La Commissione Europea ha aperto un'istruttoria per valutare eventuali infrazioni alle direttive in materia di Valutazione di Impatto Ambientale. Questo a seguito della denuncia inviata da Ornella De Zordo del Gruppo Consiliare perUnaltracittà lo scorso febbraio, secondo cui il progetto di sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze contrasterebbe in più punti con le direttive europee sulla VIA: "Innanzitutto il progetto di nuova stazione, la "Foster", non è mai stato sottoposto a VIA, e poco importa che lo fosse stato quello precedente: la legge dice che si valutano i progetti, e anche le varianti dello stesso progetto se necessario.
Inoltre la procedura seguita per la VIA del 1998 è assolutamente carente, in particolare per quanto riguarda il recepimento delle decine di prescrizioni che erano state date, e che i soggetti competenti non hanno potuto controllare. Abbiamo avuto riscontro da parte della Commissione Europea Direzione Ambiente, che evidentemente ha trovato motivi di interesse, visto che ha aperto una istruttoria per verificare la sussistenza delle lacune denunciate, talmente gravi a nostro avviso da pregiudicare la validità e la legittimità di tutto il progetto".
La stessa segnalazione è stata inviata alla Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente italiano, ed è attualmente in istruttoria. "Abbiamo aspettato che la registrazione audiovisiva del Consiglio comunale di lunedì scorso 12 luglio fosse disponibile sul sito del Comune -spiegano dal Comitato Ex Panificio Militare di Via Mariti- per meglio verificare come sia stato possibile che il gruppo PD in comune, dopo aver precedentemente bocciato la mozione che chiedeva una Valutazione di Impatto Ambientale sulla Stazione Foster, affossasse ora la richiesta di installare nuove centraline per il monitoraggio dell'inquinamento acustico e dell'aria in prossimità dei cantieri dell'Alta Velocità e in particolare in corrispondenza di varie sedi scolastiche tra cui la scuola Rodari e la Rosai, nella nostra zona.
Le mozioni, che riprendevano anche alcune delle richieste emerse dall' ultima assemblea pubblica organizzata dal nostro comitato, presentate da De Zordo e Grassi, hanno avuto il sostegno e i voti di tutte le forze politiche presenti, tranne purtroppo quelli determinanti del PD, i cui consiglieri hanno votato contro, come un sol uomo, -o meglio- come una sola donna, visto che la più fiera oppositrice alla richiesta è stata la nostra ex presidente del Quartiere 5. Le motivazioni? Perché sarebbe stato motivo di allarme ingiustificato per i cittadini aggiungere altri punti di controllo dell'inquinamento acustico e delle polveri prodotte dai cantieri, con nuove "inutili" centraline gestite magari da un ente terzo diverso e indipendente dalle Ferrovie (RFI, NODAVIA).
Invece i genitori, i residenti e i cittadini tutti possono stare "tranquilli": i Consiglieri PD in Comune affermano, senza timore di essere smentiti, che le centraline (solo una, non sempre attiva, in tutta la zona del mega-cantiere, tra p.za Dalmazia e Belfiore) sono sufficienti, i monitoraggi (gestiti dagli stessi che gestiscono e effettuano i lavori) adeguati, i dati sull'inquinamento (fermi a marzo scorso secondo il sito dell'osservatorio ambientale) esaurienti, i controlli (invocati spesso inutilmente dai residenti, e talora addirittura pagati di tasca propria) puntuali e insomma, in definitiva, i cantieri impeccabili, come verificato di persona in una recente occasione, durante un apposito sopralluogo, che, ci assicura la nostra ex presidente di quartiere, verrà ripetuto in futuro a garanzia per la salute dei cittadini (ovviamente con modi e tempi concordati con RFI).
Vorremmo sapere se prima di votare contro le legittime richieste di tutela –mai troppe se si parla di salute pubblica e in particolare di minori- i suddetti consiglieri abbiano parlato con qualcuno dei residenti che abita in prossimità dei cantieri, o si siano informati almeno presso l’Osservatorio Ambientale, dal cui sito abbiamo tratto -con non poche difficoltà- le informazioni che alleghiamo e che sembrano addirittura indicare la totale assenza di monitoraggio da mesi (l’Osservatorio non ha mai ricevuto i dati o si è solo scordato di averli?).
In ogni caso ci è resi conto che per tutta la zona nostra, investita dal più grosso cantiere della storia di Firenze, i dati dell’unica centralina esistente, quella di via Circondaria, ammesso che non sia fuori uso da mesi, sono praticamente inaccessibili? Qualcuno ha fatto poi una valutazione dei molti sforamenti dei valori-limite per inquinamento atmosferico e rumore, evidenti nonostante i pochi e poco recenti campionamenti consultabili e nonostante i lavori veri e propri non siano ancora partiti? Le posizioni espresse e la bocciatura delle mozioni, ben lungi dal fornire a genitori e residenti motivi per tranquillizzarsi, accrescono casomai lo sconcerto e la preoccupazione.
Raccomandiamo di sentire la registrazione della seduta del Consiglio Comunale, per farsi un'idea esatta. Per quanto ci riguarda, ci pare evidente che il gruppo PD in Palazzo Vecchio, presumibilmente per beghe interne al partito o alla maggioranza o per ripicca verso le opposizioni o -chissà- per non mancare di rispetto alle Ferrovie, abbia voltato le spalle alla gente, a quei Fiorentini che, volenti o nolenti, vanno incontro a sicuri disagi e rischi, se non anche danni per le proprie abitazioni e per la propria salute, e che da lunedì scorso si sentono per ciò ancora più soli e meno tutelati" "Sta prendendo l'avvio uno dei progetti più inutili e devastanti per la nostra città -affermano i Cittadini di sinistra del Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze- la realizzazione di due tunnel e di una stazione sotterranea dai problemi ambientali imponenti, quali impatti sulla falda, cedimenti del terreno; abbiamo calcolato che saranno soggetti a danni diretti tra i 400 e i 500 edifici della città per un totale di almeno 4000 famiglie.
