Firenze– Un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale di sostenere la Valutazione di impatto ambientale sulla stazione Foster dell’Alta Velocità, con riferimento alla Conferenza dei servizi del 2003 che accompagnava la stipula dell’accordo con la “preoccupazione per l’impatto paesaggistico e ambientale della nuova stazione AV”, espressa da Regione, Comune di Firenze e Provincia. E’ quella presentata dai consiglieri Monica Sgherri e Mauro Romanelli (FdS-V), alla quale ha riposto l’Assessore regionale all’Ambiente, Anna Rita Bramerini, ricordando innanzitutto che la decisione di attivare la VIA è di competenza ministeriale.
L’Assessore ha quindi fornito una ricostruzione del lavoro dell’Osservatorio ambientale, “portato avanti con incontri tecnici e con la verifica dell’ottemperanza di quanto prescritto dalla varie Conferenze dei servizi”. In particolare, ha ricordato Bramerini, Arpat ha svolto attività di controllo in materia ambientale ed è stata strumento di supporto per l’attività dell’Osservatorio. Bramerini ha quindi fatto presente l’opportunità di una cabina di regia per il coordinamento dei controlli sui cantieri, anche per una più efficace informazione ai cittadini. Il consigliere Romanelli ha dichiarato una “soddisfazione interlocutoria” per la risposta dell’Assessore, richiamando sia la grande preoccupazione di tanti cittadini per la realizzazione delle opere, sia i limiti della mancanza della VIA, che permetterebbe, oltre alle verifiche di tipo ambientale, anche l’indicazione “di soluzioni alternative e migliori che secondo noi ci sono”.
“Avremmo preferito che la maggioranza e la Giunta si schierassero in maniera più netta a favore della VIA” ha affermato Romanelli, che ha comunque sottolineato le “preoccupazioni” espresse anche dalla Regione nel 2003 (da Arpat, in specie) per il progetto della stazione. Il consigliere ha affermato che in Consiglio regionale si è parlato “troppo poco” di un’opera così importante: “Prendiamo atto dell’ampio lavoro svolto dall’Osservatorio così come riferito dall’Assessore, ma vogliamo conoscere gli esiti dei controlli svolti, i dati e le analisi.
E vogliamo che tutto torni in aula – ha detto -: la nostra valutazione sarà rimandata alla disponibilità di quelel informazioni”. Mario Razzanelli, capogruppo di Lega Nord Toscana in Consiglio Comunale a Firenze, annuncia un ricorso al TAR per i tunnel della Tav e per la Stazione Foster: “L’avv. Gianluca Conti ha preparato un ricorso (90 pagine) contro il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dei Trasporti, ma anche nei confronti di Ferrovie dello Stato S.p.A., Tav S.p.A., Osservatorio Ambientale Nodo A.V.
di Firenze, RFI S.p.a., Nodavia ed altri per l’annullamento previa sospensione cautelare del “Parere sugli aspetti ambientali del Progetto esecutivo del Lotto 2: Passante e Stazione AV verifica di ottemperanza alle prescrizioni della Conferenza dei servizi del 3 marzo 1999 e del 23 settembre 2003, nonché di tutti provvedimenti - presupposti o successivi - sconosciuti ai ricorrenti che consentono la cantierizzazione dell’aggiudicazione della gara per illegittimità, per eccesso di potere e violazione dell’Accordo Procedimentale del 3 marzo 1999 sotto il profilo del difetto assoluto e mancanza d’istruttoria; eccesso di potere per travisamento ed omessa considerazione di fatti e circostanze determinanti.
Così come per la violazione di altri dieci provvedimenti legislativi. E per la violazione e falsa applicazione delle disciplina comunitaria in materia di V.I.A. (Dir. 85/332/CEE; 97/11/CEE; 2000/69/CEE), degli artt. 19 ss. del D.lgs. 3 aprile 2006 , n. 152. con riferimento alla struttura del Progetto Definitivo ed alle norme in punto di V.I.A., nonché violazione dell’art. 5 dell’Accordo Procedimentale del 3 marzo 1999. Illogicità, difetto assoluto di motivazione. Straripamento di potere”.
“L’Osservatorio Ambientale ha sentito la necessità di ricordare che le modifiche, oggetto di verifica degli aspetti ambientali a livello esecutivo di dettaglio alla stregua di quanto previsto dall’Accordo Procedimentale del 1999, integrano e comportano modifiche al progetto definitivo approvato”. “La V.I.A. è strumento utile per acquisire elementi necessari ad un corretto bilanciamento tra danni e benefici nella progettazione ed esecuzione dell’opera pubblica, ne rappresenta un presupposto e un antecedente logico.
Ma allo stato della disciplina vigente, è sicuro che la valutazione d’impatto ambientale debba precedere ogni altra attività autorizzatoria e che debba avere per oggetto un progetto definitivo, sicché ogni variante di tale progetto deve essere nuovamente sottoposto a valutazione di impatto ambientale ovvero alla verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale che nella prassi viene denominata screening. Sicuramente non è stata questa la procedura seguita…”. “La partita è ancora tutta da giocare ed è bene che le RFI stiano più attente agli interessi della collettività che non a quelli dei costruttori”.