Firenze - “Che la politica ci avesse abituati al paradosso lo sappiamo da tempo – dice Antonio Marrocco, del Silp-Cgil Firenze - ma che Il Ministero dell’Interno, e non solo, dovesse pagare la tassa di soggiorno imposta dalla Giunta Capitolina di Alemanno è davvero il colmo. Invece è proprio così; le centinaia di poliziotti, tra cui decine quelli provenienti da Firenze, che quotidianamente vengono inviati in missione o in ordine pubblico nella Capitale, chiamati a svolgere il proprio lavoro nell’interesse della collettività, provenienti da tutta Italia, per il Comune di Roma sono da considerarsi come le migliaia di turisti che popolano gli alberghi della Capitale.
Ogni giorno il Ministero dell’Interno paga ad un ente pubblico fino a tre euro al giorno, che moltiplicato per il numero dei lavoratori di polizia costituisce una spesa non indifferente. Si tenga presente che il personale degli Uffici di polizia di Firenze, impiegato nella capitale per i servizi più disparati, ammonta ogni giorno a parecchie decine. Ma possibile che nessuno si sia reso conto di quanto tutto ciò sia grottesco? Possibile che nessuno abbia considerato “stravagante” che un’amministrazione pubblica come la Polizia di Stato, al centro di polemiche legate, a Firenze come nel resto del Paese, alla carenza di fondi per garantire carburane per le auto di servizio, carta per le fotocopiatrici, un’amministrazione, che ha tagliato in due anni del cinquanta percento circa i fondi per assicurare il servizio di pulizia dei propri uffici, costringendo i poliziotti a svuotare i propri cestini e spazzare, dovesse corrispondere per essi, di Firenze e del resto d’Italia, una tassa per turisti di migliaia di euro al giorno alla Giunta Alemanno”.
“Secondo noi, dichiara il Segretario del Silp per la CGIL di Firenze, questo è un altro sintomo di quanto la politica si muova con approssimazione e di quanto essa non faccia realmente i conti con la realtà, una realtà, quella delle forze dell’ordine, troppo spesso evocata in occasioni determinate ma nei fatti trascurata e lasciata spesso al buon senso degli operatori ed alla loro professionalità che compensa le deficienze e le incertezze quotidiane che ormai la fanno da padrone”.