Si è celebrata in Toscana, unica regione in Italia ad aver istituito questo speciale omaggio ai cittadini, la quarta cerimonia inaugurale dell’Anno civico. Un’iniziativa voluta dal Difensore regionale Giorgio Morales come “promozione di una figura ancora da delineare compiutamente in Italia, magari volgendo lo sguardo ai modelli europei ed extracomunitari, ormai consolidati”. Modelli ricordati anche dal presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, intervenuto alla cerimonia svoltasi a Firenze nella sala delle Feste di Palazzo Bastogi, che ha ricordato come l’ultima manovra Finanziaria preveda una “soppressione di istituti che si richiamano a valori come tutela dei diritti, rispetto degli utenti”.
“In Toscana – ha rilevato – ci siamo sempre mossi al rovescio. Abbiamo lavorato intensamente perché a livello locale l’istituto dell’ombudsman diventasse sempre più sviluppato e presente. Il risultato è una Toscana all’avanguardia rispetto al resto del Paese a dimostrazione che la Difesa civica non solo funziona ed è da preservare, ma occorre rafforzarla e non cancellarla”. Non un “costo” quindi, ma un “servizio” che il presidente ha puntualizzato in vari passaggi del suo intervento.
“La Difesa civica rappresenta una forma di tutela efficace per i cittadini come dimostrano le oltre duemila pratiche trattate in Toscana”. Pratiche che peraltro Nencini ha ricordato “contenere in alcuni casi e mi riferisco ai servizi pubblici acqua e trasporti in primis, un numero considerevole di utenti”. Oltre a questo, il presidente ha sottolineato la “forma di controllo del potere, sempre più verticale delle istituzioni” svolta dalla Difesa civica. “In un bilancio sobrio, volto a tagliare gli sprechi, sono due le voci di spesa che il Consiglio regionale non ha voluto tagliare ma anzi ha rafforzato: Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) e Difensore civico.
Per la loro attività di mediazione e conciliazione che a livello nazionale, dovrebbe essere obbligatoria e contenuta in una normativa specifica”. “Considero questo appuntamento – ha detto Giorgio Morales – l’occasione ideale per promuovere un lavoro al servizio dei cittadini e della pubblica amministrazione. Se pure la cerimonia non può avere quel carattere di solennità di altre, credo sia importante celebrare la tutela non giurisdizionale perché sempre più contigua, e in certi casi preliminare o alternativa, alla giustizia ordinaria”. Le anticipazioni presentate da Morales nella relazione distribuita a tutti i presenti, fotografano una regione “all’avanguardia” rispetto al resto del Paese, eppure “ancora debole e poco conosciuta”.
“La nostra è stata la prima regione nel 1974 ad istituire la figura dell’Ombudsman e vanta una copertura di oltre die milioni di cittadini”. “Nel resto d’Italia – ha continuato - l’istituto è distribuito a macchia di leopardo. Rispetto agli stati membri dell’Unione europea siamo molto indietro se consideriamo che esistono, o sono previsti per legge, i Difensori civici nazionali”. Secondo Morales, in attesa di una legge quadro nazionale e di norme regionali che programmino l'istituzione di un difensore civico centrale e una disciplina compiuta per l'ombudsman locale, “gli uffici comunali, provinciali e di comunità montana, lavorano per diffondere la conoscenza di questo importante istituto”.
“Alla rete della difesa civica, che in Toscana è capillarmente distribuita, deve essere riservata maggiore attenzione da parte delle istituzioni perché le relazioni annuali che ciascun ufficio predispone contengono materiale ricco di idee, riflessioni e statistiche sulle quali l’azione amministrativa dovrebbe concentrarsi”. Come “scrupolosi osservatori”, i difensori civici rappresentano “la semplificazione, la trasparenza, la diversità di approccio” alla pubblica amministrazione, “invocata da più parti”.
La mancanza di una figura centrale di riferimento, secondo Morales “contrasta con la diffusione degli istituti di mediazione e conciliazione che dalla seconda guerra mondiale si è registrata in Europa e in altri continenti”. Al livello toscano, invece, i progressi fatti sono notevoli: 61 difensori civici locali, 31 di singoli comuni, 11 di comuni associati, 9 di comunità montane o unione di comuni e 7 di province. Sul fronte pratiche, il 2009 si è chiuso con 2199 istanze trattate, di cui 245 per casi di cittadini danneggiati da emotrasfusioni o vaccinazioni obbligatorie (legge 210/92).
“L’andamento è in costante crescita e spalmato su ogni settore di intervento anche se servizi pubblici e sanità sono certamente quelli più importanti”. Nel concludere il suo intervento, Morales ha manifestato la sua preoccupazione “da cittadino prima ancora che da Difensore civico. Fra due giorni, il 31 gennaio, si concluderà il mio mandato”. “Si compiranno i sei anni previsti dallo Statuto della Regione, senza possibilità di rielezione. La Legge prevede una prorogatio fino alla nomina del mio successore, ma non oltre 90 giorni.
Spero – ha continuato - che la nomina avvenga al più presto, al massimo entro il 30 aprile. Dopo tale data la Toscana non disporrebbe del proprio Difensore Civico. Un’eventualità deprecabile per una Regione che è stata la prima ad istituirlo”. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti anche il sindaco del comune di Viareggio Luca Lunardini, il difensore civico dei comuni associati di Livorno, Capraia Isola e Collesalvetti Gisella Seghettini. (f.cio) Nell'immagine, la pagina internet del difensore civico della Toscana.