FIRENZE, 23 luglio ’10– Infrastrutture per “costruire” l’area vasta. Le Associazioni dei costruttori edili di Firenze, di Prato e di Pistoia alzano una voce comune e inviano al presidente della Regione, ai presidenti delle Province e ai sindaci dei comuni dell’area vasta, un documento unitario: “Infrastrutture: problematiche e proposte dell’area vasta Firenze-Prato-Pistoia”. Nero su bianco le priorità di sviluppo infrastrutturale non delle singole città ma dell’area vasta Firenze-Prato-Pistoia.
Per dimensione, la quinta di Italia, con Bologna, dopo Milano, Roma, Torino e Napoli. Un sistema efficiente ed efficace di infrastrutture, soprattutto nel comparto della mobilità, è sempre più fattore strategico influente sullo sviluppo economico dell’area. “Per sviluppare competitività e creare valore aggiunto per il territorio – commenta Riccardo Spagnoli, presidente di Ance Firenze -, oggi è fondamentale immaginare e progettare infrastrutture in una ottica di area vasta, per interfacciarsi con le grandi direttrici della mobilità nazionale ed europee.
Se queste sono le esigenze dell’oggi, la discussione sul piano strutturale fiorentino rischia di essere già vecchia prima ancora di concludersi. Ecco perché, in parallelo, è impellente aprire il dibattito sui grandi temi che possono promuovere lo sviluppo economico dell’area vasta”. Un interporto funzionante e ben collegato aiuta l’ambiente e riduce i costi. Per lo smistamento delle merci in partenza e in arrivo sul territorio regionale, l’interporto della Toscana centrale, razionalizzando e ottimizzando le operazioni di trasporto, potrebbe essere il centro strategico della logistica dell’intera regione, con indubbi vantaggi economici e ambientali.
Per arrivare al suo pieno funzionamento deve essere, però, completata non solo la sua realizzazione, ma dovrà essere dotato di una adeguata viabilità di collegamento stradale e ferroviaria, e dovrà disporre di treni adatti. Sistema aeroportuale è essenziale per la competitività. Il sistema aeroportuale toscano, sottolinea il documento delle tre Associazioni, è un’altra priorità su cui lavorare, partendo comunque dalla assodata necessità di sviluppare quello fiorentino.
Gli aeroporti sono fattori di competitività fondamentali per i territori a forte vocazione non solo turistica ma anche industriale e determinano la localizzazione delle stesse attività imprenditoriali a maggior valore aggiunto. “La continuità economica e sociale delle tre province è evidente – aggiunge Moreno Paolo Torri, presidente di Ance Prato-Sezione Edili dell’Unione Industriale Pratese -. Non possono essere i confini amministrativi a condizionare le politiche di sviluppo del nostro comune territorio: occorre ragionare in un’ottica integrata, l’unica che può massimizzare qualsiasi intervento per lo sviluppo.
Favorire sia la mobilità interna dell’area sia i suoi collegamenti con l’esterno, ad esempio, significa fornire al sistema produttivo una leva competitiva importante. Parliamo di aree che esportano e che hanno anche filiere produttive al loro interno: da qui il valore essenziale di interventi integrati per la mobilità”. Bene l’alta velocità, ma adesso servono i collegamenti trasversali di area. La stazione di riferimento per l’intera area metropolitana vasta sarà quella del capoluogo toscano, si rende quindi, necessario un potenziamento dei collegamenti ferroviari veloci con Prato e Pistoia.
Un aumento della frequenza delle corse e la realizzazione di un adeguato numero di stazioni intermedie, sfruttando l’attuale linea ferroviaria, potrebbe rappresentare un valido sistema alternativo di metropolitana di superficie. Collegamenti autostradali: sono fondamentali interventi sostanziali ed urgenti, come il completamento della realizzazione della Variante di Valico per il tratto appenninico; la bretella tra Barberino ed Incisa per cercare di risolvere il nodo della circonvallazione attorno Firenze, la conclusione dei lavori della terza corsia da Calenzano ad Incisa.
Ma per un miglioramento della mobilità di area metropolitana – sottolinea ancora il documento – è fondamentale la realizzazione in tempi brevi della Bretella Prato-Signa alla SGC Firenze-Livorno per la quale manca solo l’avvio dell’opera. Essa, infatti, costituirebbe un percorso alternativo a quello attuale, alleggerendo Firenze. Indilazionabile appare pure, secondo il documento stilato dalle tre Ance, la costruzione della terza corsia autostradale della A11 nel tratto Pistoia-Prato-Firenze, essendo questo il principale asse di collegamento dell’area metropolitana con la costa tirrenica.
“In questo contesto – afferma Andrea Gualtierotti, presidente Ance Pistoia – ogni provincia di area vasta ha da mettere del proprio, anche in relazione alla posizione geografica che essa ha all’interno dell’area stessa: per parte nostra, il potenziamento dell’area, oltre alla logica funzione di collegamento con Firenze e Prato, non può prescindere dal nostro ruolo di passaggio verso la costa, da un lato, e sul versante appeninico, come viabilità di supporto alle grande arterie viarie, dall’altro.
Pistoia è la più piccola fra le tre componenti dell’area, e probabilmente quella che ha ricevuto fino ad adesso minori attenzioni, non solo in termini di investimenti ma anche di progettazione, pur rappresentando un punto di collegamento con l'area della costa, quindi uno spin off da chiudere quanto prima. Oggi, rivolgendoci ad un nuovo interlocutore regionale e con questo atto condiviso pensiamo anche che la nostra posizione possa ricevere maggiore attenzione. Per questo motivo ci è piaciuto accreditarsi come soggetto unitario, anche se in effetti multiplo”.
Infine, per alleggerire la mobilità di area, è ora di pensare ad una metrotranvia a sud della attuale linea ferroviaria Firenze-Prato-Pistoia che collegherebbe, nell’ambito metropolitano, aree di grande vitalità e sviluppo. Il tracciato potrebbe collegare le principali aree economicamente rilevanti del territorio metropolitano, già esistenti o in fase di definizione: partendo dall’area industriale di S. Agostino a Pistoia e passando per Agliana, potrebbe servire le aree industriali di Prato dei Macrolotti 1 e 2, l’Asse della Declassata, l’area industriale di Capalle, quella dei Gigli proseguendo verso il Polo Universitario di Sesto e giungendo fino a Peretola aeroporto, per collegarsi infine ai tracciati della tranvia urbana di Firenze, in fase di realizzazione.
Il bacino di utenza sarebbe di notevole interesse.