Protesta per il previsto trasporto con treni diurni delle terre di scavo della Tav da Firenze nel Valdarno. E' il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima a criticare l'accordo prossimo fra Ferrovie e i Comuni di Cavriglia, S.Giovanni e Figline, accordo che prevederebbe da maggio e per almeno 4 anni il trasporto di 3 milioni di metri cubi di terra, che verrà estratta dal tunnel dell'Alta Velocità ferroviaria di Firenze, fino all'ex area mineraria di Santa Barbara.
«I treni per il trasporto delle terre di scavo della Tav dovevano circolare solo di notte sulla linea lenta fra Firenze Campo di Marte-Pontassieve-Figline-S.Giovanni - afferma Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari del Valdarno - ce lo hanno assicurato in più occasioni la Regione Toscana e la Provincia di Firenze, perchè di giorno ci sarebbe solo lo spazio per i treni dei pendolari. Adesso veniamo a sapere - aggiunge Da Re - che i tre Comuni del Valdarno si stanno per accordare direttamente con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per treni notturni ma anche diurni».
L'intesa sembra prevedere la circolazione dei treni per il trasporto degli inerti con esclusione delle fasce orarie tra le 7 e le 9 del mattino, tra le 12 e le 14 del pomeriggio e tra le 17 e 19 della sera, con tre convogli nelle ore diurne e quattro in quelle notturne. «Si tratta però di coppie di treni con viaggi di andata e ritorno fra Firenze, Pontassieve e San Giovanni Valdarno, con relativi tempi di carico e scarico degli inerti - sottolinea Da Re - e di giorno andrebbero inevitabilmente a interferire nel loro tragitto con i treni dei pendolari del Valdarno e di Arezzo, penalizzando anche i pendolari della Valdisieve e del Mugello che passano per la stazione di Pontassieve.
E poi la Regione e le Province di Firenze e Arezzo - domanda il portavoce dei pendolari - non hanno nessun ruolo in questo accordo con Ferrovie? Gli stessi pendolari non vengono consultati da nessuno? Infine, chi garantisce e controlla che RFI rispetterà gli accordi - conclude Da Re - facendo circolare i treni con gli inerti, in un numero definito, fuori dalle fasce orarie dei pendolari e non invece secondo i tempi e le esigenze dei cantieri Tav di Firenze?».