Giovedì 4 novembre ore 20 nuovo appuntamento con i Jeudi Cinema dell’Istituto francese di Firenze che prosegue l’omaggio a Juliette Binoche con il film - mai uscito nelle sale italiane - "L’heure d’été" (Francia 2006) di Olivier Assayas, di cui l’attrice è protagonista insieme a Charles Berling e Jérémie Renier. Il film, che il regista definì “il suo lavoro più bergmaniano ed in parte autobiografico”, fu realizzato dopo la perdita della madre: un film personale, sul tempo, l’arte, la vecchiaia e la giovinezza, che fotografa tre fratelli intenti a spartirsi l'eredità contenuta nella casa di famiglia; tra questi Adrienne (Juliette Binoche), personaggio che ritornerà anche nel prossimo film del regista, "Le temps de venir", attualmente in produzione.
Situato tra Boarding Gate e Carlos – la cui proiezione è malauguratamente saltata in questi giorni al Festival del di Roma -, "L’heure d’été" rappresenta, all’interno della filmografia di Assayas, una specie di “ritorno a casa”, al film francese intimista, privato con sfumature tragicomiche. Olivier Assayas è da molti considerato l’erede diretto della Nouvelle Vague dei Truffaut, Godard, Rohmer, Chabrol, eccetera. Come loro nasce nella critica, affermandosi all’interno della redazione dei prestigiosi “Cahiers du cinéma” nei primi anni Ottanta, per poi approdare alla sceneggiatura e alla regia.
Il suo primo film è "Désordre" (1986), pellicola che racconta l’altra grande passione del regista: la musica. Successivamente Assayas continua a proporre un cinema dedicato a una personale ricerca sulle relazioni umane e sentimentali, attraverso opere di grande coerenza formale e narrativa: "L’enfant de l’hiver" (1989), "Paris s’éveille" (1991), "Une nouvelle vie" (1993). "Irma Vep" (1996), interpretato dalla star di Hong Kong Maggie Cheung è un omaggio metacinematografico al cinema muto e al cinema orientale, mentre "Fin août, début septembre" (1998) ottiene un ottimo successo internazionale e scopre una nuova generazione di attori francesi, tra cui spicca Mathieu Amalric.
Nel 2004 "Clean" vale alla Cheung, ex moglie del regista, la Palma d’oro per la miglior interpretazione femminile, mentre due anni dopo, sempre a Cannes, viene presentato il noir "Boarding Gate" (2006) con Asia Argento e Michael Madsen. Nelle pause tra un film e l’altro, continua la sua attività di critico e saggista: negli ultimi vent’anni sono stati infatti pubblicati suoi scritti su Ingmar Bergman, il cinema asiatico, Kenneth Anger e Guy Debord. Nel 2010 a Cannes viene presentato "Fuori concorso" Carlos (id., 2009), biopic di quasi sei ore dedicato alla figura del terrorista internazionale Ilich Sànchez. Istituto francese di Firenze Piazza Ognissanti 2, Firenze Info telefono 055.2718801 - info@istitutofrancese.it - www.istitutofrancese.it Film in V.O.
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