Firenze – “C’è la necessità di un controllo forte sulle ricadute ambientali perché siamo di fronte ad un progetto che ha forti ricadute sul territorio. Anche per questo è necessario rinnovare fin da subito l’Osservatorio ambientale sull’Alta velocità del nodo fiorentino). Lo ha detto Fabrizio Mattei (Pd) illustrando la mozione adotatta all’unanimità dalla commissione Trasporti da lui presieduta. La mozione è stata approvata dal Consiglio regionale a maggioranza: hanno votato a favore Pd, Pdl, Idv e Udc; contro la Lega Nord, astenuti i consiglieri del gruppo Fed.
Sin-Verdi. La mozione, presentata inizialmente dall’Udc, era stata fatta propria dalla Commissione dopo un’attenta discussione e dopo l’inserimento di alcuni emendamenti. Tra questi, i più significativi ruotano attorno alla sicurezza ambientale e dei cittadini e ad una capacità di collegamento delle due stazioni (scalo di Santa Maria Novella e Area Belfiore) vincolata alla “previsione di idonee caratteristiche trasportistiche”. Di fatto la mozione impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché l’Osservatorio ambientale per il nodo fiorentino sia “immediatamente rinnovato” per consentire una “vigilanza e una tempestiva verifica” dei lavori e quindi assicurare una “adeguata tutela ambientale delle aree interessate”.
Contestualmente, si richiede di “supportare” la presenza della Regione all’interno dell’Osservatorio, dotandosi di una “specifica struttura tecnico-amministrativa”, a garanzia di sostegno e quale punto di riferimento. In merito al collegamento dei due scali, il testo impegna la Giunta a “condizionare” il futuro servizio navetta su criteri precisi: il numero di passeggeri in transito dovrà avere una capacità numerica tra 3000 e 5000, il tempo di percorrenza dovrà essere compreso nel range 5/7 minuti.
La mozione sottolinea infine che l’intervento è “necessario” e che gli impegni richiesti sono “lungi dal voler ostacolare o annullare” il progetto Alta Velocità. Di lavoro importante e apprezzabile della Commissione ha parlato Mauro Romanelli (Fed. Sin-verdi), perché si parte dagli elementi di preoccupazioni già conosciuti dalla Giunta e “perché si richiama l’attenzione sulla necessità di maggiori elementi di controllo e questo ci fa dire, anche se l’opera non è necessaria, che ci asterremo.
Potremo votare a favore solo se saranno accolti i nostri emendamenti che chiedono alla Giunta di adottare la Valutazione di impatto ambientale (Via) per la stazione Foster e di potenziare l’Osservatorio anche con rappresentanti della società civile”. Nicola Nascosti (Pdl) ha ricordato che il suo gruppo è sempre stato contrario alla realizzazione dell’opera di sottoatraversamento, “ma di certo Firenze non può perdere l’occasione dell’Alta velocità. In questo senso la conferma e il potenziamento dell’Osservatorio ambientale contenuti nella mozione rispondono alla necessità dei controlli che si devono operare”.
Per questo Nascosti ha anche annunciato il ritiro di una mozione, sullo stesso argomento, presentata dal Pdl. Monica Sgherri (Fed Sin-Verdi) ha detto di non avere paura di una grande opera “ma in questo caso – ha aggiunto – siamo di fronte ad una che è inutile e dannosa”. Ha espresso apprezzamento per la richiesta di riconfermare l’Osservatorio ambientale, ma ha confermato il voto di astensione del gruppo. “Noi partiamo da una posizione di radicale contestazione dell’opera di sottoattraversamento – ha detto Dario Locci (lega Nord) – che è inutile, dannosa e costosissima”.
Il consigliere ha aggiunto che la stazione, con costi intorno al 10% di quelli attualmente preventivati, può essere realizzata a Campo di Marte e che il progetto attuale “non risponde agli interessi di Firenze”. Marco Carraresi (Udc) ha espresso “apprezzamento per la condivisione molto larga che si sta registrando sul testo della mozione” e ha chiarito che non fa “una valutazione del sottoattraversamento, ma si dice che il progetto esistente deve essere monitorato e che Firenze non può rinunciare all’Alta velocità”.
