Primo sì alla Protezione civile servizi Spa. Il Senato ha dato il via libera ieri con 140 voti a favore, 116 contrari e 11 astenuti, tra cui, oltre all’Udc e al gruppo dei rutelliani, anche il senatore Mario Baldassarri del Pdl, che ha espresso in Aula la sua contrarietà al progetto. Il sottosegretario/capodipartimento Guido Bertolaso ha seguito incessantemente i lavori, ma in perfetta solitudine: non un ministro presente. Una nuova struttura che servirebbe, secondo il governo, a garantire "economicità e tempestività agli interventi del Dipartimento della Protezione civile". La vera questione sollevata dall’opposizione non è tanto il cocetto di liberalizzazione quanto quello delle deroghe, della mancanza di controlli.
"Su proposta del Capo della proteznione civile, in tutte le ordinanze c'è un lunghissimo elenco di leggi cui derogare, che sono tutte scritte una per una esplicitamente - ha spiegato Zanda del Pd -. Nell'ordinanza che la nomina (a Bertolaso) commissario per la Vuitton Cup, sono previste deroghe praticamente all'intero corpus legislativo sugli appalti, alla concorrenza, alla trasparenza, ai controlli, alla vigilanza dell'Autorità dei lavori pubblici, alle procedure di affidamento, ai controlli dei requisiti per i contratti, all'oggetto del contratto, alla procedura per la scelta del contraente, alla pubblicazione dei bandi di gara, agli avvisi, agli inviti, ai termini, ai criteri di selezione delle offerte, alla progettazione, alle verifiche archeologiche, al subappalto, alle varianti in corso d'opera, alle penali e all'adeguamento dei prezzi: e mi fermo qua, perché potrei continuare ancora a lungo, tante sono le deroghe". Eppure qualche giorno addietro l’Ordine degli Architetti di Roma aveva preso posizione contro l’ipotesi di privatizzazione della Protezione Civile, attraverso la costituzione di una spa. Gli Architetti si erano dichiarati convinti che tale ipotesi porterebbe ad una crisi reale nel servizio che non sarebbe più pubblico ma soggetto ad interessi privatistici. “Sono perfettamente d’accordo - aveva dichiarato Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - perchè una siffatta iniziativa arrecherebbe un danno enorme alla montagna che continua ad essere un’area economicamente marginale e quindi non in condizione di gestire servizi in maniera privatistica.
D’altra parte - aggiunge oggi Giurlani - vecchi e nuovi eventi alluvionali hanno dimostrato la perfetta sintesi che esiste tra Protezione Civile e Comunità montane nella gestione delle risorse e nell’erogazione di servizi”. Giurlani ha anche ricordato l’assurdità di affidare, ad esempio, i servizi di trasporto pubblico, ad aziende private che non potranno mai rispondere alle esigenze concrete dei cittadini. Come è apparsa illusoria l’idea di limitare il numero delle scuole in montagna per carenza di alunni.