VIA: lavori alla Foster fermi per almeno 5 mesi

L'assessore regionale Ceccobao: «Inaccettabile che Rfi non informi i cittadini. E' necessario fornire notizie oggettive e serie sullo stato dei lavori». Idra consegna alla Direzione Urbanistica documenti e video sulla TAV.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2010 21:47
VIA: lavori alla Foster fermi per almeno 5 mesi

Nell'incontro a Roma di questo pomeriggio con Mario Razzanelli, Gianluca Lazzeri e 'Ing. Vincenzo Abruzzo, il Vice Ministro Castelli ha ribadito quanto già affermato dal Presidente Ambiente della Camera Angelo Alessandri in occasione della sua visita a Firenze il 18 di giugno. " Le regole vanno rispettate e se la legge prevede una nuova Via per la Stazione Foster questo passaggio non può avere scorciatoie politiche che possano essere avallate." Ne tantomeno lo farà la Lega Nord Toscana che da sempre è stata critica nei confronti di questo progetto. Questa la sintesi dell'incontro.

Ma ripercorriamo le ultime fasi di quanto è accaduto per arrivare alla conclusione che i lavori per la Foster sono fermi e non potranno proseguire fino a che il progetto della Stazione Foster non sia passato sotto le " Forche Caudine " della "verifica di assoggettabilità alla VIA prevista dall'art 20 del Codice dell'ambiente, legge 152 /2006, ed abbia completato la procedura. Ma che cosa è successo nelle ultime settimane. A muovere le acque è stato il ricorso, presentato dalla De Zordo, alla Corte europea per verificare il rispetto delle procedure per la valutazione d'impatto ambientale.

Le Ferrovie hanno cominciato a preoccuparsi ha scritto al Ministero dell'Ambiente - Direzione per le Valutazioni Ambientali chiedendo se era possibile procedere alla costruzione della Stazione Foster senza dover ripetere la VIA già presentata per la Stazione Zebi. Purtroppo per le Ferrovie questa procedura prevede che siano proprio loro ad allegare alla "richiesta di di verifica di assoggettabilità alla Via"a una relazione preliminare di impatto ambientale che esamini il nuovo progetto paragonandolo col precedente sotto il profilo dell'inquinamento atmosferico, acustico, del sottosuolo e paesaggistico.

Poiché questa relazione non è stata presentata alle Ferrovie verrà risposto che in assenza di questa relazione la Direzione per le valutazioni ambientali non è in grado di rispondere. A questo punto le Ferrovie dovranno farsi parte diligente e preparare questa relazione preliminare di impatto ambientale. Ma ora viene il "bello" della procedura . Una volta che la richiesta perverrà al Ministero completata degli allegati sarà lo stesso Ministero a provvedere alla pubblicazione della relazione sulla Gazzetta Ufficiale e la stessa relazione verrà affissa all'Albo Pretorio del Comune di Firenze.

I fiorentini avranno 45 giorni di tempo per presentare le osservazioni. Non ci vuole molta fantasia per immaginarsi quello che succederà. Trascorsi i 45 giorni il ministero ha ulteriori 45 giorni per esaminare le osservazioni e prendere una decisione. I lavori della Foster si fermano almeno per i prossimi 5 mesi. Dopo si vedrà. Un periodo di riflessione importante per ripensare a soluzioni alternative ed evitare di dilapidare 5 miliardi di euro che possono essere investiti per migliorare la rete ferroviaria toscana ed arrivare all'aeroporto di Pisa in 30 minuti. "Da sempre -dichiarano i Consiglieri Regionali Monica Sgherri, Mauro Romanelli, Paolo Marini del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra/Verdi- siamo stati convinti che il passaggio in superfice con adeguamento delle infrastrutture esistenti, oltre che a costare molto meno avrebbe avuto certezza dei tempi di realizzazione proprio perché non avrebbe provocato i danni ambientali (diga sotterranea) e alla stabilità degli edifici che il sottoattraversametno inevitabilmente provocherà".

