Legambiente e Agis: ''Non spengiamo le luci dei cinema''

Scaletti: "Nel cinema vogliamo l'equilibrio tra mercato e cultura". "Sale di quartiere o trionfo dei multiplex?" questa la domanda che pongono gli esponenti di Legambiente ed Agis insieme alle forze sociali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2011 14:58
Legambiente e Agis: ''Non spengiamo le luci dei cinema''

“L'attenzione della Regione non è focalizzata a colpire il multiplex di Novoli, ma a garantire nella s ua interezza la fruizione di un valore culturale, il cinema, a tutti i cittadini. Avere reintrodotto le distanze tra le varie forme di sale cinematografiche attraverso un disegno di legge, come previsto dalla norma nazionale, ritengo sia uno strumento corretto, insieme ad altri, per equilibrare esigenze di mercato e tutela della declinazione culturale del cinema”. Questa la posizione espressa stamani dall'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti all'incontro organizzato da Legambiente, Anec e Agis regionali sulla questione della diffusione dei multiplex sul terrritorio regionale.

“Dobbiamo preservare la pluralità dei linguaggi del cinema, come di tutta la cultura, – ha proseguito l'assessore –; e per questo è indispensabile regolamentare la distribuzione sul territorio, consentendo le nuove forme di distribuzione, ma garantendo al contempo, fin dove possibile, la sopravvivenza di sale piccole e medie. Sono queste, tra l'altro , a rappresentare quella rete sul territorio che vogliamo valorizzare per costruire un sistema di diffusione che possiamo definire la casa del cinema toscana, uno strumento per salvaguardare quella identità culturale che è la cifra caratteristica di una comunità.

Quella particolarità che la rende riconoscibile e ne fa elemento di riferimento”. Questo è stato il tema del convegno promosso da Legambiente Toscana, Anec e Agis Toscane che si è tenuto stamane a Firenze presso la Sala degli Affreschi del Consiglio Regionale con l’intervento del presidente Legambiente Toscana Piero Baronti, del presidente Anec Firenze e vicepresidente vicario Agis Toscana Maurizio Paoli, di Claudio Vanni di Unicoop Firenze, del vignettista Sergio Staino, di Giovanni Rossi del Sindacato Critici Cinematografici e presidente Amici dell’Alfieri, del segretario regionale Sindacato Lavoratori Comunicazione Cgil Paolo Aglietti, e di Vincenzo Striano presidente regionale Arci, con la partecipazione di autorevoli esponenti di molte forze politiche e liste di cittadinanza.

Dai dati Cinetel 2010 la situazione che emerge in Toscana desta grave preoccupazione. Le 13 multisale da 5 schermi in su hanno totalizzato il 61,1% degli incassi; le altre 78 strutture solo il rimanente 38,9%. Significativi sono anche alcuni dati sul mercato cinematografico a Firenze: nel 1993 su 22 schermi si registravano 1.961.927 presenze annuali, nel 2010 su 41 schermi se ne registrano 1.676.298. Da ciò si evince chiaramente come a fronte di un aumento del 86,36% di schermi si registri una flessione di spettatori del 14,56%: con 19 sale in più si sono ottenute 285.629 presenze in meno.

E questo accade nonostante ci siano stati nel 2010 ben tre film dal risultato eccezionale e non facilmente replicabile: Avatar, Alice in wonderland, Benvenuti al Sud; né va sottovalutata l’incidenza iniziale del 3D che pare al momento ridimensionarsi. A Firenze il multiplex UCI raggiunge da solo il 35,7% degli incassi; insieme a quello di Novoli si arriverebbe al 70% circa. Come farebbero a sopravvivere gli altri cinema con appena il 30% degli incassi? Legambiente e Agis insieme hanno perciò invitato le forze sociali, culturali, cooperative e sindacali a costituire un fronte unito contro il proliferare dei multiplex nelle zone già sature di cinema.

Nell'area metropolitana fra Firenze e Prato ne sono già presenti tre, i due Uci (ex Vis Pathè di Campi, 16 sale, ed ex Warner Village di via del Cavallaccio, 11 sale) e l’Omnia Center di Prato, 16 sale. Si insiste ancora sull'apertura del Multiplex di Novoli non meno impattante rispetto agli altri. Così ai 43 schermi già operanti se ne aggiungerebbero altri 7 o 9. Questo completerebbe l’opera: far chiudere i numerosi piccoli-medi cinema di prossimità sopravvissuti. Piccoli presidi di qualità urbana e veri e propri contenitori di varia offerta culturale senza i quali la vivibilità, la qualità, la sicurezza e l’identità dei tanti microcosmi urbani di cui si compone la città metropolitana hanno solo da perdere.

