“Sono passati poco più di due mesi da quando il Sindaco di Firenze annunciava in pompa magna che le entrate derivate dall’applicazione della tassa di soggiorno non sarebbero finite in quel bilancio da lui stesso definito ‘calderone’, ma che sarebbero invece servite a rilanciare la vita culturale della città. Ma in sede di presentazione del Bilancio 2011 del Comune di Firenze, quello per intenderci dei 51 Milioni di multe, il Sindaco Renzi ha nuovamente dato prova di quanto i suoi annunci siano sempre e solo slogan, ai quali mai segue qualcosa di concreto.
E così, ecco le entrate previste dalla Tassa di Soggiorno finire magicamente sotto la voce ‘entrate’ del bilancio comunale”. Questo è quanto fanno sapere i consiglieri del PdL Francesco Torselli e Jacopo Cellai. “Il bilancio 2011 del Comune di Firenze – dichiarano i due esponenti del PdL a Palazzo Vecchio – è un qualcosa a metà tra il ridicolo e il preoccupante. Il Sindaco che avrebbe dovuto portare il rinnovamento nella nostra città ha basato il bilancio cittadino su tre fonti di entrata: multe, alienazioni (che come già accaduto lo scorso anno non porteranno un Euro nelle casse comunali e saranno compensate a fine anno con l’accensione di mutui e finanziamenti che graveranno sulle tasche della gente) e tassa di soggiorno.
Al nostro Sindaco ricordiamo che la Tassa di Soggiorno non è un provvedimento varato dal governo nazionale per sistemare i buchi di bilancio o per pareggiare gli sprechi delle amministrazioni comunali, ma un sacrificio chiesto ai turisti e agli albergatori per poter poi essere reinvestito nel settore del turismo stesso, magari a seguito di una concertazione con le categorie che operano in questo settore”. “I dieci milioni di Euro messi a bilancio quest’anno – concludono Torselli e Cellai – che saliranno a venti nel 2012, mostrano a pieno il modo di governare di questa amministrazione comunale che chiede continuamente fondi al governo nazionale e sacrifici alle categorie economiche ed ai cittadini al solo scopo di far cassa, senza mai pensare agli investimenti da fare sul territorio per rilanciare settori vitali come il commercio, l’artigianato e, in questo caso, il turismo”.