Entusiastica l’accoglienza del pubblico alla prima rappresentazione del musical Evita al Giardino di Boboli. Il musical in edizione originale inglese, come è tradizione a OperaFestival, è stato allestito per la prima volta per un teatro all’aperto. Lo sfarzo di scene e costumi, che si susseguono vorticosamente ad ogni numero, i 40 interpreti sulla scena tra cantanti solisti, coro, corpo di ballo, le musiche eseguite da un’orchestra dal vivo sono la cifra del grande successo ottenuto dalla produzione inglese. Alla spettacolarità dell’allestimento si sono unite poi le immortali canzoni della colonna sonora, la preferita del grande Andrew Lloyd Webber che pure ci ha regalato eterni capolavori come tra gli altri Cats, Il Fantasma dell’opera, Jesus Christ Superstar.
Memorabili le hit della colonna sonora sottolineate da continui applausi: su tutte la celeberrima Don’t Cry for Me Argentina, uno dei pezzi più belli della storia del musical, che ha emozionato un pubblico silenzioso e partecipe. Cantato da Evita sul balcone della Casa Rosada di Buenos Aires, il brano è diventato un vero classico della musica interpretato dalle più grandi cantanti di tutto il mondo. Grande energia e ritmo dai pezzi corali (Requiem for Evita) e interludi strumentali, ma anche dalle ballate come High Flying, Adored e Another Suitcase In Another Hall nonché dai vivaci pezzi in stile sud americano, magnificamente danzati oltre che cantati come Buenos Aires, And the Money Kept Rolling In (And Out) o più lenti come On This Night of A Thousand Stars. La storia di Eva Duarte Peron, divenuta poi Evita, la regina dei descamisados è una tipica parabola dalla miseria alla ricchezza, al potere che tragicamente finisce con la malattia e la morte della protagonista a soli 33 anni.
L’originale intuizione di Rice (autore delle parole) e Webber fu quella di immaginare un quasi coetaneo di Evita, Che Guevara, come testimone, narratore e controcanto all’ascesa politica dei Peron. Sul palcoscenico dunque due miti contrapposti, due icone della contemporaneità, due simboli del novecento. Accanto a loro una serie di personaggi altrettanto principali, sospesi tra realtà (Magaldi, Peron) e creazioni della fantasia degli autori, ma soprattutto la terra di Argentina con tutta la sua passionalità, le tradizioni, il tango a fare da sfondo a tutta la vicenda. Trionfo personale per l’ affascinante protagonista Abigail Jaye nel ruolo di Evita, voce potente e ricca di sfumature, ottima attrice e ballerina, affermata star del musical del West End londinese, così come il possente Mark Powell che ha dato corpo e voce a Che Guevara, Mark Heennehan come presidente Peron.
La perfetta regia dello spettacolo, sostenuto da ritmi serratissimi è di Bob Tomson, maestro riconosciuto delle scene inglesi. Ancora tre date per godere lo show, il 18, 19, 20 giugno alle 21,15 al Giardino di Boboli (ingresso da Porta Romana).
Informazioni e biglietteria online www.festivalopera.it. Prevendite: Multipromo OperaFestival - Fiesole, via San Francesco 3 – telefono 055.5978309. Biglietteria: Ingresso Giardino di Boboli (Porta Romana) telefono 055.229370 dal martedì alla domenica 11-14 e 16-19.Box Office: Firenze, via Alamanni 39 – telefono 055.210804, Ticket One, VivaTicket.