"Partiranno a gennaio, forse, non lo sappiamo, ma partiranno con i soliti cantieri che abbiamo visto per la Linea 1 e non sarà una passeggiata" spiegano il consigliere dell’Udc verso il PdN Massimo Pieri, Lapo Frangini coordinatore cittadino e Claudio Miceli responsabile economico. Dopo l'emergenza neve, che ha colto impreparata l'Amministrazione fiorentina nonostante la 'prova generale' del 2009, dopo adozione del Piano Strutturale, a fine anno si sviluppano le prime riflessioni sulla mobilità e sui cantieri previsti per le Linee 2 e 3 della Tramvia che verrà. "Vorremmo che il sindaco fosse più presente sui problemi della città - chiarisce subito Massimo Pieri - non è positivo il giudizio sull'operato del sindaco.
Discussioni sono sorte con Autostrade, con Ferrovie dello Stato con gli industriali, c'è stata poi la visita al presidente Silvio Berlusconi, ma non ci sono ancora risposte concrete. Crediamo che il 2011 possa, e debba, essere un banco di prova per l'Amministrazione" "Abbiamo avanzato in tempi non sospetti - prosegue Pieri - alle associazioni di categoria di coordinarci per studiare con anticipo le mosse previste per la realizzazione delle nuove linee così da evitare le problematiche estreme che hanno coinvolto commercianti e residenti durante la prima fase dei lavori che ha portato alla realizzazione della prima Linea" "Siamo preoccupati in primisi perché sappiamo del cambio di percorso richiesto sulla Linea 2, sul non passagio dei treni dal Duomo, ma non è ancora arrivata risposta dal Ministero competente, c'è però un disegno di Renzi su come arredare piazza Duomo, il sindaco è andato avanti senza avere un atto concreto in mano che confutasse la sua volontà operativa" "Vi porto un ulteriore esempio; minimo 2 anni e via di Novoli sarà completamente chiusa al traffico, da qui le nostre proposte di buonsenso sulla necessità di tenere d'occhio la situazione" "Il nostro percorso è iniziato mesi fa - prosegue Claudio Miceli - non è un intervento strumentale dopo l'emergenza neve, siamo partiti da confronti con associazioni di categoria e con alcuni assessori.
Lo stesso Massimo Mattei ha proposto di fare sistema vista la delicatezza del tema in oggetto. Non sappiamo se non per piccoli flash quanto avverrà, si parla di gennaio, di 3 o 5 anni per il termine dei lavori, non conosciamo la gestione dei cantieri che poi è stato il male della Linea 1, con esercizi commerciali occultati in parte o totalmente senza preavviso". Un osservatorio permanente che monitorizzi i cantieri man mano che i lavori proseguono in modo di poter porre rimedio alle problematiche.
"Sala delle Sale" è stata la proposta del sindaco, i consiglieri chiedono che l'occhio sia puntato sul sistema tramviario con una parte della Sala dedicata al monitoraggio costante del territorio urbano. "Non sappiamo quando inizieranno a lavorare e dove, è una situazione gravissima" precisano. "Ad un mese dall'inizio dei cantieri l'assessore alla mobilità non aveva ancora incontrato le categorie - sottolinea Lapo Frangini - siamo stati noi a creare un contatto tra le parti.
Ci sono troppi nodi ancora da sciogliere e diatribe irrisolte come quella relativa alla Stazione Foster. Se nei prossimi mesi le nostre aspettattive verrano disattese scenderemo in piazza" "Il sindaco sta su Facebook e noi stiamo sulla strada - conclude Pieri - se spariscono le attività economiche è un danno, queste le nostre domande: le penali possono essere impiegate per dare sostegno ai commercianti o ai residenti che avranno comunque disagi? Chiediamo inoltre dei mini cantieri, perché quelli di mezzo chilometro dove non metterà le mani nessuno, se non dopo parecchio tempo, uccidono le zone della città" "Idee praticabili possono essere quelle di un consigliere di quartiere competente o dei fittizi capi condominio che possano essere referenti di zona, solo così può funzionare un osservatorio, con qualcuno che viva la strada" questa la proposta pratica. "La forza politica di maggioranza che è il PD si faccia carico di questo osservatorio - l'invito conclusivo di Massimo Pieri - non pretendiamo il riconoscimento della paternità, se Bonifazi capogruppo del PD intende fare propria questa iniziativa siamo disposti a collaborare, stesso vale per il consigliere Razzanelli che si è sempre dichiarato vicino alle problematiche in oggetto". Antonio Lenoci