Un osservatorio che monitori gli aspetti ambientali e relativi alla salute. L'utilizzo di una sola talpa per lo scavo del tunnel sotto Firenze. Uno smaltimento adeguato delle terre di scavo. Garanzie per la sede tecnologica dell'Osmannoro. Un collegamento tra la stazione di Santa Maria Novella e la nuova stazione dell'alta velocità progettata da Norman Foster. Sono questi i 5 punti che il tavolo varato oggi durante l'incontro fra il presidente delle Regione Toscana, Enrico Rossi, il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e l'ad di Ferrovie, Mauro Moretti, seguirà con particolare attenzione. "E' stata una discussione faticosa, lunga, a tratti difficile, ma penso positiva" ha commentato al termine del summit il governatore toscano.
“Credo e mi auguro che con la riunione di stamani si sia inaugurata una nuova fase del percorso di realizzazione del tunnel e della stazione dell’Alta Velocità a Firenze”. Così, invece, Barducci che aggiunge: “Siamo passati dalla fase di discussione del progetto a quella di gestione dell’impatto sulla città e sui cittadini, gli enti locali hanno finalmente fatto proprio il progetto, e questo è un fatto politico importante. Ci sono ancora dei passaggi da pianificare, e sono stati individuati cinque punti fondamentali su cui fare ulteriori approfondimenti (l’impiego di una sola talpa per l’escavazione anziché due, lo smaltimento delle terre, le garanzie per il polo tecnologico dell’Osmannoro, il collegamento Foster-Santa Maria Novella, e la creazione di un organo terzo di controllo in materia ambientale e di sicurezza), e sulla base dei quali trovare un accordo per proseguire con i lavori".
“L’Alta Velocità – conclude Barducci - è un’opera fondamentale per lo sviluppo economico del nostro paese e dei nostri territori, perché consentirà al traffico locale e regionale di fare un salto in avanti incredibile, sia in termini quantitativi che qualitativi. Da oggi si apre una fase operativa, per cui possiamo dire di aver raggiunto un traguardo importante”. Le reazioni all'incontro "Dopo anni di pensiero unico, granitiche certezze, protocolli di intesa, contratti firmati e appalti vinti oggi scopriamo che per mettere insieme Ferrovie, Regione Toscana e Comune di Firenze sull'annosa questione del passante Tav servono cinque ore di serrata discussione e due conferenze stampa separate (una di Rossi e una di Renzi), con il prode ad di Ferrovie Mauro Moretti che esce da una porta secondaria per non incontrare i giornalisti". E' questo il commento di Ornella De Zordo, capogruppo in Palazzo Vecchio a Firenze di perUnaltracittà, e sostenitrice della 'soluzione in superficie'. "L'esito dell'incontro al vertice - aggiunge - rende ancora possibile il salvataggio della città di Firenze dallo scempio del tunnel e della stazione sotterranea.
Gli enti locali, ma in particolare il sindaco Renzi, chiedono infatti a Ferrovie di verificare le discrepanze tra il progetto definitivo e quello esecutivo del passante, e rinviano dunque a un'ulteriore intesa da vergare su questioni fondamentali che, fino ad oggi, erano state rimosse. Servono garanzie in campo ambientale, per la sicurezza dei cantieri, per l'autorizzazione di un milione e mezzo di metri cubi di terre di scavo, per nuove infrastrutture, come ad esempio un binario di collegamento tra Foster e Santa Maria Novella.
E tutto ciò dovrà essere riapprovato da una nuova Conferenza dei servizi, nonché dal Comune di Firenze, prima di dare il via ai lavori veri e propri". "Il messaggio è chiaro. Il progetto com'è oggi non convince più nessuno se non Ferrovie. Il dibattito culturale esploso dopo anni di lavorìo dal basso dei comitati NoTunnel ha prodotto i suoi effetti. Oggi, prima che Firenze venga devastata come il Mugello e Bologna, la pressione dal basso deve aumentare e affiancarsi alle altre voci che sempre più numerose puntano il dito verso l'unica alternativa possibile: l'attraversamento in superficie con annessa nuova stazione" conclude De Zordo. “Non vi sono dubbi che Renzi abbia vinto il primo round nell’incontro con Mauro Moretti ed Enrico Rossi.
Quanto scaturito dal meeting di oggi porta dritto alla convocazione di una nuova Conferenza dei servizi, della quale le Ferrovie non possono fare a meno per completare il percorso autorizzativo dei tunnel della TAV e della stazione Foster. In ogni caso, in attesa che la Conferenza dei servizi venga convocata ed esprima il suo parere favorevole al proseguimento dell’opera, i cantieri della TAV si devono fermare. Altrimenti la loro sorte è già segnata: sarà compito della polizia municipale bloccare i lavori per mancanza dei necessari documenti autorizzativi”. Questa la dichiarazione di Mario Razzanelli, capogruppo di Lega Nord Toscana in Palazzo Vecchio. Nel Dossier “Ultima chiamata per la democrazia a Firenze”, che Idra ha trasmesso al summit odierno sulla TAV fra il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l’amministratore delegato di FS Mauro Moretti, sono riportate in maniera sintetica le criticità che l’azione di monitoraggio dell’associazione ecologista fiorentina ha rilevato nel progetto di Passante e Stazione AV di Firenze.
