Per anni è stato un luogo di culto, un centro di preghiera e di meditazione, di accoglienza e di cura, per poi acquisire finalità tecniche ed industriali manifatturiere, per diventare poi luogo di ricovero per i profughi e perdersi nella memoria delle vie di Firenze, tra le più importanti e preziose. Sant'Orsola, quasi a voler ricalcare l'immagine della Santa che protegge i suoi discepoli, ha aleggiato, oscura ed incombente, sui tetti del centro storico di Firenze nel quartiere di San Lorenzo, nell'abbandono più totale che ha comportato nel tempo opere di risanamento che definire invasive è un puro eufemismo. "Qui c'erano i chiostri, dove vedete le colate di cemento" spiegano i cittadini più anziani ai nipotini, "e qui invece c'erano le catacombe che sono diventate parcheggio". Ma ascoltiamo anche "La tomba della Monna Lisa, di Lisa del Giocondo, la donna ritratta da Leonardo nel famoso quadro è stata sepolta qui, sotto queste pietre, ma non è rimasto più niente di quei corpi oramai, tanto tempo fa hanno portato via tonnellate di materiale scavato e tutto si è perso nel nulla". Molti sono i ricordi delle persone accorse tra le mura dell'ex convento e tutte restano impressionate dai particolari, dall'intonaco delle volte che quasi magicamente, come l'erba che cresce attraverso il catrame, resistono alla barbarie del tempo e mostrano arabeschi azzurri e celesti che decorano le intersezioni sopra le teste dei passanti, una striscia, un 'saggio' come si dice in gergo, ma tanto basta per far pensare a cosa possa essersi perso nei secoli a causa dell'incuria. Ascoltiamo le parole di benvenuto dell'assessore alla Cultura della Provincia di Firenze, Carla Fracci ed incontriamo l'Assessore provinciale all'Edilizia, Stefano Giorgetti: "Mi ha meravigliato trovare tutte queste persone, c'è veramente un attaccamnento del quartiere a questo luogo rimasto abbandonato per tanto tempo, c'è nei loro occhi la speranza di poterlo rivedere in vita.
Noi abbiamo completato il progetto definitivo e siamo vicini all'esecutivo per poter poi andare in gara ma occorrono ancora atti approvativi, entro fine anno ci sarà la conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto con ASL, Soprintendenza e Vigili del Fuoco ed apriremo i cantieri verso settembre ottobre 2011 ad iniziare dalla parte interrata che ora si presenta allagata" Le fasi successive interesseranno la copertura dell'edificio e poi le aree perimetrali.
Verranno realizzate tre aperture mentre resterà chiuso l'accesso sulla via Taddea. I piani interrati resteranno a destinazione parcheggio a servizio della Provincia. Nel primo piano interrato troverà posto la piscina con annessi spogliatoi. In un primo momento l'idea era stata quella di chiudere il chiostro e realizzare la piscina a piano terra "..ma la Soprintendenza ci ha detto di no" ha spiegato l'assessore, ne è seguito il commento di una signora del pubblico che ha esclamato "..e bene gl'ha fatto!". Al piano terra sono previsti spazi condivisi con il Quartiere, una Ludoteca, botteghe artigiane, bar, punto ristoro, una piazza di oltre 1000 metri quadrati, un chiostro espositivo, una sala polivalente da 150 posti. Ai piani superiori sono previsti uffici per il Turismo ed il presidio di pubblica sicurezza.
Ulteriori uffici provinciali saranno ivi trasferiti sottraendoli ai locali che la Provincia affitta, per svolgere le relative competenze territoriali. Ai piani alti troveranno spazio una scuola superiore e delle aree per la produzione artistica, oltre la foresteria. "Avrei voluto che gli atti inerenti i lavori da compiere in questa struttura fossero già arrivati a compimento dell'iter burocratico - ci spiega Tommaso Grassi, consigliere comunale presente alla serata - soprattutto gradirei da parte del Comune particolare attenzione riguardo alla situazione dei sotterranei che sono completamente allagati e parliamo di un ampio spazio sotto la superficie che adesso calpestiamo" Alle pareti e lungo le ghirlande appese troviamo una "Richiesta di finanziamento" indirizzata dal Comitato Insieme per San Lorenzo al Presidente Andrea Barducci per 1000 euro di spese organizzative sostenute. 25 milioni di euro da investire nel piano triennale fino al 2014 "Salvo le decisioni del Governo sui fondi che verranno erogati da qui al 2012" precisa Giorgetti che chiude il suo intervento anticipando la realizzazione di eventi estivi in sintonia con le esigenze di cantiere e rispettando i canoni di sicurezza. Tra le persone troviamo infine una signora che da giovanissima faceva parte della colonia di profughi istriani e veneto-giuliani ospitati dai locali del complesso fiorentino negli anni seguenti al secondo conflitto mondiale: "Mi ricordo benissimo di quei tempi, io e mia madre che ripulivamo la nostra stanza dal tabacco rimasto sui pavimenti, sui muri, ovunque, ricordo che mia nonna stava proprio qui, in questo piccolo spazio ad angolo dove ci troviamo adesso.
Avevo 19 anni e c'era verso di noi un senso di ostilità da parte di chi non capiva il perché della nostra presenza, da chi era pieno di preconcetti, ed era il periodo delle prime scoperte, della consapevolezza di crescere e dei primi amori. Mi trovavo a Firenze ma sognavo il mio mare e me lo ero disegnato sul muro, come una finestra che la sera guardavo cercando conforto". Sant'Orsola è stata anche questo. di Antonio Lenoci