Salvaguardare l'attività produttiva e l'occupazione della raffineria Eni di Stagno (Livorno), e sollecitare il Governo. Sono quattrocento quelli che lavorano direttamente alla raffineria di Stagno che con l' alto camino fumoso è un po' la porta di Livorno. "Ora intervenga il governo" chiede il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, intervenendo sulla vicenda. “Qualunque ipotesi sul futuro della Raffineria di Stagno dovrà offrire massime garanzie sul mantenimento dell'occupazione e della capacità produttiva.
Continueremo a sollecitare Eni in tal senso, coinvolgendo anche il governo nazionale”. E' quanto sostiene il presidente della Regione Toscana Claudio Martini in relazione alla vicenda della Raffineria che l'Eni ha annunciato di voler cedere. “E' un passaggio delicato – evidenzia il presidente - che riguarda un fondamentale polo produttivo per la provincia di Livorno e per l'intera regione. E' necessario quindi che la scelta di un soggetto come Eni che, ricordiamolo, ha lo Stato quale maggior azionista, avvenga in sintonia con il territorio, informando e coinvolgendo la Regione e gli enti locali”. “Il possibile acquirente dovrà garantire massima affidabilità in modo da poter rispondere alle d ue esigenze prioritarie che abbiamo posto: la piena conferma della capacità produttiva del sito e della situazione occupazionale”.
“A partire da lunedì prossimo - ha aggiunto Martini – riprenderemo ogni iniziativa, anche verso il governo, perché l'eventuale cessione non costituisca in alcuna misura una penalizzazione per il tessuto produttivo dell'area”.