Renato Curcio oggi pomeriggio è all’auditorium del Consiglio regionale come ospite al convegno La tortura nelle carceri italiane, organizzato dalla Federazione della Sinistra. Renato Curcio (Monterotondo, 23 settembre 1941) è un ex terrorista, editore e saggista italiano, tra i fondatori delle Brigate Rosse. Fu assassino reo confesso, tra i principali attori degli anni di piombo assieme a Margherita Cagol e ad Alberto Franceschini. E dal Pdl i Consiglieri regionali Stefano Mugnai e Giovanni Donzelli intervengono insieme a Lorenzo Conti, figlio del sindaco di Firenze Lando Conti ucciso alle porte della città proprio dalle Brigate Rosse e da tempo impegnato in difesa della dignità delle vittime del terrorismo e dei loro familiari.
«Ancora una volta – affermano Mugnai, Donzelli e Conti – siamo dinanzi a un oltraggio grave nei confronti delle vittime del terrorismo e delle loro famiglie. Ciò che è poi particolarmente grave – proseguono – è che tale oltraggio venga perpetrato in un luogo istituzionale». La Federazione della Sinistra non è nuova a iniziative del genere. Già nel luglio scorso aveva invitato a una simile manifestazione pubblica sempre in Consiglio regionale Sergio Segio, ex componente di Prima Linea nonché autore materiale degli omicidi dei magistrati Emilio Alessandrini e Guido Galli.
In quell’occasione, dopo l’intervento di Mugnai e Conti, Rossi ritirò la propria partecipazione all’iniziativa e lo stesso Segio finì per non presentarsi. E oggi è il giorno di Curcio, sulla cui presenza in una ribalta istituzionale Conti afferma: «La mia famiglia chiede ai Presidenti della giunta Enrico Rossi e del Consiglio Alberto Monaci di esternare pubblicamente le motivazioni che hanno indotto la Regione a perpetrare costanti e continui inviti di ex terroristi presso i locali istituzionali.
Ci chiediamo perché non sia mai avvenuto lo stesso con le vittime del terrorismo, in un’azione che privilegia colui che offende piuttosto che l’offeso. Rimaniamo in attesa di pubbliche spiegazioni su questo continuo voler mettere in piazza gli ex terroristi. Cos’è: una riabilitazione politica? Se fosse, noi questo non possiamo accettarlo». Mugnai e Donzelli rincarano: «Chi cerca oblio non sale in cattedra come questo pomeriggio vorrebbe fare Renato Curcio, riaprendo le ferite mai rimarginate dei familiari delle vittime del terrorismo.
E non ci parlino di diritto all’oblio. Anche le famiglie delle vittime del terrorismo lo vorrebbero: vorrebbero poter dimenticare l’infinito dolore per aver perduto un proprio caro per mano di persone come Curcio. Un dolore che ha segnato e continua a segnare le loro esistenze».