Sarà il presidente della Comunità Montana Mugello Stefano Tagliaferri a intervenire a nome delle comunità montane al convegno sulla “Carta delle Autonomie” (ddl Calderoli sul riordino degli enti locali), promosso da Legautonomie-Uncem, che si terrà mercoledì 9 dicembre dalle 9:30 alle 13:30 alla Camera dei Deputati, presso la Sala della Mercede, a Roma. Un momento istituzionale al quale parteciperanno numerosi amministratori di Regioni, Province, Comuni e Comunità montane di tutta Italia “per illustrare, accanto alle modifiche da apportare al provvedimento, la propria proposta per giungere a un coerente e positivo disegno di sistema federalistico”. Interverranno, tra gli altri, il presidente di Legautonomie, Oriano Giovanelli; il presidente di Uncem, Enrico Borghi; il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Michelino Davico; l’assessore al Federalismo, Decentramento e Rapporti con enti locali della Regione Piemonte, Sergio Deorsola; l’assessore al Bilancio della Provincia Roma, Antonio Rosati; il sindaco di Carpi, Enrico Campedelli; il sindaco di Cava de’ Tirreni, Luigi Gravagnuolo e il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci.
E sull’esperienza diretta delle comunità montane è stato chiamato a intervenire il presidente della Comunità Montana Mugello Stefano Tagliaferri. “L’articolato modifica gli organi e le funzioni degli enti, ridisegnando gli assetti istituzionali e il sistema delle relazioni tra lo Stato centrale, le Regioni e enti territoriali - si legge in un documento da Legautonomie-Uncem -. Il provvedimento interviene in modo rilevante sui piccoli comuni ridisegnando le loro caratteristiche istituzionali con l’introduzione dell’obbligatorietà delle forme associate per l’esercizio della quasi totalità delle funzioni e ne delinea un sistema di governo improvvisato e farraginoso”.
E inoltre “interviene radicalmente sulla disciplina delle Comunità montane, già oggetto di una vasta operazione di riordino su base regionale, mettendole sostanzialmente in discussione e penalizzando fortemente la sopravvivenza di un consolidato strumento di sviluppo per le zone montane e marginali”. Per Legautonomie-Uncem “il provvedimento va assolutamente rivisto dove interviene sui piccoli comuni - delineando un sistema di governo improvvisato e farraginoso - e sulle Comunità montane, già oggetto di un’operazione di riordino su base regionale.
Per un verso, infatti, promuove le Unioni comunali, per un altro verso ne distrugge la forma più consolidata, specifica e, nonostante pesanti campagne stampa, più utile”.