Cosa avrà mai di toscano l’insalata russa? Che non manca quasi mai quando si fanno quei bei pranzi domenicali, dove ti siedi a tavola con ancora il segno del cuscino sulla faccia! A casa mia quando si fa questo piatto si mobilità tutta la famiglia, gatti compresi! Mia madre si occupa delle verdure, mio padre della maionese e io? Mangio, no! Va bè, la decoro insieme ai gattini. Le verdure non possono che essere carote, piselli e patate. Niente barbabietole rosse, che sporcano la maionese facendola diventare di uno strano colore poco invitante, né altre suppellettili.
Non è un dictat, ci mancherebbe, ma penso che più ci si mantiene sulla ricetta originale, migliore sarà il risultato. Da qui inizia il lavoro certosino di una povera anima che deve tagliare a cubetti piccoli le patate, dopo averle lavate e pelate; poi le carote, dopo averle raschiate bene e lavate anch’esse; infine i piselli, che non devono essere buccioni, perché altrimenti se ne va tutta la poesia del piatto: immaginate di prendere un bel cucchiaio di insalata russa e non appena lo mettete in bocca, cominciate a sentire fastidiose buccette che si impigliano tra i denti.
Improponibile. Per questo io uso quelli surgelati, i più piccoli. Le verdure vanno cotte separatamente, avendo tempi di cottura diversi. Devono restare croccanti, mai sfatte. Occhio alle patate che sono quelle più imbroglione, sembrano sempre crude e poi tutto d’un tratto si disfano. Non appena ultimata la cottura dei nostri ingredienti, adagiateli su degli asciughini ad asciugarsi per bene. Intanto fate la maionese. Un uovo, olio di semi, limone e sale. Tutto a temperatura ambiente. Si divide l’uovo in una zuppiera, dato che useremo il tuorlo; sale e pepe; prendete uno sbattitore elettrico e iniziate a sbattere l’uovo aggiungendo a filo sottilissimo l’olio.
Non appena la maionese si è emulsionata, si può aggiungere il limone e aggiustare di sale. A volte non monta. Non vi scoraggiate. La temperatura è fondamentale. Se l’uovo è troppo freddo, non si mescola con l’olio. Ora arriva la parte più divertente: si mischiano gli ingredienti con la maionese. A questo punto tocca ai cetrioli sottaceto, tagliati anche loro a pezzi molto piccoli. Ora sta alla fantasia di ognuno decorare e sistemare il piatto. Si possono assodare delle uova e metterle tagliate a fette sopra alla cupola di insalata; oppure si possono tagliare dei cetrioli sottaceto a ventaglio; o addirittura si può mettere l’insalata in uno stampo foderato di alluminio e metterla in frigo per un’ora, per poi capovolgerla su un piatto e decorarla a piacere. Comunque la facciate, l’importante è che riposi in frigo per almeno un’ora.
Per me è molto più buona il giorno dopo, per esempio. L’insalata russa è un piatto che ha attraversato varie epoche storiche e si è adeguata al paese dove è arrivata. Direi che è il vero risultato di un melting pot storico-culturale, in quanto sì è nata in Russia nell’800, ma poi si è ritrovata alla corte dei Savoia; per approdare di seguito in Francia dove venne chiamata insalata Olivier e in Germania dove prende il nome di insalata italiana. Diciamo che ognuno si prende il merito di averla inventata, ma a noi non interessa da dove viene e perché; ci basta imbracciare la forchetta e godercela.
di Vanessa Bof