"I primi lavori già iniziati a Firenze e quelli svolti in Mugello e a Bologna - continuano Sgherri, Romanelli e Marini - mettono in luce un "progresso" fatto di case già oggi danneggiate, con le Ferrovie dello Stato impegnate sul campo a negare ogni danno e a cercare ogni sistema per ripagare i cittadini il meno possibile, mentre tutte le previsioni un po'più accurate che sono state realizzate negli ultimi anni lasciano presupporre per il capoluogo toscano pesanti impatti in termini geologici, idrici, di polveri e rumore". "In tal senso condividiamo la lettera scritta in questi giorni dai consiglieri comunali di Firenze Tommaso Grassi, Valdo Spini, Ornella de Zordo ed Eros Cruccolini".

"Non si sono voluti mettere a confronto i progetti alternativi, come da tempo richiesto - concludono i tre esponenti di Federazione della Sinistra/Verdi -, ma almeno sottoporre la Stazione Foster alla VIA è una richiesta che riteniamo sostenuta dalla maggioranza dei cittadini e che riprende i dubbi della stessa Regione Toscana, visto che in passato, all'interno di propri atti, quali la Delibera 1073 del 2003, la Regione stessa sosteneva che le modifiche apportate alla Stazione rispetto ai progetti precedenti erano di carattere strutturale e che la sua localizzazione rispetto ai corsi d'acqua superficiali ben differente e più prossima, ...

inoltre, che gli elaborati concernenti il progetto presentano "...gravi carenze di valutazione degli impatti conseguenti alle opere descritte nella variante ed alla fase di cantierizzazione necessaria alla loro realizzazione.", e che, "...conseguentemente, molte mitigazioni non sono debitamente dimensionate o previste.", quindi, "...Tali carenze non consentono una compiuta valutazione della correttezza delle soluzioni progettuali proposte." «E' inaccettabile che RFI, committente dell'opera, non informi i cittadini.

Serve dare notizie oggettive e serie sui lavori dell'alta velocità a Firenze. I cittadini hanno diritto alla trasparenza sui cantieri della Tav Si tratta di una grande opera, molto importante per la Toscana, ma che nella fase di realizzazione comporta cantieri ed inevitabilmente anche disagi come ogni grande realizzazione». Così l'assessore regionale ai trasporti ed infrastrutture della Regione Toscana, Luca Ceccobao, incalza RFI sulla carenza di informazioni sui cantieri Tav che da più parti viene denunciata a Firenze.

«Intendiamo sottoscrivere quanto prima - ha proseguito l'assessore - un'intesa con Comune, Provincia e Rete Ferroviaria Italiana per rendere più efficace il sistema di comunicazione e informazione ai cittadini per la realizzazi one delle opere del nodo ferroviario fiorentino, fin qui insufficiente.» La necessità dell'intesa tra Istituzioni ed RFI nasce anche dal fatto che attualmente i cittadini possono ricevere informazioni sui cantieri e le opere connesse alla realizzazione della Tav di Firenze sostanzialmente presso due punti informativi: l'Ufficio Nodo del Comune di Firenze e la sede dell'Osservatorio ambientale.

Osservatorio che rappresenta una struttura prevista dagli accordi procedimentali per effettuare controlli complessivi sui lavori Tav, dunque non solo controlli ambientali ma anche sullo stato d'avanzamento dei cantieri o sulle prescrizioni di Via. A differenza di Arpat che invece è un supporto tecnico al lavoro dell'osservatorio ed esercita le funzioni che le competono ai sensi della legge regionale 30 sull'attività di controllo. L'Ufficio Nodo del Comune di Firenze è in Via Mannelli 119/i (telefono 05526244348, e mail ufficionodo@comune.fi.it, mentre la sede dell'Osservatorio Ambientale del Nodo AV di Firenze è all'interno della Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, nei locali della sede di Italferr lungo il binario 1a (martedì e giovedì dalle 15,00 alle 18,00; osservatorioambintalefi@gmail.com) oppure consultando il sito web. Per quello che riguarda gli edifici in prossimità del sottoattraversamento i cittadini nei punti informativi sopra citati potranno visionare la documentazione progettuale ed il programma di monitoraggio degli edifici che possono essere interessati da vibrazioni o assestamenti dei terreni in prossimità dei lavori di scavo.

