Chianti fiorentino, 6 luglio 2010- “Di quel pomeriggio trascorso tra striscioni, volantini e telecamere non possiamo ricordare solo il gran caldo e gli sguardi sorpresi degli automobilisti, intendiamo far sentire la nostra voce al governo per farlo retrocedere da una scelta che riteniamo assolutamente dannosa per i cittadini”. I sindaci del Chianti e della Valdelsa non lasceranno cadere nel vuoto il proprio slogan di protesta: “chi siete, cosa portate, dove andate? Un fiorino”, urlato a ripetizione attraverso un megafono.
Dopo il presidio allestito al casello della Firenze-Certosa con l’obiettivo di esprimere contrarietà al decreto legge che prevede il pagamento di un pedaggio in corrispondenza del raccordo autostradale Firenze-Siena, gli amministratori comunali si muovono ancora una volta a difesa dei cittadini. È intenzione dei sindaci inviare a tutti i membri del Parlamento italiano una lettera in cui si invitano i destinatari a riflettere sulla questione prima di esprimere posizione sulla manovra finanziaria.
“Quello sulla manovra - dichiarano i sindaci - è senza dubbio un voto determinante per il futuro del nostro Paese. Un voto complesso che richiede oculatezza e conoscenza dei suoi contenuti. L’invito che rivolgiamo ai senatori e agli onorevoli, prima di esprimere la loro posizione sulla manovra, è quello di verificare personalmente le ragioni di questo dissenso, effettuando insieme a noi un sopralluogo sulla nostra viabilità. Pur rappresentando una delle principali vie di collegamento della Toscana, al servizio delle più significative aree industriali chiantigiane e valdelsane, il raccordo autostradale Firenze-Siena è privo di corsia d’emergenza; ha un fondo stradale dissestato; alcuni tratti, specie quelli in corrispondenza delle gallerie, sono pericolosi per la sicurezza; le code in entrata e in uscita sono frequentissime a causa della ristrettezza della carreggiata.
Sembra giusto aggravare la situazione facendo pagare ai cittadini e ai lavoratori che vi transitano una gabella? Venite a vedere, senatori e onorevoli, il futuro mancato di questa nostra strada e le prospettive ancora più drammatiche se la renderete a pagamento”. Intanto positive sono state le reazioni espresse dai cittadini. Alcuni, nel corso della manifestazione sulla Firenze Certosa, hanno accennato a scendere dall’auto per protestare insieme ai primi cittadini. “State facendo la cosa giusta, siamo con voi” hanno dichiarato le centinaia di pendolari ai sindaci che li invitavano a riflettere sul provvedimento transitorio del governo Berlusconi.
Altri segni di approvazione sono arrivati tra i banchi dei consigli comunali. Ad esempio il consiglio comunale di San Casciano ha varato ieri sera con voto unanime l’ordine del giorno sul pagamento del pedaggio, predisposto da Sandro Matteini (Pd) e Gianni Mazzei (La Sinistra). Alla maggioranza si sono uniti i gruppi di opposizione: Popolo della Libertà, Udc, Rifondazione Comunista-Laboratorio per un’altra San Casciano. Soddisfazione espressa da Francesco Nieddu, capogruppo del Pd.
“È una battaglia - dichiara il consigliere - che almeno qui abbiamo vinto, avendo ottenuto il sostegno politico di tutti i gruppi di opposizione presenti compreso quello del Pdl. È la vittoria di una battaglia non strumentale ma incentrata sul buon senso”. Anche il Consiglio Comunale di Barberino Val d’Elsa oggi pomeriggio ha votato a favore alla mozione presentata dalla maggioranza per impedire l’applicazione del pedaggio autostradale per l’autopalio. Analogo atto sarà proposto dalla maggioranza anche nel prossimo Consiglio Comunale di Tavarnelle Val di Pesa. A Siena il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì prossimo, 8 luglio, si occuperà della questione del pedaggio sull’Autopalio introdotto con la finanziaria dal governo Berlusconi.
È infatti all’ordine del giorno una mozione, promossa dal Partito Democratico e sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza (Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Toscana Riformista, Riformisti e Gruppo misto), che impegna sindaco e giunta ad esprimere netta contrarietà all’introduzione del pedaggio e a ribadire l’urgenza di “un adeguamento del raccordo autostradale Siena-Firenze, per assicurare al nostro territorio una mobilità più fluida e soprattutto più sicura in direzione di Firenze”. “Il raccordo autostradale Siena-Firenze – si legge nella mozione della maggioranza – è privo di corsia d’emergenza, ha un fondo stradale dissestato e pericoloso e versa in condizioni di scarsa manutenzione”.
Il pedaggio è dunque del tutto ingiustificato. Si tratta di un balzello che andrà a produrre “un aumento del prelievo fiscale, seppur in modo indiretto, per cittadini e turisti che percorrono il raccordo, tanto che il pedaggio potrebbe costare ai pendolari tra Siena e Firenze fino a 600 euro l’anno”. Senza contare lo “spostamento del traffico, costituito anche da mezzi pesanti, sulla viabilità ordinaria, con conseguenze negative sulla viabilità, la sicurezza e la vivibilità dei centri abitati presenti lungo la Cassia”.
La mozione sottolinea infine l’aggravio economico per le imprese del territorio nonché il “probabile aumento delle tariffe del trasporto pubblico” sulla Siena-Firenze.