La Regione Toscana ha approvato il decreto sulla capacità dell’offerta ai fini dell’autorizzazione cinematografica per l’anno 2010. In sei delle province toscane è possibile, ed auspicabile, realizzare nuovi cinema; in alcune di queste anche con un rilevante numero di posti. Nelle altre quattro - Firenze, Livorno, Lucca e Siena - il parametro è invece ampiamente saturo. Firenze addirittura risulta avere un surplus di ben 3.595 posti cinema. Perché allora si insiste nel voler realizzare a tutti i costi il Multiplex di Novoli, la cui realizzazione ha causato fra l’altro un processo penale tuttora in corso per presunte violazioni edilizie? Ad oggi la megastruttura è anche priva di autorizzazione, che potrebbe ottenere solo facendo chiudere alcune sale per acquisirne i posti: con l’ottimo risultato che non solo i cinema di quartiere chiuderebbero dopo la sua apertura (a cominciare dal Flora situato a circa 1 chilometro di distanza) ma dovrebbero serrare i battenti addirittura prima per renderla possibile. "I favorevoli al Multiplex citano in continuazione le duemila firme raccolte a Novoli per l'apertura della mega sala.

Vogliamo invece chiedere ad un residente di Rifredi, Statuto, del Centro storico, della zona di Campo di Marte o di viale Europa, se vogliono la chiusura dei cinema vicino a casa loro?” - è quanto chiede Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana. “D’altronde nel nuovo centro Sandonato i residenti avranno palestra, centro benessere, centro commerciale e, se l’Immobiliare Novoli mantiene le promesse, biblioteca, ludoteca, spazi sociali.. Non è loro sufficiente? I residenti delle Piagge allora, ad esempio, dovrebbero suicidarsi in massa sul greto dell’Arno.

Perché i residenti di Sandonato, organizzati da un comitato sedicente ‘spontaneo’, avrebbero disperato bisogno di un multiplex? Non basterebbe loro una sala da 300 posti che potrebbe aprire anche domattina? E non è vero quanto sostengono - anche loro neoesperti di mercato cinematografico - cioè che non reggerebbe economicamente: l’Astra 2, con 292 posti, è una delle sale che ha maggiore redditività a Firenze!” – afferma Maurizio Paoli, presidente Anec Firenze e vicepresidente vicario Agis Toscana. La situazione cinematografica con l'avvento dei multiplex va analizzata non solo nel capoluogo ma in tutta la Toscana.

Infatti basta guardare l'impatto che le megasale hanno avuto sulla sopravvivenza delle strutture ad esempio a Grosseto, ad Arezzo e a Livorno: sono spariti quasi tutti i cinema. "Sarebbe altresì auspicabile che le Amministrazioni Comunali, nella loro programmazione urbanistica, ragionassero fra loro con una visione d' insieme, condizione con la quale certamente si eviterebbe l'enorme proliferazione dei multiplex, adatti solamente a modelli megalopolitani, assolutamente estranei al nostro contesto territoriale – dichiara Piero Baronti - Anche qui, occorre discernere bene il grano dal loglio.

Città metropolitana non significa necessariamente disordine e perdita d'identità. Ma anzi, buona pianificazione e integrazione delle politiche sul piano socio/culturale e ambientale”. “In questa ottica non possiamo non accogliere con favore la proposta della Giunta regionale di reinserire il parametro delle distanze - sostiene Maurizio Paoli - Lungi dall’essere una norma ‘ad multiplex’ di Novoli è l’esatto contrario: pone rimedio ad una forzatura ‘pro multiplex’ che fu operata dalla amministrazione precedente, come lo stesso Cocchi ha riconosciuto.

Ed il vicesindaco Nardella ha più volte sostenuto la necessità di reintrodurre tale parametro”. "Se non si ferma la proliferazione di questi enormi plessi cinematografici - concludono - peraltro avvenuta all’insegna di una vera e propria deregulation e quindi senza una effettiva e preventiva pianificazione urbanistica e territoriale – è utile fra l’altro ricordare che le due maggiori catene di multiplex The Space (Benetton/Mediaset) e UCI (Tierra Firma) si stanno avvicinando al 50% degli incassi totali – presto sugli schermi di molte città toscane non ci sarà possibilità di scelta dei film ma prevarrà il prodotto che il mercato ormai oligopolistico vorrà imporre". “L’iniziativa di stamani sulla Multisala, partecipata e ricca di spunti, ha dimostrato - dichiara il Consigliere regionale Mauro Romanelli del gruppo FdS/Verdi - che la battaglia che stanno conducendo le parti più avvedute del centrosinistra, insieme a qualificate forze della società civile, non è una battaglia “ad multiplex”, com’è stato superficialmente detto da qualcuno, ma si basa su una visione culturale e un progetto di società, che non può essere quello del consumismo sfrenato e del liberismo senza regole.

La legge presentata dalle Giunta Rossi, e illustrata oggi con parole appassionate dall’Assessore Scaletti, è un provvedimento di buon senso che ripristina quel minimo di regole revocate, in questo caso sì “ad multiplex”, in altre parole per consentire l’apertura della multisala pratese”. “Rinnoviamo dunque l’invito – termina Romanelli - alla maggioranza consiliare di centrosinistra a sostenere compattamente la proposta di Giunta."

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