TAV: perchè Quando Come. Alta Capacità per il trasporto di persone e merci è il seminario d'approfondimento organizzato dal Gruppo consiliare del Partito Democratico in Provincia per venerdì 16 luglio 2010 alle ore 17:30 presso la Sala 4 Stagioni di Palazzo Medici Riccardi in via Cavour, 1 a Firenze. Alle ore 17:00 inizio dei Lavori. Introduce e coordina il Capogruppo PD Provincia di Firenze Prosperi. Alle ore 17:15 interventi del Responsabile nazionale PD per le Infrastrutture Conti.
Alle ore 19:00 conclusioni del Presidente della Provincia di Firenze Barducci. Idra pubblica sul proprio sito web il documento di RFI che riporta l’elenco ufficiale delle “opere sottoposte a testimoniale di stato e monitoraggio topografico” nella città di Firenze in vista della cantierizzazione TAV. Nei prossimi anni, infatti, e per una durata che si sta rivelando più ampia delle previsioni a causa di apparenti errori di calcolo, la ‘città del fiore’ che il sindaco Matteo Renzi vorrebbe “più bella”, con “stop al degrado”, l’ambiente come “grande priorità politica” e “volumetrie zero” sarà invasa da milioni di tonnellate di materiali da costruzione (fra inerti, cemento, sabbia, acciaio e conci prefabbricati), e dovrà esportare in luoghi ancora non ben definiti milioni di metri cubi di terra di scavo mista a ingredienti industriali.
Il tutto per un doppio sottoattraversamento ad “Alta Velocità” con due curve ad angolo retto (una terza è a Sesto, appena usciti dal Nodo), e una faraonica stazione ‘subacquea’ accanto al subalveo del torrente Mugnone, esondato nel 1992 proprio in quella zona, al Romito. Sarà inoltre un gigantesco e crescente salasso erariale, propiziato dal generoso meccanismo finanziario imperniato attorno alla figura del general contractor, sul quale sembra voler tacere in modo multipartizan tutta la classe politica, cittadina e nazionale. Idra pubblica anche le planimetrie degli edifici interessati dalla fascia di monitoraggio, assai ristretta, con la quale i proponenti e gli esecutori si prefiggono di cavarsela, dopo l‘esperienza davvero non tranquillizzante del Mugello, che ha visto gli effetti di falda sventagliarsi a chilometri di distanza dalla verticale del tunnel.
Sottosuoli completamente diversi, quelli del Mugello e della conca fiorentina, certo. Ma è anche vero che sopra la falda di Firenze sta seduto uno dei “patrimoni mondiali dell’umanità” tutelati dall’UNESCO. Idra ricorda in proposito come l’allora assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze arch. Gianni Biagi, in un convegno tenutosi il 9.7.’07 nella Sala "Affreschi" del Consiglio Regionale della Toscana dal titolo “Tav a Firenze ... Quale Progetto?”, avesse espresso l’intenzione di allargare – per evidenti motivi di opportunità - la fascia di attenzione intorno ai due tunnel rispetto a quella prospettata nel progetto cosiddetto definitivo.
“Sicuramente ci sono degli elementi ancora da approfondire”, ebbe a dichiarare l’assessore. “Il primo è la ristrettezza della fascia proposta dal monitoraggio. Questo deriva da una serie di impegni e di accordi fatti a suo tempo, ma io personalmente, ma anche membri dell’Osservatorio tecnico ritengono, che questa fascia che oggi è di 10 metri sia scarsa, scarsamente affidabile, e soprattutto non coerente con l’attenzione che la città ha sul problema. Quindi su questo punto io credo che sia un lavoro importante quello di poter lavorare insieme (...) per consentire un necessario adeguamento delle condizioni di monitoraggio”.
Cosa è stato fatto al riguardo? Documento e planimetrie sono stati importati dal sito web dell’Osservatorio Ambientale per il Nodo AV di Firenze: Idra ha pensato di metterli direttamente a disposizione con un semplice clic, risparmiando ai cittadini la procedura di registrazione al sito dell’Osservatorio, che prevede l’inserimento di una login e di una password. Si è svolta stamani la conferenza stampa ‘I motivi del ricorso a tutela dei cittadini contro il sottopassaggio AV a Firenze’ organizzata dal gruppo consiliare della Lega Nord Toscana in Regione.
Presenti i quattro consiglieri regionali più il capogruppo nel consiglio provinciale fiorentino Marco Cordone. Introduce il capogruppo in Regione Antonio Gambetta Vianna che spiega che “la Lega Nord Toscana non è contraria all’Alta Velocità, bensì al sottoattraversamento e alla conseguente Stazione Foster. L’opera sotterranea ha un costo esorbitante, con una stima da 2 a addirittura circa 5 miliardi di euro, e i tempi di realizzazione sono stimati in 12 anni di lavori.
