Il nuovo volto di Sant’Orsola è stato mostrato oggi dalla Provincia di Firenze. Il progetto per il recupero dell’ex convento è stato presentato alla stampa nel giorno in cui i tecnici della Provincia di Firenze sono stati chiamati in Commissione Consiliare urbanistica del Comune di Firenze per illustrare la richiesta di variante all'attuale destinazione di Sant’Orsola “Il progetto di recupero del complesso di Sant’Orsola – ha detto Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze - costituisce un intervento di rilevanza strategica per riqualificare tutta l’area di San Lorenzo, ed è stato delineato attraverso un percorso di partecipazione che ha accolto le idee e le indicazioni dei cittadini”. Attualmente il complesso di Sant’Orsola è il risultato di una serie di interventi edilizi succedutesi nei secoli dei quali il più determinante è quello Ottocentesco che ha consentito l’insediamento nell’ex convento della Manifattura Tabacchi; la destinazione industriale ha comportato una profonda trasformazione degli spazi finalizzata prevalentemente alla realizzazione di ambienti di grandi dimensioni funzionali alle attività lavorative.
Negli anni ’80 il Demanio aveva deciso di crearvi una caserma della Guardia di Finanza; nel 1985 iniziano i lavori di ristrutturazione abbandonati poco dopo. Il progetto di recupero di Sant’Orsola è stato illustrato dall’assessore provinciale all’Edilizia, Stefano Giorgetti, e dall’architetto Luigi Ulivieri, Direttore Generale della Provincia di Firenze, che ha coordinato il progetto di recupero del complesso di Sant’Orsola. L’idea progettuale avanzata dalla Provincia di Firenze prevede la valorizzazione degli spazi aperti ricavati nelle corti del palazzo, attraverso il recupero delle strutture e dei volumi esistenti senza ricorrere ad interventi tesi a cancellare la storia dell’edificio, compresi gli ultimi interventi.
Sant’Orsola deve diventare un luogo da vivere, ma anche un luogo di arti e mestieri ed in cui si svolgono attività culturali ed espositive. “Saranno valorizzati gli accessi diretti principali su via Panicale e via Guelfa per rendere facilmente fruibili gli spazi delle corti interne e creare quelle peculiarità di attraversamento che rende possibile l’integrazione del complesso con l’intero quartiere di San Lorenzo – ha spiegato l’architetto Luigi Ulivieri -. Saranno inoltre ripristinati gli accessi storici, non solo quello realizzato dall’architetto Silvestri nel XIX secolo con l’apertura della porta centrale su via Guelfa e quello di via Panicale, ma anche quelli di via Taddea e di via di Sant’Orsola, antichi accessi utilizzati all’epoca conventuale”.
L’assessore provinciale all’Edilizia, Stefano Giorgetti, ha quindi specificato che “le attività legate agli insegnamenti artistici e dell’artigianato che ha fatto la storia del territorio fiorentino, gli spazi aperti ad uso polivalente, gli spazi destinati ad attività sportive e ricreative, gli spazi per la sosta, ed infine i laboratori, saranno inseriti a livello del piano terra (e piani interrati per quel che riguarda gli spazi per la sosta). Tutto ciò rappresentano l’impegno e le risorse per la riqualificazione sociale dopo anni di abbandono, costituendo l’implementazione del sistema dei servizi di quartiere necessari per rivitalizzare gli spazi aggregazione sociale”. Durante la conferenza stampa sono stati mostrati i disegni e illustrate le soluzioni architettoniche e tecnologiche adottate, che prevedono anche la realizzazione di una piscina pubblica e di uno spazio espositivo all’interno del complesso edilizio.
Il progetto prevede la realizzazione di spazi per l’insegnamento artistico e per laboratori di arti e mestieri, per i servizi socio-culturali, per le attività sportive e ricreative, per i servizi pubblici, per uffici della Provincia, e un presidio di Pubblica sicurezza. Previsti anche spazi di ritrovo e incontro per i residenti di San Lorenzo ove organizzare feste, locali destinati a laboratori e spazi aperti ad uso polivalente. Molte le novità che caratterizzano il progetto, tra cui un elemento architettonico che richiama l’opera di Carlo Lorenzini, autore di Pinocchio, che è nato proprio in via Taddea, a ridosso dell’ex convento di Sant’Orsola.