“L’accordo tra il Governo e gli enti locali siglato venerdì scorso non ci soddisfa minimente, non riesco a capire cosa giustifichi l’entusiasmo, dov’è il cambio di rotta per le province, quali i benefici”. E’ quanto fa sapere in una nota il Presidente della Provincia di Firenze e membro della Presidenza nazionale dell’Upi Andrea Barducci. “Sicuramente – prosegue Barducci – sono importanti per i comuni il trasferimento del catasto e l’attuazione entro luglio del federalismo fiscale, ma per quanto riguarda le Province l’emanazione del decreto attuativo del federalismo fiscale è rimandato ad ottobre e questo perché ancora non c’è alcuna idea neanche sulla natura delle imposte provinciali, mentre mi sembra uno spreco di per sé la realizzazione di una commissione per l’individuazione degli sprechi nelle pubbliche amministrazioni”. “Non tutte le province – dice sempre il presidente Andrea Barducci - godono di trasferimenti statali o di regimi speciali: per la Provincia di Firenze, che ha un bilancio basato al 50% circa su trasferimenti regionali, questo accordo si traduce in un nulla di fatto.
Non essendoci alcuna previsione di intesa con le Regioni, restano invariati i tagli che riguardano le deleghe che la Regione Toscana ha trasferito alle Province: il trasporto pubblico locale, la formazione, l’agricoltura, l’ambiente e la difesa del suolo”. “Anche la possibile revisione del patto di stabilità interno, ossia la possibile trasformazione dei tagli in obiettivi di patto, ad invarianza di saldo, non comporta per noi alcun giovamento, perché non godendo di trasferimenti statali, non avremmo subito tagli”. “La Provincia di Firenze ha un’autonomia, un livello di gestione dei servizi ben diverso da altre province – ha aggiunto la vice presidente Laura Cantini (nella foto) – perché dobbiamo essere messi sullo stesso piano di quegli enti che hanno generato il livello di indebitamento in cui si trova lo Stato italiano, perché pagare tutti in egual misura?” “Anche da questo accordo – concludono Barducci e Cantini – per quanto riguarda le Province, è facile desumere che con questo governo ad essere puniti sono quegli enti che si sono dimostrati più virtuosi”.