Durante tutto questo periodo, Firenze si ritroverebbe a far fronte ad un traffico insostenibile, ma anche a ingenti danni sia alle abitazioni e ai monumenti, sia all’ambiente con un notevole innalzamento dello smog. C’è un’alternativa che è data dal passaggio in superficie dell’Alta Velocità con costi che si abbassano notevolmente intorno ai 250 milioni di euro circa. Con i soldi risparmiati si potranno potenziare i collegamenti locali, frequentati dai pendolari, e tutta la rete est/ovest che collega Firenze al mare”. Il consigliere Dario Locci, avvocato di professione, affronta il tema del ricorso.
“La Lega Nord – spiega Locci – appoggia il ricorso per 'Denuncia di nuova opera' (ex art. 688 C.P.C. e 1171 C.C.) al Giudice Ordinario del Tribunale di Firenze (non al Tar perché sono diritti soggettivi) fatto da alcuni cittadini dando il proprio massimo supporti. Tra i firmatari c’è anche il capogruppo della Lega Nord Toscana a Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli. Non ne verrà fatto uno ex novo perché sarebbe inutile visto che il Giudice poi li accorperebbe quasi sicuramente. Riguardo la Stazione Foster ed il Tunnel, non ci sono benefici per la città ed i costi sono esorbitanti.
Non ci sono ragioni affinché venga fatta questa opera e la città addirittura riceverà in cambio dei danni. Se per l’opera non ci sono ragioni, se i costi sono immensi e di difficile previsione, se i danni per i singoli e per tutta la città sono certi, a cosa serve farla?”. Il consigliere regionale Gian Luca Lazzeri, invece, parla dell’incontro con il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Roberto Castelli svoltosi la scorsa settimana a Roma insieme al capogruppo in Palazzo Vecchio Mario Razzanelli.
“La città di Firenze – spiega Lazzeri – non ha assolutamente bisogno di opere faraoniche, bensì di interventi a tutela dei cittadini, dei lavoratori e della città. Non c’è proprio bisogno di opere invasive come questa. Inoltre, c’è una grossa differenza tra il primo progetto, che vede lo smaltimento dei materiali attraverso l’uso dei treni, e il secondo che, invece, prevede l’utilizzo dei camion. Questo comporterebbe seri problemi non solo al traffico già perennemente congestionato a Firenze, ma soprattutto all’ambiente per le polveri sottili etc.
Perciò, confidiamo nella Commissione Via che chieda un approfondimento alle Ferrovie che devono illustrare un nuovo progetto con la Commissione che deve fare una nuova Via perché quella che fu fatta a suo tempo è ‘scaduta’ perché all’epoca la legge prevedeva alcune prescrizioni, mentre la nuova normativa è sicuramente più attenta alle esigenze ambientali”. Delle alternative parla la vicepresidente del gruppo consiliare Marina Staccioli secondo la quale “i soldi risparmiati potrebbero essere reinvestiti per migliorare la rete ferroviaria e per contribuire all’avvicinamento di tutte le province toscane.
In più, visto che i nostri treni sono sporchi, tenuti male, coi climatizzatori non funzionanti e i finestrini serrati soprattutto d’estate, e sempre in ritardo, quei soldi potrebbero davvero tornare utili ai pendolari visto che porterebbero decisi miglioramenti in tutta la rete. La Regione Toscana, infine, dovrebbe venire incontro ai suoi residenti contribuendo almeno al 20% del prezzo dell’abbonamento per i pendolari, come del resto sta facendo l’Emilia Romagna”. Infine, Marco Cordone, capogruppo del Carroccio in Provincia, affronta il problema dei cantieri Tav parlando anche delle possibilità di intervento del sindaco fiorentino Renzi.
“Nei cantieri Tav – racconta Cordone – i tecnici dell’Arpat, in due controlli nel mese di maggio, hanno trovato macchinari così rumorosi da superare ampiamente i limiti prescritti dalle indicazioni dell’Osservatorio ambientale dell’Alta Velocità. Nei cantieri di Campo d’Arrigo e via Circondaria sembrerebbe che le regole fossero dimenticate anche perché, secondo una fonte sindacale, i controllori sarebbero pochi. All’inizio degli anni ’90 l’allora sindaco di Firenze Morales concordò con l’allora ad delle Ferrovie ingegner Necci il passaggio dell’Alta Velocità in superficie, la cui stazione principale sarebbe dovuta essere Campo di Marte.