Secondo Paolo Marcheschi (Pdl) sarebbe stato necessario specificare meglio alcuni punti contenuti nella mozione, come il fatto che la struttura che deve affiancare il rappresentante della Regione “sia interna all’ente” o ricordare che “il transito dei binari metropolitani era parte sostanziale dell’accordo con le Ferrovie”. Marta Gazzarri (Idv) ha espresso apprezzamento per il lavoro della Commissione “perché chiede un controllo forte su un’opera che ha impatto sul territorio e ha riflessi sociali”.
Gazzarri ha ricordato che spesso delle grandi opere si parla molto e per troppo tempo senza realizzarle. “Bisogna porsi l’obiettivo di decidere più rapidamente”, ha aggiunto, ricordando che l’occasione dell’Alta velocità non può essere persa “altrimenti restiamo fuori dai collegamenti con l’Europa”. In sede di dichiarazione di voto, per ribadire la posizione già espressa nel corso del dibattito, sono intervenuti Gian Luca Lazzeri (Lega Nord) e Nicola Nascosti (Pdl). "Sono stati effettuati controlli ai cantieri dell’Alta Velocità di Campo di Marte e dell’area ex Macelli-Belfiore da parte di Arpat e della Polizia Municipale, per accertare dispersioni e rilascio di terra, polveri o fango sulle sedi stradali, causato dai camion in uscita dai cantieri, in particolare in via Circondaria e via Campo d’Arrigo?".
E' questa la domanda rivolta al sindaco dai consiglieri comunali Ornella De Zordo (Puc), Eros Cruccolini (Sel) e Tommaso Grassi (Spf) con un'interrogazione urgente presentata nei giorni scorsi, dopo numerose segnalazioni di residenti delle zone di Campo di Marte e dell'area degli ex Macelli. "E' infatti di fondamentale importanza - hanno concluso i tre consiglieri - il monitoraggio e i controlli ai cantieri dell’Alta Velocità da parte di Arpat e della Polizia Municipale". “Operazione trasparenza”, la chiama la “nuova” Regione Toscana.
E annuncia “informazione e comunicazione a tutto campo”. Il governatore Enrico Rossi chiosa: «La città e tutta la Toscana si impegnano in questa grande sfida». Ma le sfide si giocano almeno in due: da troppo tempo la classe politica lancia scommesse che non ammettono interlocutori. Il guanto della sfida questa volta Idra lo raccoglie e lo rilancia: scrive all’assessore regionale alle Infrastrutture Luca Ceccobao invitandolo a un confronto pubblico in contraddittorio sul tema del sottoattraversamento TAV di Firenze.
Idra teme infatti che la Regione Toscana, che dovrebbe informare la popolazione, ne sappia in realtà meno dei cittadini. Perché, scrive Idra a Ceccobao, l’Assessore non ha raccolto la richiesta di un incontro informativo inviatagli già a giugno? Forse non si ritiene utile il contributo informativo che proviene dalla società civile, neppure in relazione alle gravi e perduranti conseguenze prodotte dalla costruzione della linea AV Bologna-Firenze, e all'elevato tasso di rischio al quale sono sottoposti quotidianamente i passeggeri dei treni obbligatoriamente TAV che transitano dal tunnel appenninico Firenze-Bologna sprovvisto di galleria parallela di soccorso e di uscite di emergenza affidabili? “Noi – rileva Idra - siamo inclini a considerare scarsamente credibile la professione di ottimismo di cui anche la nuova Amministrazione regionale vuole dar prova”.
E a proposito del sottoattraversamento di Firenze afferma: “Le circostanze ci inducono a temere che l’attuale Amministrazione regionale non conosca, o – peggio – preferisca non conoscere, le condizioni che fanno oggettivamente dell’opera approvata un’avventura inaccettabile per il sistema dei trasporti pubblici, per l’economia nazionale e locale, per la salute e la sicurezza dei cittadini, per la conservazione e la tutela del patrimonio edilizio e storico-architettonico, per la qualità della vita e dell’ambiente.
Ma non intendiamo perciò limitarci a recriminare: accettiamo la “grande sfida” nella quale, come annuncia il presidente Rossi, ”la città e tutta la Toscana si impegnano”. Le proponiamo quindi un confronto pubblico in contraddittorio su questi temi, alla presenza dei migliori esperti dell’Amministrazione regionale toscana, affinché i dubbi che qui Le abbiamo sintetizzato siano efficacemente fugati al cospetto della popolazione, in un contesto di trasparenza, primo esempio di democrazia applicata per la TAV a Firenze”.