Nelle stesse sedi i fiorentini potranno avere chiarimenti sul metodo di redazione dei "testimoniali di stato", con cui è possibile valutare eventuali danni all'edificio in conseguenza dei lavori e porre tutte le condizioni per le conseguenti riparazioni o i risarcimenti che si dovessero rendere necessari, che dovranno essere comunque a carico di chi realizza l'opera (Consorzio Nodavia con committente RFI). In vista del prossimo Town Meeting Plan che il Comune di Firenze ha in programma giovedì 8 luglio nel Salone dei Cinquecento con l'intervento di 150 cittadini estratti a sorte, Idra ha consegnato oggi al Direttore della Direzione Urbanistica di Firenze Domenico Palladino e alla Dirigente del Servizio Pianificazione Urbanistica Stefania Fanfani una ricca messe di dati sui danni gravi e irreversibili che possono derivare a Firenze dall'attuazione del progetto TAV approvato dalle passate Amministrazioni, e sugli abbondanti danni, disagi e ricorsi già in atto nella città di Bologna. Fra i documenti consegnati su quello che gli organizzatori del Town Meeting Plan dell'8 luglio definiscono nella guida alla discussione come "probabilmente il tema più dibattuto in città", quelli che attestano le segnalazioni e gli esposti inviati da Idra a partire dal 2004 a Palazzo Vecchio, alla Regione Toscana e ai Ministeri competenti sulla clamorosa mancata pubblicazione del progetto di nuova stazione Foster, dopo la bocciatura in Conferenza di servizi della precedente stazione Zevi.

Una procedura che ha sottratto in questo modo la più macroscopica delle opere progettate da decenni nella nostra città alle osservazioni dei cittadini e degli esperti, e a una qualsiasi valutazione di impatto ambientale. Idra ha inoltre consegnato all'arch. Fanfani e al dott. Palladino i rapporti e i progetti ASL e ARPAT per la sorveglianza dell'impatto sulla salute della popolazione residente a Firenze e per il monitoraggio ambientale-sanitario dei cantieri delle grandi infrastrutture di trasporto pubblico, prodotti del 2000 e nel 2001 ma da allora ignorati dalle istituzioni chiamate a finanziarli, e trasmessi ieri all'associazione fiorentina dalla Direzione dell'ASL 10. Fra i video depositati in Via Andrea del Castagno, quello relativo all'intervento dell'ing.

Ivan Cicconi alla conferenza stampa tenuta da Idra insieme al Comitato Carracci, a Bologna, lo scorso 5 dicembre davanti alla Stazione centrale: l'esperto emiliano celebre per l'impietosa disamina del meccanismo contrattuale perverso legato alla figura del general contractor, confermata anche per la TAV a Firenze ed energicamente censurata dall'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e dalla Corte dei conti, spiega nei dettagli i devastanti effetti indotti sull'economia nazionale dall'architettura finanziaria TAV.

Si tratta di conseguenze che non gravano solo sull'erario e sull'ambiente, ma anche sulla durata e la qualità dei lavori. Uno scenario che, ha spiegato il portavoce Girolamo Dell'Olio all'arch. Fanfani e al dott. Palladino, è suscettibile di vanificare ogni sforzo di saggia programmazione compiuto nell'alveo del Piano Strutturale, e di mettere in ginocchio una città già gravemente provata, come ASL e ARPAT attestano nelle loro analisi.

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