Già da qualche giorno gli anziani ultra 65enni possono vaccinarsi contro l’influenza semplicemente recandosi dal proprio medico di famiglia, ma ora possono farlo anche tutte le altre persone interessate. In particolare, il vaccino è gratuito per le categorie di assistiti individuate dalla circolare del Ministero della Salute, ovvero:
- tutte le persone con età superiore ai 65 anni - soggetti con patologie a carico dell’apparato cardiocircolatorio, dell’apparato respiratorio, diabete o altre malattie metaboliche, tumori, insufficienza renale, malattie del sangue, deficit del sistema immunitario, etc; - soggetti per cui siano programmati importanti interventi chirurgici; - donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza; - soggetti ricoverati in strutture di lungodegenza; - medici e personale sanitario di assistenza; - familiari di soggetti a rischio; - soggetti che svolgono servizi pubblici essenziali; - veterinari, allevatori, macellatori, addetti al trasporto di animali vivi.I vaccini acquistati quest’anno per oltre il 95% sono stati consegnati ai medici e ai pediatri di famiglia che provvederanno alla somministrazione ai propri assistiti.
Tutti gli anziani e le categorie a rischio, quindi, possono rivolgersi al proprio medico per vaccinarsi gratuitamente. In aggiunta, per il mese di novembre (salvo esaurimento delle dosi di vaccino), è possibile eseguire la vaccinazione anche presso i centri vaccinali secondo il seguente calendario. Presentata dal PdL in Consiglio regionale un’interrogazione urgente sull’acquisto di dispositivi per le complicanze respiratorie, relativi alla pandemia influenzale del 2009. “3 milioni di euro è la cifra che la Giunta regionale ha speso per l’ondata influenzale dello scorso anno, ma i conti non tornano – commentano i Consiglieri del PdL Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione Sanità), Jacopo Ferri e Marco Taradash – Dati e delibere alla mano, il quadro della gestione e dell’acquisto dei dispositivi per le complicanze respiratorie appare alquanto ombroso.
Perché negli atti di Giunta non si fa mai riferimento ad un’asta pubblica per l’acquisto dei dispositivi in questione? – chiedono nell’interrogazione i Consiglieri azzurri – Da quale azienda sono stati acquistati? Quanti dispositivi medici sono stati effettivamente comprati e a che prezzo? Come sono stati ripartiti tra le singole aziende sanitarie e ospedaliere? Ma soprattutto, quanti dispositivi sono stati effettivamente consegnati alle aziende sanitarie e ospedaliere, e quanti apparecchi sono stati utilizzati? Tutti quesiti le cui risposte non sono assolutamente rintracciabili né nei decreti né nelle delibere”.