Manifestazione contro Cesare Battisti anche a Firenze

La protesta indetta da Lorenzo Conti. Mozione della Lega Nord Toscana in Regione per l'estradizione del terrorista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 gennaio 2011 17:21
Manifestazione contro Cesare Battisti anche a Firenze

Firenze, 3 gennaio 2011- Presìdi dei familiari delle vittime oggi davanti all'ambasciata brasiliana e alle sedi consolari a Roma, Milano e Firenze, in piazza Pitti. La mancata estradizione di Cesare Battisti da parte del Brasile divide il mondo e sta prendendo sempre più l'aspetto di uno scontro politico. Un volantino è stato distribuito questa mattina a Firenze dai socialisti italiani, che hanno organizzato la mobilitazione davanti alla sede brasiliano con Lorenzo Conti (figlio di Lando, il sindaco repubblicano di Firenze assassinato dalle Br nel 1986) «per esprimere il dissenso alla non estradizione».

Anche il Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Roberto Benedetti ha partecipato alla manifestazione questo pomeriggio: "Porto la mia solidarietà ad un amico che ha sopportato, assieme a tutta la sua famiglia, le barbarie della lotta armata portata avanti anche dal pluri assassino e latitante Cesare Battisti condannato dallo Stato italiano, in contumacia, all'ergastolo con sentenza definitiva. La mia presenza oggi - conclude Roberto Benedetti - è un segno di vicinanza a Lorenzo ed a quanti hanno patito sulla propria pelle le pazie degli anni di piombo, ma anche un segno di ferma protesta nei confronti dello Stato Brasiliano che nega, per ragioni squisitamente politiche, l'estradizione in Italia dell'ex terrorista." A Roma presente invece il consigliere regionale PdL in Toscana e portavoce nazionale della Giovane Italia, Giovanni Donzelli, al sit in di protesta organizzato davanti all’ambasciata brasiliana in piazza Navona da Alberto Torregiani, figlio del gioielliere ucciso dai Pac (Proletari armati per il comunismo) nel 1979.

Giovanni Donzelli, appena appresa la notizia della mancata estradizione, aveva annunciato insieme ai colleghi del PdL in Consiglio regionale Mugnai e Bartolomei la presentazione di una mozione per interrompere gli aiuti al Brasile da parte della Regione Toscana. Nell’atto, che verrà calendarizzato dopo l’epifania alla ripresa dei lavori del Consiglio regionale, si faceva riferimento al programma ‘Brasil Proximo’ che costa 6 milioni e 760mila euro di soldi pubblici e a cui partecipa la Regione Toscana insieme alla Farnesina e ad altre quattro Regioni: Umbria, Emilia, Marche e Liguria. «La decisione dell'ormai ex presidente del Brasile, Lula, è scandalosa.

La Regione Toscana deve fare di tutto affinché il terrorista Cesare Battisti, che non si è mai redento, venga estradato in Italia e venga resa giustizia alle sue vittime e alle famiglie di queste». È il commento del capogruppo della Lega Nord Toscana in Regione, Antonio Gambetta Vianna, che ha presentato una mozione in Regione “in merito all'estradizione del terrorista rosso Cesare Battisti”. «La storia di Battisti – spiega il leader del Carroccio in Palazzo Panciatichi – non tutti la conoscono ed è bene rinfrescare la memoria soprattutto a coloro che a sinistra continuano ostinatamente a difenderlo.

Dopo una fase giovanile di atti di teppismo, a 19 anni mise a segno una rapina a Frascati che gli costò il primo arresto. Due anni dopo, nel 1974, fu arrestato per un'altra rapina con sequestro di persona a Sabaudia. Rimesso in libertà dopo poco, nel 1977 commise una nuova rapina che gli spalancò le porte del carcere di Udine. Dopo questo periodo di 'apprendistato', Cesare Battisti entro nel gruppo eversivo comunista PAC. Questo terrorista – prosegue Gambetta Vianna – fu condannato in via definitiva all'ergastolo come responsabile di quattro omicidi avvenuti in Italia nell’arco di tempo di appena un anno (da giugno 1978 ad aprile 1979).

Evaso dal carcere di Frosinone, fuggì in Francia e poi in Brasile dove fu tratto in arresto nel 2007 a seguito di un’operazione di polizia internazionale. Peccato che l'ormai ex presidente Lula, di sinistra, lo abbia sempre considerato un rifugiato politico impedendone l'estradizione. Anche la Francia, noto Stato garantista di tutti i più alti e nobili diritti civili, per mezzo del Consiglio di Stato Francese e della Corte di Cassazione, avevano concesso l’autorizzazione di estradizione in favore dell’Italia, a dimostrazione del fatto che anche l’Italia è un Paese assolutamente garante di tutte le libertà civili e di qualsiasi diritto alla persona, e del fatto che Cesare Battisti merita di scontare la pena nel nostro Paese.

Addirittura la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo – seguita – dichiarò senza mezzi termini “inammissibile per manifesta infondatezza” un ricorso presentato dai legali di Battisti contro l’estradizione del proprio assistito. Ma anche all’interno degli organi istituzionali brasiliani le posizioni nei confronti del “caso Battisti” sono molto contraddittorie in quanto c’è chi si è schierato apertamente in favore dell’estradizione come il CONARE, il Tribunale Supremo Federale ed il Procuratore generale della Repubblica Brasiliana Antonio Fernando de Souza, e chi si è schierato contro la richiesta di estradizione avanzata dal nostro Paese come Lula e il Ministro della Giustizia brasiliano.

Carlos Velloso, l’ex giudice capo del Supremo Tribunale Federale Brasiliano definisce la decisione di Lula “senza basi giuridiche, ideologica e anche incomprensibile visto che la sinistra europea non concorda con ciò che ha fatto Battisti”. Impegniamo, pertanto – conclude Gambetta Vianna –, la Regione affinché si faccia portavoce in tutte le sedi istituzionali e ad ogni livello per favorire ed appoggiare politicamente qualsiasi tipo di ricorso che il Governo italiano intenda fare per vedere accolta la richiesta di estradizione avanzata nei confronti del Brasile del criminale/terrorista Cesare Battisti».

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