Il sindaco Primicerio, successivo a Morales, chiamò Necci annullando tutto. Dobbiamo tornare al progetto di venti anni fa. Renzi può fare di più perché le Ferrovie dello Stato non possono pretendere di venire a Firenze e fare ciò che vogliono. Non vogliamo che accada come nel Mugello, dove il torrente Carza è sparito. Ci deve essere una maggiore attenzione all’ambiente. In più ho chiesto la convocazione di un consiglio provinciale straordinario dove si possano affrontare tutti questi aspetti.
Noi non siamo contro l'Alta Velocità, ma bisogna vedere più specificatamente la questione Firenze e valutare i dati sull'impatto ambientale. Fatta in questo modo, quest’opera è troppo invasiva”. Intervengono di nuovo i Consiglieri Regionali del gruppo Federazione della Sinistra/Verdi Monica Sgherri e Mauro Romanelli, autori di un'interrogazione urgente alla Giunta regionale prevista domani (mercoledì 14 Luglio) al question time del Consiglio. "Auspichiamo davvero che non si voglia fare l'errore di lasciare alla Lega Nord la bandiera della difesa dell'ambiente e degli interessi dei cittadini, anche se la loro è una posizione assolutamente opportunista visto che sono i primi alleati del Ministro Matteoli, principale sponsor del progetto Alta Velocità, e che ha finora bocciato senza appello ogni idea di progetto alternativo o di valutazione ambientale più approfondita" - affermano Sgherri e Romanelli.
"Di fronte al Sindaco Renzi che prende letteralmente in giro i cittadini dichiarando fuoco e fiamme sui giornali, mentre nello stesso momento in Consiglio Comunale i suoi uomini ed il suo partito bocciano le proposte di valutazione d'impatto ambientale e di monitoraggio dei cantieri presentate dai Consiglieri Grassi, Spini, Cruccolini, De Zordo, rivolgiamo un appello alla Giunta ed alla maggioranza regionale affinchè almeno la nostra Istituzione assuma una posizione chiara a difesa dell'interesse pubblico, schierandosi per la valutazione d'impatto ambientale".
"La Federazione della Sinistra e i Verdi, le uniche forze politiche nazionali che da quasi 20 anni denunciano gli inganni del progetto Tav, si batteranno fino in fondo per una coerente e onesta posizione del centrosinistra toscano che smascheri ogni demagogia e furbizia su questo tema, che venga dalla Lega Nord o dal Sindaco Renzi". L’Italia dei Valori Toscana ribadisce la necessità di intessere il filo del confronto e una seria concertazione a tutti i livelli, superando il dualismo tra Enrico Rossi e Matteo Renzi che fino a oggi ha fatto astrazione delle varie sedi istituzionali.
“Finora – spiega il Coordinatore regionale dell’Idv Toscana, on. Fabio Evangelisti – siamo stati troppo spesso messi di fronte a progetti che se non piovuti dal cielo, poco ci manca, che ci hanno fatto immaginare una sorta di accordi extra-istituzionali volti ad anticipare le decisioni, svuotando i percorsi istituzionali previsti, ivi compresi i relativi processi partecipativi. In Giunta regionale, per esempio, era già stato individuato un percorso, da avviarsi al più presto, così da poter considerare in modo integrato una serie di funzioni e le loro relative ricadute sul territorio”.
“Bene ha fatto – prosegue Evangelisti – il sindaco Renzi a pretendere da Ferrovie assoluta chiarezza nei progetti. Anche alla luce dei preoccupanti scenari delineati dalla professoressa Teresa Crespellani, l’Italia dei Valori, in sede sia comunale sia regionale, si batterà affinché siano garantite trasparenza e partecipazione ai processi decisionali”. “In questa delicata fase di avvio dei lavori – spiega il Coordinatore – è, infatti, necessario porre massima attenzione all’esame dei progetti e alla verifica dei lavori, nonché accogliere pareri su eventuali varianti al progetto predisposto per la realizzazione dell’opera, all’approvazione del programma di monitoraggio ambientale ed alla verifica del rispetto degli accordi tra ferrovie ed Enti Locali”.
“Allo stesso tempo – conclude Evangelisti - è fondamentale chiedere l’impegno di RFT per un corretto processo di comunicazione sui lavori in corso e sui tempi di realizzazione, rilanciare e rinnovare l’attività di monitoraggio dell’Osservatorio Ambientale, assicurandone il carattere di terzietà, e promuovere un’azione di attento monitoraggio degli aspetti territoriali e paesaggistici legati alla stazione Foster”.