Uscite variegate per tutti i gusti questa settimana. Il film che richiamerà indubbiamente più pubblico è Innocenti Bugie, in originale Knight And Day, (ben più intrigante, ma in italiano avrebbe perso il gioco di parole ) che ammicca al sottofilone dello spy-action movie brillanti di cui era stato degno rappresentante True Lies con il governator Schwarzy (citato non a caso dato il rimando ovvio della versione italiana). Cruise gioca a fare la spia portandosi dietro Cameron Diaz, in versione valletta bionda del protagonista.
Tutti alla ricerca di una nuova fonte energetica, lo zefiro, sotto le mani sapienti del regista James Mangold , figlio di due pittori e allievo di Milos Forman (Copland, Ragazze Interrotte e Quando l’amore brucia l’anima, il poco noto film su Johnny Cash, capolavoro ). Nel cast oltre a Cruise e Diaz due ottimi comprimari come il catalano Jordi Mollà e Peter Sarsgaard , caratterista del momento e padre di una bambina con Maggie Gyllenhall. Non parleremo neppure di Step Up 3D in questa sede; più interessante può essere l’opera seconda di Ben Affleck, quel The Town che lo vede anche protagonista nei panni di un criminale che si innamora di un ostaggio.
Ritratto a tinte fosche dell’America odierna, dove non sembra esserci spazio per la redenzione e il marcio è dappertutto. Solido Affleck alla macchina da presa, che dirige un cast di giovani promesse (Rebecca Hall, Blake Lively, Jeremy Renner, nomination agli oscar per Hurt Locker della Bigelow) e qualche veterano (Pete Postlewaite, anche qui in versione baffuta come in Inception). Torna Ivory, un po’ in sordina, con un piatto del tutto identico ai banchetti di finezza estetica patinata a cui ci ha sempre abituati.
Anthony Hopkins è il suo protagonista in Quella sera dorata, versione cinematografica dell’omonimo libro di Peter Cameron. Melodramma sentimentale molto intriso di art dècor – a la Ivory, appunto – che si svolge per la maggior parte in Uruguay. Nel cast la Charlotte Gainsbourg e Laura Linney, che nessuno lo dice, ma insidia a Cate Blanchett la palma di miglior attrice del mondo, in questi anni. Almeno secondo chi scrive. E chiudiamo con il nostalgico (già dal titolo) Una sconfinata Giovinezza di Pupi Avati che racconta la trasformazione di un amore matrimoniale in filiale, data la senilità precoce del protagonista, accudito dalla fedele compagna di vita (Francesca Neri).
Avati esagera, il film è zeppo di difetti, ma ciononostante, il buon Pupi si riscatta dalle ultime debacle con un film che sa di sincero , vibrante come le corde dei ricordi (tutti veri) che il regista ha immesso nella pellicola. Bentivoglio è un grande attore, ma ancor più fa effetto rivedere in un film di Avati la coppia Cavina – Capolicchio (ricordi metacinematografici ?) . C’è anche Serena Grandi e Vincenzo Crocitti, grande caratterista, recentemente scomparso. Per vedere la programmazione dei film in sala a Firenze, clicca qui. Marco Cei