Intellettuale, fotografo, scrittore, giornalista, soldato e regista: Curzio Malaparte ha racchiuso in sé tutte queste definizioni, senza lasciarsi intrappolare da nessuna. Era infatti soprattutto uno spirito libero ed un anticonformista che seppe leggere il suo tempo. La mostra "Malaparte, Arcitaliano nel mondo", al Museo del Tessuto dal 6 novembre al 30 gennaio prossimo, intende descrivere tutti i lati della sua complessa personalità artistica e della sua vita per fare scoprire e riscoprire un illustre pratese e un personaggio chiave della storia contemporanea italiana ed europea.
L'archivio malapartiano sarà anche al centro del primo appuntamento di Prato incontra, giovedì 4 novembre al Teatro Metastasio, con il dibattito pubblico "Malaparte torna a Prato". La mostra L’evento, organizzato dal Comune di Prato con la Fondazione Biblioteca via del Senato di Milano, il contributo di Regione Toscana e Fondazione CariPrato, la collaborazione del Museo del Tessuto e il patrocinio del Ministero per i Beni e le attività culturali, propone per la prima volta alcuni documenti dell'Archivio Malaparte, acquisito all'inizio del 2009 dalla Fondazione Biblioteca di via Senato di Milano.
La mostra è divisa in quattro sezioni ispirate ai quattro elementi del cosmo: fuoco, aria, terra e acqua. Malaparte ha infatti idealmente attraversato nella sua vita questi elementi, come testimoniano la sua biografia e le opere. Il fuoco delle passioni giovanili (i documenti catalogati arrivano fino al 1920), ma anche della guerra: durante il primo conflitto mondiale infatti Malaparte è sul fronte francese e sulle Dolomiti, vedendo migliaia di compagni morire nelle trincee e respirando i letali gas delle bombe all’iprite, che comprometteranno per sempre la salute dei suoi polmoni.
Appartengono a questo periodo la copia del componimento che a 13 anni realizzò in onore di Sem Benelli, le poesie dal fronte e le onorificenze conquistate sul campo di battaglia per il valore dimostrato. L’aria (dal 1921 al 1942) dei grandi rivolgimenti, non solo culturali, a cavallo tra le due guerre mondiali. In mostra troviamo la corrispondenza con l’amico Pietro Gobetti, il provvedimento di confino a Lipari e le tante lettere a protagonisti della scena culturale europea, come Ezra Pound, Giuseppe Prezzolini, Leo Longanesi, Alberto Moravia, Umberto Saba e molti altri.
La terra avvilita e calpestata del dopoguerra, anni cruciali (1943-1949), in cui scrisse i suoi capolavori, Kaputt e La pelle, dedicati alle miserie della guerra, che lo confermano come uno dei più importanti scrittori al mondo. Infine l’acqua che tutto lava (1950-1957) e che circonda il suo ultimo rifugio, la villa di Capri detta “Casa come me” che ancora oggi è uno dei più begli esempi di architettura contemporanea. La mostra ne ripropone un modello in scala che racchiude tutti i documenti.
Sono di questo periodo le foto scattate sul set di “Il Cristo proibito”, film di Malaparte con Raf Vallone e Gino Cervi, il contratto firmato con il Maggio musicale fiorentino per mettere in scena in collaborazione con Ardengo Soffici “La fanciulla del west” di Giacomo Puccini e le foto del suo viaggio in Cina, dove conobbe Mao Tse Tung. Concludono il percorso dell’esposizione le foto della sua degenza in una clinica romana prima delle morte, mentre riceve le visite di Amintore Fanfani, Palmiro Togliatti e Fernando Tambroni. Gli eventi collegati Diverse sono le iniziative collegate alla mostra “Malaparte Arcitaliano nel mondo”:
il 14 novembre, il 5 e l’8 dicembre e il 2, 6, 9 e 16 gennaio ci saranno le visite guidate all’esposizione, dalle 16.30 alle 18.30 ad ingresso gratuito. A partire da sabato 13 novembre il ciclo di conferenze al Museo del Tessuto destinate in primo luogo a studenti ed insegnanti, ma anche ad un pubblico più ampio, “1920-1950: l’arte racconta la storia degli italiani”.Orari di apertura ed informazioni:Gli incontri sono tre, 13 novembre, 4 dicembre e 15 gennaio dalle 16.30 alle 18.30 con ingresso gratuito. Dopo le conferenze sarà possibile visitare la mostra. Nelle domeniche 21 novembre, 12 dicembre e 30 gennaio al Museo ci sarà invece il ciclo di visite animate con letture “Racconti di un arcitaliano”, dalle 16.30 alle 18.30 ad ingresso gratuito. Per “Malaparte al cinema”, domenica 28 novembre sarà proiettato “La pelle” (1981), di Liliana Cavani, con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale e Burt Lancaster; domenica 23 gennaio “Il Cristo proibito” (1951), di Curzio Malaparte, con Raf Vallone, Elena Varzi, Alain Cuny e Gino Cervi.
L’orario è dalle 16.30 alle 18.30 con ingresso gratuito. Venerdì 10 dicembre dalle 16.30 in poi in piazza del Comune ci sarà invece “Maledetti toscani, Malaparte letto da…”, una maratona di lettura in cui cittadini, amministratori e uomini di cultura leggono il capolavoro dello scrittore pratese. La staffetta sarà avviata dal sindaco Roberto Cenni. Allo Spazio mostre Valentini di via Ricasoli 6, dal 6 novembre al 19 dicembre, infine il Comune di Prato e il Museo Soffici di Poggio a Caiano, in collaborazione con il Circolo Cives, presentano la mostra documentaria “Malaparte, Soffici, Puccini, una fanciulla del west” sul sodalizio fra Malaparte e Ardengo Soffici per l’allestimento de “ La fanciulla del west” di Giacomo Puccini nella messa in scena storica al Teatro comunale di Firenze del giugno 1954.
L’orario di apertura è lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato e la domenica 10.30 – 13.00/ 16-19. Ingresso gratuito. Anche le vetrine delle librerie cittadine e la biblioteca Lazzerini daranno in questi giorni ampio spazio alle opere e agli scritti di Malaparte.
lun.-ven. 10-18; sab. 10-14; dom. 16-19 chiuso martedì. Per info: Museo del Tessuto via Santa Chiara, 24 Telefono: 0574-601503