Al Convegno odierno, organizzato in Palazzo vecchio da perUnaltracittà, SeL e Spini per Firenze, e coordinato da Serena Jaff, hanno partecipato studiosi quali Francesco Indovina, Mariella Zoppi, Giorgio Pizziolo, Manlio Marchetta, Carlo Carbone e Ilaria Agostini. Sono stati analizzati i tratti salienti dei materiali finora disponibili relativi al nuovo Piano Strutturale, del quale si sono evidenziate alcune carenze di fondo. E’ stata sottolineata da tutti i relatori la mancanza - nei documenti di Piano - di una visione metropolitana, l’unica che in un’ottica più ampia permetterebbe una soluzione moderna sia sul piano infrastrutturale che di pianificazione del territorio.
Anche lo strumento dei crediti edilizi – a cui si fa ripetuto riferimento nelle linee guida del Piano – sono state giudicate una modalità poco trasparente di possibile contrattazione tra pubblico e privato, oltre che un pericoloso veicolo di consumo di suolo. Anche la rinuncia alla tutela dei luoghi pare un azzardo non accettabile: manca infatti sia lo Statuto dei luoghi che l’identificazione delle invarianti strutturali, con il rischio che ogni scelta sia accettabile e il comune non svolga il suo ruolo di pianificazione per l’interesse della collettività. I consiglieri presenti, Eros Cruccolini, Ornella De Zordo e Tommaso Grassi, hanno messo in rilievo anche l’assenza di un’idea complessiva di Firenze del futuro, col rischio che si prosegua a privilegiare la sola vocazione turistica di un territorio che ha altre e interessanti potenzialità.
I consiglieri hanno infine espresso la volontà di proseguire il lavoro comune anche all’interno del Consiglio comunale.