“Realizzare uno studio preliminare sulle possibili alternative per evitare lo scempio rappresentato dalla Tramvia in Piazza Duomo costerà al Comune di Firenze quasi 25 Mila Euro. Questo è quanto si evince dal Provvedimento Dirigenziale N°5661 del 9 Luglio 2010 con il quale si affida alla società Aleph Srl il compito di affiancare il Responsabile Unico del Procedimento nella valutazione delle prestazioni di esercizio della Linea 1 della Tramvia e nell’analisi trasportistica degli scenari alternativi al passaggio della futura Linea 2 da Piazza del Duomo”.
Questo è quanto dichiarato dai consiglieri comunali del PDL Francesco Torselli, Emanuele Roselli e Jacopo Cellai. Questa spesa – spiegano i tre consiglieri – arriva in un momento in cui si fa un gran parlare di tagli, sacrifici e costi della politica e sarebbero potuti essere facilmente risparmiabili se solo la precedente amministrazione Domenici fosse stata dotata di un minimo di buon senso, quel buon senso necessario a capire che due treni che sfrecciano a pochi passi da una delle cattedrali, Santa Maria del Fiore, più belle del mondo, avrebbero rappresentato un vero e proprio scempio.
Rimediare alla spregiudicatezza ed alla insensibilità della giunta Domenici – proseguono Torselli, Roselli e Cellai, richiede oggi l’ennesimo sperpero di soldi pubblici e, trattandosi comunque di valutazioni preliminari su papabili alternative al passaggio della Tramvia in Piazza Duomo, non è detto che, nonostante questa spesa, lo scempio possa essere evitato. Ovviamente anche l’attuale governo cittadino ha le sue colpe – accusano i tre esponenti del PdL di Palazzo Vecchio – infatti anche per questo incarico, come ormai è abitudine dell’amministrazione Renzi, è stato fatto ricorso allo strumento dell’incarico diretto ad una ditta esterna al Comune, tralasciando il particolare non certo marginale che Palazzo Vecchio ha alle proprie dipendenze oltre 5000 persone, tra le quali molti tecnici qualificati.
E se ormai non si contano più i soldi spesi e i disagi causati dalla Linea 1, una parte di questi 25 Mila Euro infatti sono destinati a studi di funzionalità proprio della Linea 1 – concludono Torselli, Roselli e Cellai – le Linee 2 e 3 iniziano già a richiedere investimenti di denaro ancor prima di vedere iniziati i lavori. Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino…”. “Un incarico da quasi 25.000 euro è stato affidato dal Comune di Firenze ad una società fiorentina per valutare i rendimenti della linea 1 della tramvia e valutare comparativamente 5 soluzioni alternative al passaggio da Piazza del Duomo della linea 2, rimettendo in discussione tutte e tre le linee", lo afferma Tommaso Grassi, consigliere comunale del gruppo Spini per Firenze.
“Si parla nella descrizione dell’incarico - dice ancora Grassi - di cinque scenari alternativi: il primo, secondo e terzo scenario vedono il tracciato della linea 1 diventare Rosselli, Careggi o SMN, Valfonda Careggi e la linea 2 nel primo SMN, Lavagnini, Libertà, nel secondo SMN Lavagnini, Libertà, San Marco, Martelli e SMN, Unità e Duomo e nel terzo SMN, Lavagnini, Indipendenza, San Marco Libertà, il quarto e quinto scenario vedono la linea 1 passare da Rosselli, Careggi, e la linea 2 nel quarto passare da SMN, Nazionale, Indipendenza, San Marco, Libertà, e nel quinto SMN, Nazionale, Indipendenza e Libertà”.
“Oltre ad apparire subito evidente che la linea 3 è scomparsa ed è divenuta un prolungamento della linea 1 - aggiunge Grassi - ci chiediamo, davanti ad opzioni così differenziate e diversificate, quale valore abbiamo le linee tracciate sul Piano Strutturale, che individua per la linea 2 un tracciato assai preciso. Chiediamo chiarimenti all’Amministrazione Comunale che nelle diverse Commissioni Consiliari ha negato sempre che fossero state definite delle alternative, su cui dibattere, e che la soluzione prospettata nel Piano Strutturale sarebbe stata quella definitiva.
A questo punto ci chiediamo anche quale sia l’utilità di una valutazione comparativa che, appare condivisibile, ove richiama la delicatezza del contesto in cui si opera (centro storico), che avanza considerazioni riguardo all’acustica e al consumo del suolo e sottolinea la necessità di interazione con il TPL e con il traffico privato.” “Crediamo sia indispensabile - conclude Grassi - avere delle risposte riguardo a questa novità in Commissione ambiente e trasporti e conoscere se i tempi imposti dal Ministero sono cambiati visto, che nella Giunta del 7 dicembre si parla dell’impegno di presentare il progetto alternativo al passaggio del Duomo entro 6 mesi a partire dall’approvazione delle linee tramviarie 2, fino a SMN, e 3.1 da parte del Ministero, avvenuta a fine gennaio.
Ci devono essere stati nuovi accordi con il Ministero, altrimenti qualsiasi slittamento provocherebbe il rischio di perdere i finanziamenti”.