Firenze– “C’è ancora molta strada da fare, ma la difesa civica in Toscana sta crescendo. Le pratiche aperte sono in aumento costante. Nel 2008 sono state 2.500 a fronte delle 1.930 del 2007. Un dato significativo, se pensiamo che nel 2004 erano 1.000”. Lo ha dichiarato Giorgio Morales, difensore civico regionale, ai componenti la commissione Affari istituzionali del Consiglio. La commissione, presieduta da Ilio Pasqui (Pd), oltre ad esaminare la relazione sull’attività svolta dal difensore nel 2007, ha iniziato la discussione sulla nuova disciplina di questo istituto, prevista dallo Statuto.
Morales ha segnalato che il settore prevalente di attività sono i servizi pubblici, con buoni risultati per il servizio idrico, la telefonia, l’energia elettrica.
Al riguardo ha ricordato, ad esempio, la decisione di Ato 1 Toscana Nord di annullare le bollette relative ai conguagli retroattivi. A fronte di gravi errori nel bollo auto, come avvisi di pagamento per auto rottamate, chi si è rivolto al difensore civico ha ottenuto immediatamente una sospensione del procedimento, evitando di incappare nel fermo amministrativo del veicolo. Più problematico il caso dei trasporti ferroviari. “I cittadini sembrano rassegnati – ha rilevato Morales – Ci sono problemi strutturali, ma mancano anche forme di conciliazione, ad eccezione del bonus automatico in caso di ritardi”.
“L’esperienza toscana è positiva – ha sottolineato Alessandro Antichi (FI-PdL) - non solo per gli aspetti quantitativi, ma anche per la legittimazione sociale che caratterizza l’istituto”.
“Serve ai cittadini, ma anche alle istituzioni ed agli enti che erogano i servizi – ha aggiunto Giuseppe Del Carlo (Udc) – Nel contratto di servizio con Trenitalia forse servono regole nuove”. “La difesa civica copre direttamente circa il 70% della popolazione toscana – ha aggiunto Daniela Belliti (Pd) – E’ un dato importante, ma molte amministrazioni locali dovrebbero fare qualcosa di più”. All’unanimità la commissione ha approvato una proposta di risoluzione, nella quale si chiede fra l’altro al Consiglio di sollecitare il Parlamento ad approvare una legge istitutiva del Difensore civico nazionale.
“Alcune società di telefonia sono state sanzionate per aver aumentato le tariffe in modo arbitrario, ma il cittadino che ha subito il danno non ha un’autorità cui rivolgersi – ha affermato il presidente della commissione Pasqui – L’Italia non ha un difensore civico nazionale, mentre è richiesto agli Stati che chiedono di entrare nell’Unione europea” . (dp)