Firenze - Sedicenni al voto nelle circoscrizioni comunali, ma anche nuove forme di partecipazione: partendo dai comuni e coinvolgendo di nuovo anche i più giovani. Nuovi strumenti di comunicazione, più moderni, perché a volte la partecipazione manca a causa dell'inadeguatezza degli strumenti con cui parlarsi. Sono le idee dell’assessore alle riforme istituzionali on. Riccardo Nencini in relazione a un progetto per una più ampia partecipazione dei toscani alle decisioni delle istituzioni che potrebbe iniziare a concretizzarsi già ai primi di marzo, di cui ha parlato questa mattina in un incontro in Regione sul rapporto tra cittadini, politica e istituzioni.
“Una proposta vuota e demagogica – ha dichiarato Tommaso Villa, consigliere regionale del PdL e coordinatore della Giovane Italia toscana -, portata avanti solo per cercare di accattivarsi le simpatie di qualche neoelettore. Se veramente si vuole riavvicinare i giovani alla politica, anziché pensare di concedere il diritto di voto ai sedicenni si pensi a valorizzare gli strumenti partecipativi già esistenti, dal parlamento degli studenti alle consulte. Periodicamente Nencini e i compagni di partito rispolverano questa proposta, limitata per legge ai consigli di circoscrizione.
Considerando che questi enti andranno quasi ovunque a scomparire ecco che emerge evidente la vacuità dell’iniziativa: si porta avanti una modifica per concedere il diritto di voto a una ristretta minoranza di sedicenni, lasciando gli altri nella stessa situazione di oggi. Se invece l’obiettivo è imporre il tema nell’agenda politica – ha continuato il consigliere regionale del PdL - non si può negare l’intento demagogico: strizzare l’occhio ai neoelettori minorenni sedicenni, sperando che questi nelle urne, nel presente e nel futuro, si ricordino di chi ha permesso loro di andare a votare nonostante la minore età.
L’assessore abbandoni queste velleità e pensi piuttosto a ridare smalto e senso di esistere agli organi di rappresentanza studentesca, da tempo lasciati a se stessi”. L’occasione dell'incontro in Regione era la presentazione di un’indagine demoscopica dell’istituto Emg e realizzata a metà novembre su un campione significativo di mille residenti. La politica nazionale è sempre più lontana, il risultato. I toscani, come gli italiani, sono sempre più disaffezionati alla politica.
La considerano lontana, a volte con disgusto pure. Il 28% se ne interessa poco, il 38% per nulla. Ancora più sfilacciato è il rapporto con i partiti, un tempo luogo anche di ‘educazione civica’ e non sostituiti oggi da altri soggetti in questo ruolo. Solo il 5% degli intervistati è così iscritto ad un partito, il 6% di loro oggi non lo è ma lo era in passato. Solo il 15% ha molta o abbastanza fiducia nei partiti nazionali.