A fatto scalpore la lettera inviata nei giorni scorsi, agli europarlamentari, dal presidente dell'Unione industriale pratese, Riccardo Marini. Il Regolamento (EC) No 1907/2006 del REACH prescrive un severo impianto normativo che disciplina l´uso degli agenti chimici nella produzione tessile. Tuttavia, a tali norme, pensate per proteggere i lavoratori, i consumatori e l´ambiente, non corrisponde un quadro legale e di controlli altrettanto severo per quanto riguarda i prodotti tessili d´importazione.
In particolare la Repubblica Popolare Cinese nel 2005 ha introdotto una disciplina rigorosa applicabile soltanto ai prodotti tessili "...realizzati, venduti e usati..." nel suo territorio, ma tali regole non trovano applicazione con riguardo ai prodotti tessili realizzati in vista della loro esportazione". Quindi, mentre i prodotti tessili realizzati in Europa sono soggetti a regole e controlli severi perché possano essere introdotti tanto nel mercato europeo, quanto in quello cinese, i prodotti tessili cinesi hanno un accesso facilitato sul mercato europeo, visto che nei loro confronti non è richiesto il rispetto né degli standard REACH né della normativa interna cinese. A seguito della lettera l'on.
della Lega Nord, Claudio Morganti, ha richiesto un'interrogazione parlamentare urgente per sollecitare la Commissione europea a intervenire in merito all'asimmetria tra le condizioni di accesso riservate ai prodotti tessili d'importazione nel mercato europeo e in quello cinese. L'interrogazione è stata accolta favorevolmente e firmata da tre europarlamentari membri della Commissione per il commercio internazionale, ossia il vicepresidente della suddetta Commissione, l'on. Cristiana Muscardini (PPE), l'on.
Gianluca Susta, vicepresidente del gruppo S&D e l'on. Niccolo Rinaldi, vicepresidente del gruppo ALDE. Innanzi tutto, l'on. Morganti chiede alla Commissione se é a conoscenza dei rischi che i consumatori europei corrono, acquistando prodotti tessili realizzati in Cina, e in che modo essa si propone di affrontare la questione della sicurezza dei consumatori europei. Inoltre, l'europarlamentare del Carroccio domanda alla Commissione come ha intenzione di far fronte agli effetti negativi che l´attuale situazione crea sul mercato interno e a discapito di distretti tessili quali, ad esempio, quello di Prato in Italia.