Il Dossier contiene anche dati e riflessioni, istanze e proposte: fra queste, quella di porre in agenda con urgenza l’opzione di riconsiderare l’intera avventura del Passante e della Stazione sotterranei, sia per quanto riguarda i contenuti progettuali, sia in relazione all’architettura contrattuale e finanziaria. “Siamo in grado di offrirvi in questa direzione – scrive il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio - un supporto tecnico-scientifico, grazie alla collaborazione accordata da esperti di livello nazionale”. Il documento, che consta di 15 cartelle, comprende un’analisi trasportistica del nodo Alta Velocità, analizza la scarsa credibilità dei meccanismi di garanzia predisposti, descrive le anomalie riscontrate nel procedimento e le criticità specifiche del progetto di sottoattraversamento di Firenze, alla luce anche del paradigmatico caso-Bologna, dove è in corso una vera e propria emergenza sanitaria da polveri sottili. Non manca una disamina del ruolo giocato (e soprattutto non lasciato giocare) dagli organismi di tutela della salute e dell’ambiente, Azienda Sanitaria di Firenze e, assieme, ASF e ARPAT, i cui documenti di analisi e di proposta, accantonati senza alcun riguardo, saranno oggetto anche domani dell’audizione che Idra avrà all’Osservatorio Ambientale.
Fra i destinatari di questi fondamentali documenti di salvaguardia, che non risparmiano stoccate alla cosiddetta “Valutazione di Impatto Ambientale” laddove essa è stata formulata, l’ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici. Ma i rilievi e le proposte dell’Azienda Sanitaria erano stati espressamente inviati, ancor prima dell’approvazione del sottoattraversamento, pure al Nucleo VIA della Regione Toscana. E l’allora assessore regionale al Diritto alla Salute Enrico Rossi risulta destinatario, seppur per conoscenza, del Progetto per la sorveglianza dell'impatto sulla salute della popolazione residente a Firenze che il Direttore generale dell’Azienda Sanitaria Paolo Menichetti indirizzò il 15 luglio 2000 (10 anni fa) al sindaco di Firenze e all’assessore provinciale all’Ambiente Riccardo Gori.
Il quale, come si desume da una sua lettera di inizio settembre 2000, rilanciò l’invito proponendo per il 12 settembre un incontro collegiale al primo cittadino del capoluogo e ai sindaci di nove Comuni dell’area. "Con quali risultati - ha sapere Idra -, non è dato al momento sapere". Infine, il paradosso dei paradossi: l’informazione negata, e la mancata pubblicazione del nuovo progetto di stazione Foster: una scelta che “ha clamorosamente impedito alla città di conoscere le caratteristiche di quello che vorrebbe rappresentare per il futuro il più significativo ‘segno’ di modernità nella città di Dante”. Secondo Idra, le circostanze descrivono un quadro allarmante sul piano della credibilità del progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze, del contesto in cui esso si colloca, dell’atteggiamento dei rappresentanti delle istituzioni pubbliche deputate a tutelare le comunità, il territorio e il buon governo della spesa.
"Chi ha lavorato bene per salvaguardare gli interessi della collettività, chi ha indicato percorsi di prevenzione credibili, ha visto i suoi progetti lasciati chiusi nel cassetto. Il modo in cui i fautori di questa Alta Velocità stanno preparando gli scavi risulta quindi essere oggi, a dir poco, temerario e dilettantesco. Non è di questo tipo di politica che i cittadini sembrano sentire il bisogno. D’altronde, un pessimo progetto, per quanto approvato e timbrato, non cessa per questo motivo di essere un pessimo progetto”, scrive Idra.
“E può forse la minaccia delle penali paventate per effetto del mancato rispetto dei contratti sottoscritti giustificare la scelta di realizzarlo comunque, quel progetto, anche se e quando si palesa come provatamente insostenibile per l’ambiente, per la salute e per l’economia di un’intera città, oltre che per le casse erariali, e di dubbia efficacia rispetto agli obiettivi trasportistici che pretende, aprioristicamente, di perseguire? La penale che dovrebbe pagare per anni la città, a partire dalle sue generazioni più giovani, sarebbe incomparabilmente più salata, e per ciò stesso inaccettabile”. "Ecco perché la prosecuzione dei lavori per il sottoattraversamento AV di Firenze nelle condizioni descritte rischia di configurarsi come uno scandalo destinato a trascinarsi nel tempo, e ad accompagnare con effetti nefasti l’intera e difficilmente prevedibile durata dei lavori, che sarebbero suscettibili di essere sottoposti in ogni momento a contenziosi, interruzioni e verifiche, con risultati devastanti anche per l’immagine internazionale derivante da un interminabile intervento a cuore aperto nella città patrimonio mondiale dell’Unesco.
Adesso si esige dagli amministratori pubblici – scrive Idra - onestà intellettuale. Si ammetta, laddove è necessario, che molte decisioni sono risultate sbagliate, si prenda esplicitamente le distanze da esse e si ricominci dal punto giusto. L’unica scelta sensata appare essere adesso quella di prendere e dare atto del fatto che l’opzione fortissimamente voluta dalle amministrazioni che hanno preceduto quelle attuali è oggettivamente errata e impraticabile, e che, dopo tre lustri di carte, progetti e accordi sottratti alla conoscenza e al controllo democratico dei cittadini, diventa indispensabile tornare alla città e aprire un dibattito pubblico che, come nell’esperienza genovese per la Gronda autostradale, permetta di istituire un rapporto finalmente trasparente coi cittadini.
È forse l’ultima occasione utile per riguadagnare credibilità democratica” termina Idra. La contestazione "No tunnel Tav l’alternativa c’è" era la scritta che campeggiav sullo striscione srotolato davanti l'ingresso della Regione. 'Firmatari' della contestazione il Comitato contro il sottoattraversamento Av ed il Comitato Salviamo Firenze. Uno dei manifestanti, all’arrivo del sindaco di Firenze Matteo Renzi, ha pure tentato di consegnargli un pupazzo raffigurante Pinocchio, senza però riuscirci.