Firenze - L’internazionalizzazione, specie le esportazioni e la scoperta di nuovi mercati, è la grande opportunità che le piccole imprese di Firenze e della Toscana possono e devono cogliere per rilanciare l’economia del territorio. Questo il principale risultato del Settimo Rapporto sulle Piccole Imprese di UniCredit, a cura dell’Ufficio Studi di UniCredit. L’indagine approfondisce inoltre tematiche relative alle aspettative dei piccoli imprenditori del territorio e fornisce indicazioni circa le azioni da sviluppare per avere successo sui mercati internazionali, sia nell’esercizio dell’attività di impresa sia nel rapporto con banche e istituzioni. In un contesto economico generale caratterizzato da una domanda interna che stenta a ripartire sia sul versante privato che su quello pubblico, l’export appare oggi l’unica vera strategia che le piccole imprese toscane hanno per uscire dalla crisi e attuare nuove politiche di crescita.
Secondo i risultati del Rapporto, tra le piccole imprese locali, è diffusa l’opinione che il processo di internazionalizzazione abbia risvolti positivi per il sistema microimprenditoriale locale. In particolar modo secondo gli imprenditori fiorentini intervistati il processo di internazionalizzazione avrà come principali conseguenze l’apertura di nuove opportunità di mercato (37,3%) e una maggiore richiesta di personale qualificato (35,6). Entrambi gli indicatori risultano superiori ai risultati riscontrati su scala regionale e nazionale, sintomo di un elevato interesse ed una grande attenzione nei confronti dell’export e, più, in generale,dell’internazionalizzazione. Per quanto riguarda l’area in cui si sviluppa il business, per oltre il 60% delle imprese fiorentine e toscane, essa non supera i confini provinciali e regionali.
Va tuttavia sottolineato che le piccole aziende della provincia di Firenze sono, in ambito regionale, quelle con i più elevati livelli di export verso l’estero. La fiducia dei piccoli imprenditori fiorentini e toscani, rilevata tra giugno e settembre 2010 e relativa ai futuri 12 mesi, si conferma il perdurare di una situazione di incertezza. Per le piccole imprese di Firenze le aspettative per il futuro prossimo sono migliorate in maniera significativa rispetto a quelle dell’anno scorso.
Il dato risulta in controtendenza rispetto a quanto rilevato in ambito regionale e nazionale, dove i risultati 2010 registrano un peggioramento rispetto a quelli 2009 Il Rapporto individua alcuni aspetti su cui le imprese che intendono intraprendere percorsi di internazionalizzazione possono puntare: - una maggiore focalizzazione sul made in Italy, inteso come attenzione agli aspetti qualitativi del prodotto, unito a un rinnovato focus sulle strategie aziendali; ciò è ancora più vero a Firenze, dove l’indagine ha registrato un upgrading qualitativo (maggiore qualità - 53,3% - e contenuto tecnologico dei beni/servizi offerti - 34,8%) non particolarmente incisivo. Per quanto attiene gli aspetti legati alla strategia le imprese fiorentine paiono aver intrapreso, con un’eccezione, questi percorsi con minore intensità rispetto alla media regionale: politiche di ampliamento della gamma di beni e servizi offerti per il 39,8% degli interpellati, rafforzamento patrimoniale per il 29,5%; l’eccezione riguarda invece l’implementazione delle strategie di marketing e comunicazione, portata avanti dal 38% delle imprese fiorentine intervistate. - ricerca di nuovi sbocchi commerciali: occorre abbandonare logiche monomercato e aumentare la presenza sui mercati emergenti ad alto potenziale di crescita, compresi quelli geograficamente vicini come i Paesi dell’Est Europa; - superamento dei vincoli dimensionali: per ovviare ai vincoli posti dalla piccola dimensione emerge un invito a dare vita a reti di imprese, necessarie a far massa critica e consolidare il posizionamento competitivo sui mercati internazionali.
In tutta la regione, infatti, si nota ad oggi una scarsa propensione delle imprese a collaborare tra loro (ben il 62% degli imprenditori fiorentini dichiara di non avere avviato alcuna forma di collaborazione con altre imprese della zona).