“Con il suo ultimo atto, nella primavera del 2009, la giunta Domenici ha ceduto il 20% delle quote del Comune in Toscana Energia Clienti, perdendo di fatto la possibilità di gestire la vendita di gas sul territorio fiorentino. Ebbene, dopo le risposte forniteci dall’assessore al bilancio Falchetti, il presidente di Toscana Energia Becattini deve spiegarci come sono stati utilizzati i 400mila euro che il socio privato, Eni, mise a disposizione di Toscana Energia come contropartita”. Questa la dichiarazione dei consiglieri del PdL Francesco Torselli e Jacopo Cellai. “Risale al 2004 – ricordano i due consiglieri – l’accorpamento di tutte le aziende di gestione del gas sul territorio toscano in due grandi società, Toscana Energia (di cui il Comune detiene l’80% delle quote mentre il socio privato, Italgas, il restante 20%) e Toscana Energia Clienti, il gestore della rete commerciale (80% di Eni e il 20% del Comune).
Nel 2006, col documento di azione industriale, il Comune di Firenze decide di cedere il suo 20% ad Eni. La giunta Domenici sosteneva che questo sarebbe stato un atto dovuto in base a un dispositivo europeo; peccato che in altre città toscane come Siena, Prato e molte altre, questo passaggio non sia avvenuto. Il perché ce lo ha spiegato nella sua risposta alla nostra interrogazione Falchetti: in base a quella norma, sarebbe stato sufficiente infatti prevedere per il futuro la cessione. In altre parole, non c’era per l’amministrazione comunale alcun obbligo immediato.
Eppure l’amministrazione Domenici, col suo ultimo atto ufficiale, nella primavera del 2009 cede le quote, sottoscrivendo (in base a una delibera di giunta mai passata quindi dal Consiglio comunale) un accordo con Eni in base al quale l’azienda si impegna, tra l’altro, a mettere a disposizione 400mila euro per campagne pubblicitarie mirate a valorizzare le energie rinnovabili del territorio. Campagne che dovranno essere realizzate entro il 31 dicembre 2010. Per la prima volta in quell’accordo viene previsto che a gestire le campagne non sia l’ad di Toscana Energia (come era sempre avvenuto in precedenza), ma il suo presidente, Becattini”. “Se andiamo a vedere come questi soldi sarebbero stati spesi si fanno scoperte a dir poco curiose, come i 150mila euro investiti per le iniziative del Capodanno Fiorentino, o i 45mila euro per un concerto del festival Pistoia Blues.
Non esattamente campagne pubblicitarie sulle energie rinnovabili, che nessuno ha mai visto – hanno aggiunto Torselli e Cellai –. Ma non è tutto: anche a voler prendere per buone le varie voci di spesa, mancano comunque all’appello – come ammesso dallo stesso Falchetti – 100mila euro. Crediamo sia doveroso, a questo punto, che Becattini venga in Consiglio comunale a spiegare come l’azienda avrebbe utilizzato questi soldi. Ma le ‘stranezze’ nella gestione di Toscana Energia non finiscono qui.
Sempre in base all’accordo del 2009, Eni aveva garantito l’apertura di tre nuove sedi, una delle quali a Firenze, e la creazione di un nuovo marchio. Ebbene, è stata realizzata una nuova palazzina effettivamente operante a Pisa, è stata aperta altrove una sede legale, mentre a Firenze ci risulta siano stati investiti circa 10 milioni di euro per una sede, contigua a quella già esistente di piazza Mattei, che è a tutt’oggi vuota e inutilizzata, mentre si continua a spendere 60mila euro l’anno per l’affitto dell’immobile di via de’Neri”. “Becattini dovrebbe inoltre spiegarci – hanno concluso i due esponenti del centrodestra – come sia possibile che un’azienda che ha realizzato 32 milioni netti di utili nel 2010 utilizzi nel contempo un accordo per la mobilità di 40 dipendenti, accordo che scade il prossimo luglio.
Infine, ci dica anche perché, nonostante dagli utenti fiorentini Toscana Energia Clienti realizzi un terzo dei propri introiti, è stato scelto di investire 12,9 milioni a Pisa e soli 470mila euro a Firenze” hanno concluso i due esponenti del PdL. (fdr)