Mario Razzanelli (Lega Nord) commenta l'ordinanza con cui il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha fissato per gennaio 2011 la data di trattazione del ricorso proposto per l'annullamento degli atti che consentono la realizzazione del passante ferroviario e della nuova stazione per l'alta velocità. Razzanelli si dice "particolarmente colpito della intelligente sensibilità del giudice amministrativo, che ha compreso come la questione dell'alta velocità collegata al passante ed alla nuova stazione abbia un rilievo esclusivamente locale e non interferisca con la diversa questione, risolta dal passante e di rilievo nazionale, che riguarda il collegamento ferroviario ad alta velocità fra nord e sud.
La preoccupazione era che gli atti potessero essere inviati al TAR di Roma per incompetenza". Sottolinea anche che "l'ordinanza non prende alcuna posizione sulla legittimità o meno degli atti impugnati dai privati cittadini che abitano in un edificio destinato ad essere sottopassato da una delle gallerie dell'alta velocità e che sono preoccupati del fatto che i lavori iniziano, determinando un oggettivo pericolo per l'immobile in cui vivono da generazioni, senza che nessuno sappia se potranno mai terminare.
L'ordinanza, infatti, si preoccupa delle legittime aspettative di questi cittadini promettendo loro una sentenza che deciderà nel merito il ricorso proposto prima che i lavori possano avere inizio”. Tutto questo dimostra, secondo Mario Razzanelli, "l'efficacia e l'efficienza del nostro sistema di giustizia amministrativa quando esamina gli affari sottoposti alla sua cognizione con quella autonomia ed indipendenza di giudizio che è garantita dai nostri principi costituzionali". "Non resta, insomma, che avere fiducia nel giudice amministrativo che anziché seguire la via di una ordinanza che dichiarasse l'incompetenza del tribunale amministrativo per la Toscana scaricando il peso di una questione molto delicata sulle spalle del Tar del Lazio hanno preferito assumersi il carico della decisione e promettere la sua pubblicazione prima dell'inizio dei lavori”. “E' una spada di Damocle”, prosegue Razzanelli ”per la penetrazione dell'alta velocità nel tessuto urbano di Firenze, che, forse, potrebbe permettere alla politica di assumere il ruolo che le è proprio risolvendo le preoccupazioni dei cittadini dinanzi ad un progetto che mette a rischio la stabilità di quasi tremila edifici per ottenere un risparmio di tre minuti sul percorso Milano-Napoli, con un investimento si svariati miliardi di euro, e che lo stesso Ministero dell'ambiente nel suo parere del 18 febbraio 1999 aveva considerato favorevolmente solo in virtù dell'accordo fra le amministrazioni, sollevando numerosi dubbi sulla sua effettiva compatibilità ambientale". “Intanto – conclude Razzanelli - una cosa è certa i lavori sono fermi e le numerose azioni amministrative, civili e penali intraprese dai cittadini contro le ferrovie sono un segnale che la protesta sta crecscendo e che la partita sia tutt'altro che chiusa".