In maggioranza c’è chi dice no: al fotovoltaico, al nucleare, all’eolico come al rigassificatore. E allora: «Non vorremmo che, alla fine, a pagare queste divisioni all’interno della maggioranza fosse il nostro patrimonio forestale, uno tra i più importanti d’Italia e che tanto contribuisce allo sviluppo delle microeconomie toscane». Questa la preoccupazione espressa oggi nell’aula del Consiglio regionale dal Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Benedetti, componente della Commissione II (Agricoltura).
L’occasione è stata fornita dall’informativa della giunta sulla Legge Forestale della Toscana, esposta all’aula dall’assessore alle politiche agricole Gianni Salvadori. «Su questa legge – ha esordito Benedetti – alcune linee generali ci trovano d’accordo perché ricalcano alcune questioni, come quella di fornire strumenti più aggiornati per la prevenzione degli incendi o di prevedere interventi venatori per controllare la popolazione di ungulati, sulle quali noi stessi in passato ci siamo battuti.
Per valutare a fondo aspettiamo dunque la proposta di legge e il suo regolamento attuativo». Intanto, però, le perplessità non mancano: «Se le posizioni della giunta e della maggioranza in tema di risorse energetiche rimarranno quelle che sono – osserva Benedetti – allora noi siamo molto preoccupati per le nostre foreste. Infatti ci sono parti di questa maggioranza che sono contro il nucleare, altre contro il fotovoltaico, altre contro tutte e due insieme, altre contro l’eolico o contro il rigassificatore, per non dire di altri che non prospettano altro che il mantenimento dello status quo, fatto forse ancor più problematico.
A noi viene il dubbio che, alla fine di questo ragionamento, a far le spese di queste divergenze saranno le foreste toscane, le quali rimarranno l’unica fonte di approvvigionamento energetico. Noi chiediamo oggi una riflessione importante anche su questo aspetto».