Questo pomeriggio, mentre a Roma i loro compagni manifestavano sotto la sede del Senato, gruppi di studenti hanno occupato le stazioni ferroviare di Siena e Pisa. A Pisa l’occupazione dei binari, iniziata alle 17:25, è terminata poco dopo le 18. A Siena un centinaio di studenti ha invece bloccato la stazione fra le 14:40 e le 15:15. “Chi assalta il Senato armato di bastoni e con il volto coperto dal passamontagna non è uno studente che protesta, ma è un terrorista che attenta la democrazia.
Non deve essere ricevuto in delegazione dalle Istituzioni, ma gettato in galera. Non si può usare la scusa della difesa dell’Università per sfogare la propria violenza repressa. La violenza è la negazione della cultura”. Queste le parole di Giovanni Donzelli, consigliere regionale del Pdl e portavoce della Giovane Italia in merito all’assalto a Palazzo Madama di stamani. “Bloccare i ponti a Pisa, fermare i treni a Siena, bloccare la didattica nelle facoltà, come accaduto tra gli altri oggi a Scienze della Formazione a Firenze sono sì manifestazioni meno gravi dell’assalto al Senato, ma anch’esse niente hanno a che vedere con i veri studenti.
Chi commette azioni di questo genere – prosegue Donzelli – deve essere trattato come un criminale comune che infrange le leggi, nessun salvacondotto o scusante politica. Nella mia veste di rappresentante degli studenti e di presidente nazionale di Azione Universitaria ho organizzato centinaia di manifestazioni e cortei. Ma mi sono sempre presentato a volto scoperto, a mani nude e rispettoso di chi non voleva manifestare, armato solo di buone ragioni e forte dei miei pensieri. Probabilmente – aggiunge l’esponente del Pdl - venendo meno motivazioni reali per contestare l’ottima riforma Gelmini e sopratutto venendo a mancare il sostegno della gran parte degli studenti, chi manovra questi agitatori è stato costretto ad alzare il livello dello scontro per attirare l’attenzione, ma le Istituzioni devono reagire con fermezza: garantire il dissenso, ma trattare come criminali chi con violenza infrange le leggi e attenta alle Istituzioni”, conclude Donzelli. Intanto a Firenze sale l'attesa per il dibattito pubblico previsto per domani, giovedì 25 novembre, cui dovrebbero partecipare anche Daniela Santanchè e Riccardo De Corato e che studenti di sinistra e movimenti cittadini hanno invitato a boicottare.
Il Rettore dell’Ateneo fiorentino Alberto Tesi in merito all’iniziativa sull’immigrazione in programma domani al Polo di Scienze sociali si è espresso invitando organizzatori e partecipanti all'iniziativa a tenere un contegno consono ad un’aula universitaria. “ Non siamo noi ad aver annunciato azioni illegali, non siamo noi a voler impedire il diritto di espressione, non siamo noi ad aver scaricato anticipatamente le responsabilità di eventuali scontri con le forze dell’ordine.
Rivolgendo l’appello solamente a noi il Rettore legittima implicitamente la protesta dei collettivi, quella sì estranea al civile confronto. Da parte nostra mai in passato ci siamo resi protagonisti di comportamenti ‘non consoni’ ad un’aula universitaria, né abbiamo intenzione di farlo domani, né in futuro”. Questo il commento di Tommaso Villa, consigliere regionale del PdL e coordinatore regionale della Giovane Italia, e Niccolò Macallè, responsabile di Studenti per la Libertà Firenze “Invitiamo quindi il Rettore a rettificare le sue dichiarazioni, altrimenti ci troveremmo di fronte ad affermazioni di una gravità inaudita, poiché discriminatorie nei confronti di una parte del corpo studentesco.
Non una parola invece per chi attenta alla Costituzione impedendo la libertà d’espressione, o per chi lede il diritto allo studio bloccando con la forza le lezioni e occupando facoltà, come accaduto poche ore fa a Scienze della Formazione. Ed è curioso che mentre il professor Tesi protestava contro l’approvazione del DDL Gelmini il presidente della Conferenza nazionale dei Rettori professor Decleva definiva la riforma contenente ‘aspetti positivi largamente superiore di quelli negativi’, augurando una rapida approvazione del testo attualmente in discussione alla Camera”, hanno concluso Villa e Macallè.