E’ concepito come una guida di facile consultazione e vuole offrire al lettore la possibilità di apprezzare gli aspetti artistici dei monumenti e delle altre opere. E, insieme, di richiamare alla memoria gli episodi salienti del Risorgimento, la passione civile, patriottica, dei protagonisti, le loro diverse mentalità ed opinioni, i mutamenti che si sono verificati sia rispetto agli eventi politici, sia rispetto all’evoluzione del linguaggio adottato per descriverli. E’ stato presentato, questo pomeriggio nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, il libro i ‘Percorsi Risorgimentali’, di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino (casa editrice Lucio Pugliese).
Si tratta della seconda edizione, riveduta ed ampliata nell’occasione della ricorrenza dei centocinquanta anni dell’unità nazionale. A presentare il volume Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale, Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’educazione e Anna Maria Giusti, direttrice della Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti. Il testo segue un percorso urbano scandito in cinque sezioni (i quattro rioni storici e la periferia extramoenia) ed è costituito da schede illustrative delle opere d’arte, dei luoghi, dei documenti lapidei presi in esame, corredati da numerose fotografie.
Un breve capitolo, curato da Pier Luigi Costa e Andrea Viero, è dedicato all’idea urbanistica ed alla toponomastica di Firenze, dagli anni della capitale in poi. Gli indici analitici ed una pianta della città completano il testo. «La vecchia retorica della patria – ha sottolineato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi - se offerta agli allievi da una cattedra scolastica sembrerebbe assurda e risibile. Questo libro vuole offrire ai nostri giovani una lettura di quel periodo fondamentale della nostra storia sotto un angolatura diversa, che punta anche a far conoscere la nostra città.
L’obiettivo è sempre lo stesso: celebrare la nostra unità nazionale e non solo. I nostri giovani devono essere educati a ricordare che il Risorgimento è stato il valore al quale richiamarsi nei momenti più bui: non per caso alcune formazioni partigiane si chiamarono garibaldine; non a caso gli antifascisti italiani rifugiati negli Stati Uniti, nel costituire una loro associazione, non esitarono a denominarla ‘Mazzini Society’». «L’attenzione alla Firenze risorgimentale – ha spiegato il presidente Giani - è particolarmente importante visto il ruolo assunto dalla città nel creare l’Italia unita fra il 1859 e il 1861.
Per questo dallo scorso anno il ricordo del 27 aprile 1859 è diventato cerimonia ufficiale del Comune». «Il circolo Piero Gobetti – ha sottolineato uno dei gli autori, Adalberto Scarlino - ha voluto riproporre questa pubblicazione, che raccoglie testimonianze artistiche e storiche del nostro Risorgimento, per ricordare e raccontare la partecipazione di Firenze alle vicende dell’unità nazionale. Le opere presenti nei musei, negli edifici pubblici, nelle vie , nelle chiese cittadine “parlano” di quell’epoca della storia italiana, dai moti insurrezionali del primo Ottocento, fino alla conclusione vittoriosa della Grande Guerra.
Il circolo Gobetti vuole, così, richiamare ancora l’attenzione su un periodo, quello del nostro Risorgimento , dagli anni di preparazione dello Stato unitario fino alla “quarta guerra dell’indipendenza nazionale”, che appare spesso sottovalutato, se non trascurato, e che invece fa parte a pieno titolo della Firenze da rivisitare, da studiare, da amare». (fn-lb)