"La Lega Nord vuol vederci chiaro sui conti delle Asl. Infatti, l’assessore Scaramuccia non più tardi di circa due mesi fa aveva rassicurato il Consiglio che i conti erano a posto. Poi scoppia il ‘caso-Massa’ ed è di queste ultime ore la notizia che forse per le altre Asl c’è un buco di 160milioni di euro. La Lega Nord, volendo vederci chiaro, ha prima chiesto la convocazione in commissione sanità dell’assessore e degli altri soggetti dell’Asl 1 di Massa, che si terrà domani (martedì 26 ottobre, ndr), per poi presentare a mia firma 24 interrogazioni (2 per ogni Asl, ndr) per sapere i tempi medi dei pagamenti da parte delle Asl verso i fornitori e per sapere a quanto ammonti il contenzioso passivo di ogni Asl e quanti siano i fondi stanziati a copertura di questo potenziale rischio". Così Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale Lega Nord Toscana e membro IV commissione sanità in Consiglio regionale. "Nel primo blocco di 12 interrogazioni (una per ogni Asl, ndr) si chiede quanti siano i tempi di pagamento per le Asl.
Non sfugge il fatto che più lunghi sono i termini di pagamento, più le Asl hanno difficoltà e versano in uno stato di criticità sia per quanto riguarda la liquidità, sia per la mancanza di fondi. Proprio per le Asl con termini di pagamento più lunghi deve essere effettuata una verifica ancor più approfondita sul loro stato di salute. Discorso analogo è quello del contenzioso passivo che vede alcune Asl citate in giudizio con un potenziale rischio economico che vogliamo conoscere, come vogliamo sapere a quanto ammontino gli accantonamenti prudenziali necessari per far fronte a questo potenziale rischio.
In caso di accantonamenti insufficienti nasce il rischio di un’ulteriore possibilità di crack delle Asl" aggiunge Lazzeri. "In questo contesto, il governatore Enrico Rossi tranquillizza dicendo che ci sono i fondi necessari per coprire eventuali situazioni critiche, stimate, per quanto apparso sulla stampa, intorno ai 160milioni di euro. Le dichiarazioni di Rossi fanno rabbrividire dopo che egli stesso ha sempre decantato la bontà dei conti del sistema sanitario toscano. A questo punto, nascono due ipotesi ed entrambe condannano politicamente il governatore senza possibile appello.
La prima fa pensare che da sempre si sia a conoscenza che il fabbisogno del sistema sanitario ordinario non sia quello previsto in sede di bilancio preventivo. Quindi, in maniera falsata, si rappresenta un bisogno inferiore sapendo che a fine anno ci sarà un debito da ripianare. E, a questo punto, non si tratterebbe di buco al bilancio delle Asl, ma di una falsa rappresentanza nel bilancio regionale dello storico e reale fabbisogno finanziario della singola Azienda. La seconda, invece, fa supporre che se il buco fosse davvero reale, ossia la spesa è sfuggita di mano, allora c’è una responsabilità politica di chi ha nominato i direttori generali delle Asl, una responsabilità gestionale dei dirigenti delle Asl, a cui deve seguire un provvedimento necessario come l’azzeramento di tutte le dirigenze delle Asl in deficit e la nomina di commissari che rispondano non tanto come un lavoratore dipendente a Rossi, ma al Consiglio Regionale" argomenta ancora il consigliere della Lega Nord.
"Ci sono, però, altri soggetti in ballo, ossia i 24 sindaci revisori nominati dal Consiglio Regionale che costano ai contribuenti oltre 320mila euro l’anno. Questi soggetti sono stati nominati soprattutto per controllare l’amministrazione dell’azienda sotto il profilo economico e per effettuare le verifiche di cassa. Questi sono i soggetti che dobbiamo chiamare immediatamente a relazionare in commissione sugli esiti del loro lavoro. Esiste il rischio che in una logica di collaborazione fattiva siano stati abbassati i livelli di guardia e che questi soggetti abbiano perso la piena consapevolezza del proprio ruolo" conclude Gian Luca Lazzeri. Ma Rossi assicura: "Sanità in pareggio da 10 anni e anche nel 2010" "Stiamo procedendo con il massimo rigore e la massima trasparenza.
Oggi abbiamo compiuto insieme ai direttori generali un'ulteriore verifica della situazione e posso ripetere ancora una volta che nella sanità toscana non c'è nessun buco e che il bilancio 2010 si chiuderà in pareggio, come ormai da 10 anni a questa parte". Questo il comunicato stampa diramato nel pomeriggio dal presidente della Regione Enrico Rossi, dopo che assieme all'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia aveva incontrato i direttori generali delle Asl toscane sul tema del bilancio. "Aver raggiunto questo risultato per il 2010 – prosegue il presidente – è particolarmente importante.
Di fronte a una pesante riduzione dell'incremento del Fondo sanitario, che per la Toscana si è limitato solo all'1%, rispetto al altre Regioni come la Lombardia e il Veneto che hanno beneficiato di una crescita fino al 3%, il nostro bilancio ha mostrato una tale solidità da superare anche i tagli apportati dal governo nazionale. Con l'incremento di soli 65 milioni rispetto al 2009 il bilancio 2010 si presenterà quindi in pareggio, anche se ovviamente ogni sforzo deve essere fatto per controllare la spesa, come già facciamo mensilmente, e ridurre gli sprechi.
Inoltre il fondo di riserva che abbiamo accumulato negli anni precedenti grazie a una buona gestione delle risorse e che non è ancora stato praticamente intaccato, costituisce non solo una garanzia complessiva di solidità ma ci consente di far fronte ad eventuali difficoltà e di intervenire per coprire, una volta accertato nelle sue reali dimensioni, il deficit della Asl di Massa. Chi si ostina a sostenere il contrario o non capisce o non vuol capire". "I cittadini toscani – conclude il presidente Rossi – possono star sicuri sul buono stato dei conti della sanità, che abbiamo mantenuto senza introdurre ticket o tasse aggiuntive, e sul fatto che Irpef e Irap, in Toscana le più basse d'Italia, continueranno a essere tali".