"L´esito delle nostre domande rivolte alla Giunta sul tema dell´Alta Velocità a Firenze evidenziano una passività del Comune di fronte agli ennesimi episodi di danni certi arrecati dai lavori alle abitazioni private, in questo caso allagamenti delle cantine, e un rischio elevato per le case fiorentine e persino dell´Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Via Giuliani. E' quanto afferma il consigliere comunale Tommaso Grassi. "Rispondere che i danni verranno risarciti economicamente dal contraente generale, ci appare profondamente insufficiente: una vera e propria pazzia !".
Un Comune che non tutela la salute e l´incolumità delle case e dei propri cittadini non può essere assolutamente considerato positivamente. L´opera dell´Alta Velocità del nodo di Firenze si conferma, come da anni sosteniamo, sia dannosa, che costosa, ma anche pericolosa e inutile. Infine anche alla nostra domanda riguardo a quale sarà il futuro delle terre di scavo provenienti dalla realizzazione della stazione e del passante dell´Alta Velocità, il Comune di Firenze è all´oscuro di quali siano le nuove modifiche negli accordi tra RFI e Comuni del Valdarno e persino ammette di non essere a conoscenza di accordi fra i comuni del Valdarno e RFI.
Un atteggiamento che potrebbe arrecare gravi danni alla città, qualora per esempio l´analisi delle terre dovesse avvenire a Firenze e l´eventuale conferimento in discarica dei rifiuti dovesse prevedere l´uso di camion, e che inoltre evidenzia la volontà del Sindaco e dell´Amministrazione di disinteressarsi completamente di tutto ciò che può accadere oltre i ristretti confini comunali." Ed ecco l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella de Zordo: “Come ampiamente previsto da tecnici ed esperti, i lavori dell'Alta Velocità cominciano a produrre i primi danni, nella indifferenza generale.
L'innalzamento della falda in zona Rifredi, che provoca l'allagamento di cantine, seminterrati, sottopassi, è diretta conseguenza degli scavi relativi allo scavalco ed alla preparazione dell'imbocco del tunnel. L'Osservatorio Ambientale aveva prescritto, proprio per evitare variazioni della falda, la realizzazione di una batteria di pozzi per il prelievo a monte e la reimmissione a valle dell'acqua di falda, pozzi che ad oggi non sono stati realizzati, né è stato approvato il relativo progetto.
Ma i lavori vanno avanti, e le cantine si allagano. E i lavori attuali sono ancora niente in confronto a quanto dovrà essere fatto nei prossimi dieci anni! E il Comune brilla per la sua assenza, le roboanti affermazioni del Sindaco, a parole pronto a dare battaglia a Ferrovie, si sono trasformate in un silenzio assordante. E pensare che lamentando la scarsità di risorse Ferrovie taglia sui servizi essenziali per l'80% dell'utenza, in particolare i pendolari, e spende cifre astronomiche per 7 chilometri di linea destinata a treni utilizzati dal 5% dei viaggiatori.
Ma qualcuno, fra gli amministratori, si assumerà mai le proprie responsabilità? Siamo di fronte a danni conclamati, è dovere di una amministrazione intervenire per difendere i cittadini: bisogna fermare i lavori ora per non diventare complici del disastro, e nessuno si potrà in futuro chiamare fuori”.