Cimeli, pannelli fotografici, oggetti d'epoca fanno da cornice alle grandi protagoniste di questa mostra, le vetture che hanno reso celebre il genio e l'ingegno motoristico toscano: le Fiat da corsa, una del 1912 ed una del 1927, l'Ermini 1100 Sport del 1951 e la Maserati 300 S del 1956, la Raymond Formula 3 del 1966 concesse da collezionisti privati. Dai primi esperimenti sul motore a combustione interna, ai grandi piloti fiorentini, passando per la prima uscita in automobile del marchese Carlo Ginori-Lisci dalle stalle di via Taddea. Senza però dimenticare ed anzi esaltando le gesta e la biografia di chi, con passione, gioia ed anche dolore e spirito di sacrificio, queste auto le ha condotte sulle strade importanti, nei circuiti che hanno segnato un'epoca d'oro, i piloti. Biondetti, Materassi, Pintacuda e molti altri, la cui vita ricca di aneddoti, oggetti, ricordi è stata attentamente ricostruita dall'appassionata ricerca di Mario Baldi, anima di questa mostra, esperto di motori d'epoca, lui che tra i motori è cresciuto ed ha conosciuto i migliori, seguendone le gesta su strada e nella vita. Lo abbiamo incontrato Mario Baldi mentre si aggirava tra una vettura e l'altra, indicando foto, riportando alla mente i momenti passati al fianco di piloti e costruttori: "Pensi che anche Ferrari era preoccupato dalla vendita delle auto della Scuderia Ermini - ci racconta - tutti i piloti utilizzavano le sue vetture, un grande personaggio che purtroppo venne coinvolto in un incidente al circuito delle Cascine nel 1947, ci furono morti per un malfunzionamento ai freni, e lui da lì abbandonò le corse e si impegnò come costruttore e trasformatore, fino alla morte che dopo un anno ha visto anche la chiusura dell'Azienda" Una passione, quella di Baldi, che ci pare di capire nasca fin da giovane: "Io sono nato tra i motori, li ho conosciuti tutti quelli che gravitavano in quel mondo, specialmente Biondetti che tentò anche lui di fare il trasformatore di vetture, ma senza successo, perché per realizzare una macchina oltre alla conoscenza ci vogliono le strutture adeguate e lui non le aveva purtroppo.
Si mise a correre, andò a Brescia e vinse la Mille Miglia, poi corse con Ferrari nel '48 / '49 era il più grande su strada, imbattibile, vinse due volte il Giro di Sicilia, ha corso fino a pochi mesi dalla morte" A far da guida all'interno della Galleria anche il Presidente della Fondazione Pignone e del Comitato Mostre Automobilsmo fiorentino, Piero Salvadori: "L'idea è nata dalla passione di alcuni di noi, abbiamo ritenuto di dover portare questo tema importante e poco esplorato all'attenzione di tutti.
Io sono nato nell'officina - spiega - mio zio era capo meccanico, un altro era modellista, e anche mio padre gravitava nel mondo automobilistico, io ero bambino ma ho speso molte ore accanto a loro e seguivo tutte le fasi del montaggio, mi appassionavo a vederli lavorare. L'automobilsmo fiorentino ha avuto grandi campioni, personaggi che si sono fatti onore su circuiti internazionali" Ha collaborato all'allestimento anche lo storico Alessandro Bruni, che ha fornito foto e reperti raccolti negli anni. Cinque sezioni tematiche per "Firenze e l'automobile: industrie, piloti e corse.
1894/1964" - Il primo motore a scoppio di Barsanti e Matteucci costruito a Firenze dalla Fonderia Pignone. Primo elemento funzionante al mondo è del 1856 - Nascita dell'automobile ed il periodo pionieristico - Le industrie tra le quali la Fabbrica Toscana Automobili fondata a firenze nel 1901, produttrice dei modelli 'florentia' - Le grandi corse il Mugello e le prime competizioni - Vita morte e miracoli dei principali piloti fiorentini, con foto, biografie, gare e relativi piazzamenti Orario di apertura: Tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 Domenica dalle 10 alle 13 Dal 7 al 26 settembre nella Galleria di Palazzo Medici Riccardi.
Ingresso libero di Antonio Lenoci