Linea Faentina. Con una mozione, i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi intendono far sottoscrivere al Consiglio provinciale di Firenze un Patto "per la tutela dei diritti dei pendolari, per la qualità del servizio e la rivendicazione del rispetto degli accordi sottoscritti". "L'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi dovrebbe fare propri gli indirizzi del documento 'Patto per la Faentina' elaborato dal Comitato Pendolari 'Mugello Attaccati al Treno' e impegnare la Giunta provinciale a rivendicare nei confronti di Trenitalia azioni immediate tali da garantire ai cittadini condizioni di viaggio decenti in termini di frequenza, puntualità, sicurezza e comfort.
La Provincia dovrebbe anche richiedere la convocazione di un tavolo tecnico con i soggetti cofirmatari degli accordi per rivendicare il rispetto degli impegni assunti e in particolare dal Ministero dei Trasporti lo stanziamento dei fondi previsti al fine di destinare tali risorse alla tratta Faentina. Si tratta poi di riferire puntualmente al Consiglio, alla Commissione Consiliare competente e al Comitato Pendolari 'Mugello Attaccati al Treno' le risposte di Trenitalia e gli esiti del tavolo tecnico".
"La linea ferroviaria Faentina - spiega Lorenzo Verdi - costituisce potenzialmente un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio del Mugello da un punto di vista sociale, economico e turistico". Negli anni, dalla data della riattivazione della linea, il servizio offerto ha evidenziato alcune migliorie (come il Memorario) ma anche numerose problematiche. Ci sono limiti oggettivi dovuti in larga parte "alla vetustà del materiale rotabile circolante oltre a lacune nel sistema di gestione da parte del soggetto incaricato".
Questi limiti, come più volte "denunciato e documentato dal Comitato Pendolari 'Mugello Attaccati al Treno', rendono evidente la necessità di intervenire in modo tempestivo per recuparare livelli di qualità e di sicurezza appropriati". I ripetuti guasti ai mezzi, i principi di incendio "fortunatamente domati prima che potesse accadere il peggio", i frequenti ritardi, i sovraffollamenti sulle carrozze, "costituiscono ormai non l'eccezione ma la situazione abituale con la quale i pendolari sono costretti a convivere nella piena violazione dei loro diritti di utenti di un servizio pubblico".
Questa situazione "è resa evidente e oggettiva dagli 'indici di disservizio' elaborati da Trenitalia, dai quali emerge chiaramente che la linea Faentina costituisce la peggior linea ferroviaria della Toscana per puntualità e qualità del servizio". Nell'ultimo contratto di servizio per il trasporto ferroviario regionale, sottoscritto da Regione Toscana e Trenitalia nel 2009, e valido fino al 2014, gli interventi per il rinnovo del parco treni "non porteranno di fatto a nessun investimento su materiale diesel circolabile sulla linea Faentina".
A detta della stessa Regione e di Trenitalia "nessun rinnovo dei mezzi può essere preventivato per il futuro visto che gli ultimi finanziamenti per l'acquisto di locomotori diesel da parte del governo risale al 2008 e che la prospettiva è quella di sovvenzionare solo materiale elettrico". L'attuale situazione, secondo Calò e Verdi, "rischia di cronicizzarsi e di diventare il preludio ad un futuro incerto e segnato dal graduale deterioramento del materiale rotabile e quindi dall'ulteriore peggioramento della qualità del servizio".
Con l'Accordo quadro del 27 luglio 1995, con il Protocollo di Intesa del 24 aprile 1997, con l'Aggiornamento del 15 febbraio 2001, il Ministero dei Trasporti, la Regione Toscana, FS, Tav e in seguito la Provincia e il Comune di Firenze si accordavano per l'elettrificazione della linea Faentina indicando anche il finanziamento necessario all'intervento (35 miliardi di lire poi divenuti 30 milioni di euro). L'intervento costituiva uno dei principali investimenti riconosciuti al territorio del Mugello tra le opere "compensative" al passaggio della linea ad Alta velocità da quel territorio. Con atto deliberativo del 2006 l'Assemblea della Comunità Montana del Mugello, denunciando le inadempienze dei soggetti firmatari degli accordi, aveva rivendicato lo stanziamento dei fondi previsti esprimendo la disponibilità degli Enti Locali interessati a dirottare gli stessi dal progetto di elettrificazione al potenziamento dell'infrastruttura (realizzazione di tratti aggiuntivi di interscambio a doppio binario) e a l'incremento e al rinnovo del materiale rotabile circolante sulla tratta.
Ma a distanza di 16 anni dalla sottoscrizione "i suddetti accordi sono rimasti solo su carta e nessun stanziamento è stato realizzato per la linea Faentina".