Due arazzi monumentali, manufatti sorprendenti per la ricchezza figurativa e cromatica, tornano a occupare gli spazi per i quali erano stati pensati nella Villa Medicea di Poggio a Caiano. Nonostante il maltempo del dicembre scorso avesse rimandato l'inaugurazione ufficiale, che si terrà invece sabato 15 gennaio alle 11 nel Teatro della Villa, le due opere sono già visibili al pubblico nel salone affrescato di Leone X e fino al prossimo 8 maggio faranno parte della mostra Le Cacce dei Granduchi.
Due arazzi della celebre serie per la Villa di Poggio a Caiano promossa dal Comune di Poggio e organizzata dalla Soprintendenza PSAE e Polo Museale della città di Firenze. Si tratta di un particolare allestimento che ruota intorno a due arazzi realizzati su cartone da Alessandro Allori (Firenze 1535-1607) con tessitura di Benedetto Squilli, due opere tessili che fanno parte di serie, divenuta celebre già all’epoca della sua realizzazione, progettata da Giorgio Vasari su commissione di Cosimo I.
Composta da ben 36 elementi di grandi dimensioni, la serie doveva rivestire le pareti di venti stanze della Villa, ricostruendo idealmente gli ampi e ariosi paesaggi che quasi illusionisticamente dovevano replicare le visioni esterne delle campagne circostanti il Poggio. La realizzazione dei ‘panni’ andò avanti dal 1566 al 1582, inizialmente sui cartoni di Giovanni Stradano e successivamente (a partire dal 1576) su cartoni di Alessandro Allori che su incarico di Francesco I continuò l’importante incarico.
La serie illustrava vari tipi e varie modalità di caccia; quasi una sorta di enciclopedia su tessuto che riscosse un successo immediato, tanto da venir riprodotta in numerose serie di incisioni. L’intervento di due artisti come Stradano e Allori, e di arazzieri di livello come Squilli, impressero alle opere una superba qualità, sia artistica sia di fattura, che insieme al soggetto contribuì alla loro fama; ma nel tempo finì con l'essere dispersa in vari luoghi. Solo la Caccia al cigno è rimasto conservato nella Villa di Poggio, dove a partire dal 2006 è stato sottoposto a un lungo e impegnativo restauro, e che ora verrà mostrato insieme alla Caccia all’oca selvatica, altro arazzo che compone la serie e che è normalmente custodito nei depositi di palazzo Pitti.
Sempre in occasione dell'inaugurazione sarà presentato il catalogo a cura di Lucia Meoni e Maria Matilde Simari edito da Sillabe, un volume che ripercorre la passione dei Medici per la caccia e il legame della Villa col territorio oltre alla ricostruzione delle vicende della prestigiosa serie de Le Cacce con particolare attenzione all’analisi dei due arazzi esposti. La mostra, realizzata con la direzione di Maria Matilde Simari e con l’allestimento di Maria Cristina Valenti realizzato da Opera, è a ingresso libero