L’affare Multiplex continua a riservare continui colpi di scena. La Giunta Regionale, in sede di approvazione della Finanziaria 2011, propose un emendamento con il quale, ristabilendo un limite di distanza tra multisale cinematografiche, voleva impedire la realizzazione del Multiplex a Novoli. Però, per i contrasti esistenti su questo punto nella stessa maggioranza, sempre in sede di approvazione della Finanziaria, la Giunta ritirò tale proposta di emendamento. L’Italia dei Valori, che esprime politicamente l’assessore Cristina Scaletti, ripresentò, poi, un ordine del giorno che fu, però, bocciato.
È bene ricordare che la Lega Nord Toscana ed il PdL non hanno partecipato a tali votazioni. L’assessore Scaletti non contenta, con un colpo di mano, fece reintrodurre dalla Giunta Regionale detto limite che, a suo tempo, fu tolto dalla Giunta Martini permettendo, così, la costruzione della Multisala a Prato. Secondo il gruppo consiliare della Lega Nord Toscana in Regione, il comportamento della Giunta di Rossi risulta illegittimo, oltre ad essere un accanimento da leggere, probabilmente, in chiave anti-Renzi.
Secondo il consigliere regionale eletto nel listino di Firenze, Gian Luca Lazzeri, «l’atto è illegittimo anche perché introdurre tale limite eccede i compiti previsti dai regolamenti, in quanto solo la legge può porre limitazioni. L’Italia dei Valori è contro le leggi ad personam Berlusconiane, ma a sua volta propone regolamenti ad personam ovvero anti-multiplex in Toscana». La vicepresidente leghista Marina Staccioli, membro della III° Commissione Sviluppo Economico, esprime la propria preoccupazione «per il fatto che una vicenda tutta fiorentina vada a modificare una normativa con impatti in tutta la Toscana non valutabili.
Oltretutto, il parere del Consiglio Regionale c’è già stato e si è espresso contro la modifica di tale normativa». «La Lega Nord Toscana – conferma il capogruppo Antonio Gambetta Vianna – darà il proprio parere contrario alla modifica del regolamento sia in Commissione che in Consiglio e si attiverà nelle opportune sedi ritenendo illegittima tale proposta modificativa». "E' necessario introdurre alcuni elementi di chiarezza -interviene Maurizio Paoli, presidente fiorentino e vicepresidente toscano ANEC e vicepresidente vicario AGIS Toscana- è pacifico che il decreto Bersani non c’entri assolutamente nulla con il settore del cinema: fu ‘usato’ strumentalmente dalla Giunta regionale precedente per risolvere la questione del multiplex di Prato.
Tanto è vero che diverse Regioni hanno introdotto il parametro delle distanze anche dopo l’emanazione di quel decreto. Le norme varate dalla giunta regionale il 28 dicembre, basandosi sulle notizie di stampa perché il testo al momento non è stato reso pubblico, non riguardano affatto il solo settore dei multiplex (non sono quindi “ad multiplex” di Novoli): si parla del rispetto di distanze fisiologiche (e sacrosante) fra qualsiasi tipo di cinema, calibrate in base alla tipologia della sala o delle sale da aprire rispetto alla sala o alle sale esistenti più vicine.
Il contestato multiplex di Novoli, ad esempio, dovrebbe rispettare almeno 8 chilometri di distanza dalla più vicina multisala a due schermi, il Flora di piazza Dalmazia: in realtà dista poco più di 1 chilometro. Risulta difficile comprendere come il ripristino di una legge che è stata assunta a modello da molte regioni per la loro legislazione - la Toscana fu la prima regione a dotarsi di uno strumento normativo – trovi così tante opposizioni all’interno di qualche forza politica: non sarà che qualcuno ha fatto promesse, nel passato e di recente, che adesso deve ad ogni costo mantenere?"