'Oro nero', Maxi operazione della Forestale a tutela dell'aceto balsamico

Sequestrate in varie zone d’Italia più di 91mila confezioni, pari a 35mila litri di prodotto ed elevate sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 300mila euro. Sei persone denunciate

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2011 15:02
'Oro nero', Maxi operazione della Forestale a tutela dell'aceto balsamico

Sequestrate più di 91mila confezioni, pari a circa 35mila litri di aceto balsamico, elevate sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 300mila euro e denunciate sei persone per imitazione, evocazione ed usurpazione di prodotti tutelati da marchio a denominazione protetta. Sono i principali risultati della maxi operazione anticontraffazione condotta dal Corpo forestale dello Stato in diverse regioni italiane a tutela dell’aceto balsamico di Modena IGP e aceto balsamico tradizionale DOP.

L’Operazione “Oro Nero” è il frutto di complesse indagini iniziate nel novembre 2010 e di numerosi controlli agroalimentari sui produttori di aceti da tavola al fine di accertare la presenza di derivati imitativi o evocativi delle denominazioni protette, le tradizionali DOP di Modena e Reggio Emilia e il più recente IGP, che può essere prodotto solo nel comprensorio costituito da entrambe. I controlli partiti dai Nuclei Investigativi di Modena si sono poi estesi contemporaneamente in Piemonte, nel resto dell’Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Molise e Puglia e hanno coinvolto circa 20 ditte produttrici.

All’operazione hanno preso parte gli uomini dei Comandi Regionali di Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Molise e Puglia del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con il personale dei Comandi Provinciali di Torino, Verona, Parma, Ferrara, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Arezzo, Campobasso e Bari, con il Nucleo Agroalimentare Forestale di Roma. Dopo l’aceto balsamico cosiddetto “tradizionale”, presente da diversi anni sui mercati, nel luglio del 2009 è stato approvato con un regolamento comunitario il disciplinare dell’Indicazione Geografica Protetta “aceto balsamico di Modena I.G.P.”che si è imposto sui mercati internazionali ed è attualmente in forte espansione, al punto che si stima nel 2010 una produzione di oltre 9 milioni di litri.

Il semplice richiamo al termine “balsamico” è evocativo ed imitativo non solo dell’IGP, ma anche dei due marchi DOP, e quindi è irregolare in quanto volto a sfruttare indebitamente la loro reputazione. L’aceto balsamico di Modena, anticamente utilizzato per lenire il mal di gola, il respiro affannoso, gli svenimenti, l’indigestione e addirittura il morso di animali velenosi, è uno dei prodotti più imitati al mondo e si calcola che solo negli Stati Uniti la contraffazione dell’aceto balsamico DOP e IGP crei un danno economico di oltre 10 milioni di euro.

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