Controllare e proteggere la propria pelle per prevenire il melanoma: questo è il messaggio che il gruppo melanoma dell’Istituto Toscano Tumori rivolge a tutti i cittadini, in occasione della Settimana del Melanoma, in programma da oggi fino al 9 maggio in tutta la Toscana. Attraverso l’allestimento di gazebo informativi, sarà avviata una campagna di sensibilizzazione contro questo tumore maligno della pelle che, ogni anno, registra un aumento del 5-7% di malati tra le popolazioni occidentali.
L’iniziativa è promossa in collaborazione con la clinica dermatologica dell’Università di Firenze, con l’ISPO, con l’Associazione dei titolari di farmacia della provincia di Firenze e con la Lega Tumori. La Toscana – da sempre all’avanguardia nella lotta contro il melanoma – registra ogni anno 16-18 casi ogni 100.000 abitanti e circa 150 decessi (4 ogni 100.000 abitanti). La mortalità, fino a qualche anno fa, presentava un aumento del 2-3 % annuo, mentre attualmente, grazie al miglioramento della diagnosi precoce, c’è una tendenza alla stabilizzazione.
Il dato però da sottolineare è che il melanoma è un tumore dell’età giovanile e, quindi, la maggior parte dei decessi sono legati a pazienti con età inferiore ai 50 anni. Un regolare controllo dermatologico, è sufficiente per una buona prevenzione. Il melanoma cutaneo, infatti, è molto simile ad un neo, con la differenza che cambia forma, colore e dimensioni nel tempo. Perciò la facile esplorabilità della cute, permette di determinare una diagnosi tempestiva che anche il medico di famiglia può effettuare, rimandando ad una visita dermatologica approfondita, solo i casi con consistenza di sospetto clinico.
Negli ultimi cinquant’anni, la percentuale dei malati rimasti in vita, dopo i primi cinque anni di malattia, è aumentata più del 30% (50% nel 1960, più dell’80% oggi). Oggi di melanoma cutaneo si può facilmente guarire, se si effettua la sua asportazione in fase precoce, mentre per le forme avanzate le possibilità di trattamento rimangono scarse. Una corretta informazione ed una semplice prevenzione diventano quindi basilari per ‘governare’ la malattia. La prevenzione inizia evitando l’esposizione solare eccessiva, eliminando l’abitudine ad esporre eccessivamente la pelle al sole e riducendo l’uso di lettini solari, per ottenere quell’abbronzatura “imposta” dai mass media che tanto va di moda, specie tra i giovani.
C’è poi da tenere conto dei soggetti di sesso maschile fra i 40 e i 60 anni, ovvero i pazienti che non rispondono alle campagne di diagnosi precoce e non vengono a farsi visitare. Questa fascia di età è caratterizzata da una più alta mortalità, proprio dovuta ad una diagnosi tardiva del tumore. E’ importante quindi, che le azioni di sensibilizzazione vengano continuate e potenziate nel tempo, visti i recenti trend di incremento continuo dell’incidenza del melanoma, anche nella nostra popolazione.