Siamo sicuri che da questi lavori nasceranno enormi problemi e chi si sarà fatto promotore del disastro annunciato avrà seri problemi di gestione del consenso; non a caso il nuovo sindaco di Firenze, Matteo Renzi, sempre del suo partito, sta ponendo seri motivi di preoccupazione. Non sappiamo se questo è solo nell'ottica di salvaguardare la propria carriera politica e l'immagine che gli elettori hanno di lui, ma è evidente che il sindaco si sta rendendo conto che chi dovrà gestire la realizzazione del progetto TAV di Firenze dovrà affrontare un disastro sotto tutti i punti di vista.
Eppure il resto del Partito Democratico pare impegnato solo a recitare i soliti slogan che inneggiano ad un progresso mal inteso, alle necessità fittizie dei treni dell'alta velocità che comunque già passano senza alcun problema da Firenze". Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa per illustrare il ricorso al TAR del Lazio, preparato dall’avvocato Gianluca Conti, per sospendere i lavori iniziati dei tunnel della TAV e della Stazione Foster. Erano presenti anche Dario Locci e Gianluca Lazzeri, consiglieri regionali del Carroccio, e il capogruppo della Lega in Provincia Marco Cordone. Razzanelli ha ribadito che “il sopralluogo di ieri al cantiere con l’ing.
Bocchimuzzo ha lasciato aperti tutti i problemi di queste opere, giacché l’ingegnere non solo non ha risposto in modo esauriente alle questioni da me sollevate, ma ha pure affermato che la legislazione italiana è talmente complessa che talvolta risulta impossibile rispettare al 100% tutte le disposizioni normative esistenti. Poiché Bocchimuzzo ha dichiarato che i lavori si fermeranno solo con l’intervento dei carabinieri, faremo il possibile per accontentarlo”. “Il sindaco Renzi – spiega Razzanelli – quando incontrerà Moretti e Rossi, dovrà pretendere la sospensione dei lavori in attesa della Conferenza dei Servizi necessaria per concludere l’iter autorizzativo.
Se questo non avverrà spontaneamente, Renzi ha tutte le carte in regola per emettere un’ordinanza di sospensione dei lavori. Come il Sindaco ha già affermato pubblicamente, la città non si può sbudellare”. L’avvocato Conti ha spiegato i presupposti giuridici su cui si fonda il ricorso. “Si tratta di 15 motivi di ricorso per altrettante violazioni a leggi e regolamenti in materia ambientale: per la Stazione Foster – spiega l'Avv. Conti – manca del tutto la VIA, poiché la valutazione fatta nel 1999 sul primo progetto di stazione dell’alta velocità non può essere ritenuta valida.
Il progetto attuale ha subito modifiche sostanziali, nel 2003 e in sede di progetto esecutivo, che richiedevano un’autonoma VIA, com’è avvenuto per il solo Scavalco. Certe lacune non possono essere superate con i pareri emessi dall’Osservatorio Ambientale, il quale ha esclusivamente funzione di monitoraggio del rispetto alle prescrizioni di VIA e non è competente a escludere la necessità di una nuova VIA. La realizzazione del tunnel lede i diritti dei proprietari delle case che si trovano lungo il percorso e che avrebbero dovuto essere destinatari di una regola procedimento di esproprio, che al momento non è neanche iniziato.
Nel Progetto Esecutivo manca un luogo di smaltimento per 1,5 milioni di metri cubi di terra. I lavori non possono partire finché questo problema non sarà risolto. La necessità di "rallentare" la produzione di terre di scavo è uno dei motivi per i quali si scava una galleria alla volta, raddoppiando i tempi dei lavori, perché non si sa dove smaltire la terra che due frese produrrebbero contemporaneamente. La VIA, inoltre, richiede un’assoluta trasparenza idraulica, ovvero che la falda e i suoi flussi rimangano invariati dopo la realizzazione dell’opera.
Il modello matematico di flusso dovrebbe ricostruire fedelmente il flusso delle acque nel sottosuolo, in modo da dimostrare che tutto rimane inalterato. Tutto ciò manca o è insufficiente, tant'è che sono state trascurate le perdite acquedottistiche pari a 6 Milioni di metri cubi d'acqua. Soprattutto, il progetto esecutivo è diverso da quello approvato a suo tempo dalla Conferenza dei servizi. Di conseguenza, non vi è un provvedimento che autorizza alla realizzazione delle opere in discussione, senza una nuova Conferenza dei Servizi.
In conclusione, l’Osservatore ambientale ha autorizzato l’inizio dei lavori pur in presenza di evidenti violazioni alle prescrizioni della originaria VIA e sottolineando, comunque, la necessità di un nuovo passaggio in Conferenza di Servizi per l'approvazione delle modifiche in sede esecutiva”. Secondo Dario Locci “siamo di fronte a un caso evidente di arroganza del potere, poiché si sta procedendo con i lavori senza rispettare i requisiti minimi di legalità. Se siamo in presenza di uno Stato di diritto, il ricorso non potrà che essere accolto”.
Gli esponenti della Lega hanno affermato all’unisono che “i gruppi consiliari in Comune, Provincia e Regione “faranno squadra” per centrare questo obiettivo”.