Questa mattina, Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano, ha chiuso la prima edizione di “Time Out!”, il Festival della Cultura Sportiva di Montecatini Terme, iniziato lo scorso 2 giugno. Dopo aver “aperto” la “Giornata Nazionale dello Sport”, tagliando un nastro simbolico all’APT di Montecatini, dove è in corso una Mostra delle torce olimpiche “estive”, organizzata dall’Olympic Aid Project di Stefano Podini, il numero uno del Cip ha tenuto presso la Sala Consiliare del Comune una lectio magistralis dal titolo “La società paralimpica è una società migliore”, durante la quale ha esaminato l’evoluzione dello sport praticato dai disabili in Italia: "Credo nella base del progetto del festival di Montecatini, ritengo valida l’idea di creare momenti di discussione su alcune tematiche sportive particolarmente significative.
La Toscana ha risposto sempre in modo eccezionale alle esigenze del movimento Paralimpico. Recentemente è stato lanciato il progetto “SportAbile” che prevede l’apertura di 45 centri dove i ragazzi disabili potranno avvicinarsi allo sport. Una volta la pratica sportiva per i disabili non era così semplice: alle Paralimpiadi si andava con gli aerei militari e l’accoglienza era rappresentata da camerate da 40 persone con 3 bagni. Le cose hanno iniziato a cambiare significativamente da Seul 88, quando Samaranch, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, decise di far svolgere nello stesso luogo le manifestazioni a cinque cerchi per normodotati e disabili, in modo da creare un unico momento sportivo che aggregasse tutti".
"In Italia – ha aggiunto Pancalli – ogni anno almeno 2000 persone rimangono disabili in modo permanente in seguito a incidenti stradali. A questi bisogna aggiungere le persone che lo sono dalla nascita o che sono diventate disabili in altro modo. L’abbattimento delle barriere culturali degli ultimi anni è stato un primo passo, ora, però, bisogna superare le difficoltà di queste persone a reintegrarsi nella società grazie allo sport". Il numero uno del Cip ha poi accennato all’impegno di Roma a ospitare i Giochi olimpici nel 2020: "La proposta olimpica prevede un dossier contenente informazioni anche sull’organizzazione delle Paralimpiadi.
Alle ultime Paralimpiadi, le delegazioni presenti erano composte in tutto da 10.000 persone, tra atleti a staff. Abbiamo l’occasione straordinaria di ripensare la capitale in chiave di città universale, un luogo per tutti dove siano abbattute le barriere architettoniche negli impianti sportivi e fuori". Il numero uno del CIP, dopo aver ricordato la figura di “Clay” Regazzoni, con il quale lavorò alla creazione di una federazione che potesse realizzare il sogno dei ragazzi disabili di diventare piloti, ha dato ufficialmente il via al “Tour di Montecatini”, una sfilata di 50 auto storiche che ha attraversato la città, organizzata dal “Ruote Classiche Club Prato”.
Nel carosello erano presenti la Lola T70 (la stessa vettura guidata da Nanni Galli quando stabilì il record sul Circuito Stradale del Mugello), una Maserati 1500 GT del 1949, la 1100 M M Stanguellini e l’Alfa Romeo 1500 del 1939. Tra gli altri eventi della giornata ci sono stati: lo stage “Corsa in pineta” con la maratoneta Laura Fogli e i talk show “Quando accendere il motore è cultura sportiva” e “La memoria dello sport è la memoria del Paese?”, organizzato in collaborazione con Unesco – Italia.
Nel pomeriggio, invece, c’è stata la visita dell’azzurro Giampaolo Pazzini. L’attaccante della Nazionale italiana di calcio, nato nella vicina Pescia, ha salutato il Festival della Cultura Sportiva: "Sono molto legato alle mie origini e sono venuto a Montecatini appena mi hanno chiamato per dare ulteriore visibilità a una manifestazione già importante. Quando inizi a praticare uno sport ci sono tanti sacrifici da fare ma sei sostenuto da tanta passione; la nostra zona, per fortuna, è molto ben attrezzata per aiutare i giovani".
L’atleta ha ricevuto l’Airone d’Oro, simbolo della città di Montecatini, dal sindaco Giuseppe Bellandi, e dall’assessore alla Cultura, Bruno Ialuna.