Le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale potranno contare in Toscana su un Garante dei loro diritti. Le commissioni Affari istituzionali e Sanità, presiedute rispettivamente da Ilio Pasqui (Pd) e Fabio Roggiolani (Verdi), riunite insieme, hanno licenziato la proposta di legge che istituisce questo autonomo istituto di garanzia. La proposta è stata presentata da Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi, Sinistra democratica.
I gruppi An-Pdl, Af-PdL, Fi-PdL, Udc hanno votato contro. Il Garante avrà il compito di verificare che ai detenuti negli istituti penitenziari e penali per minori, agli ospiti degli ospedali psichiatrici giudiziari e dei centri di identificazione ed espulsione, a coloro che sono sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio, siano assicurate le adeguate prestazioni sanitarie, un’accettabile qualità della vita, l’istruzione e la formazione professionale per il recupero sociale e l’inserimento nel mondo del lavoro.
Il Garante dovrà inoltre segnalare agli organi regionali eventuali fattori di rischio, indicati dagli interessati o da associazioni, ed intervenire nei confronti dell’amministrazione competente. Promuoverà, inoltre, l’istituzione di garanti locali. Ogni anno invierà al Consiglio una relazione sull’attività svolta. “Viene istituito un organo di dubbia utilità – ha osservato Alessandro Antichi (FI-Pdl) –. Nulla in contrario ad esaminare la possibilità di attribuire alcune competenze al Difensore civico.
La proposta di legge, invece, estende le competenze regionali in ambiti impropri, dove già esistono norme e figure con competenze specifiche e funzioni di controllo, come il magistrato di sorveglianza”. “Abbiamo esaminato la possibilità di far convergere sul Difensore civico regionale le funzioni del Garante, ma la strada si è rivelata impercorribile – ha replicato Daniela Belliti (Pd) – Sono funzioni di garanzia molto diverse fra loro, impossibili da ricondurre in un’unica figura.
Questo non esclude una razionalizzazione delle strutture”. “Il Difensore civico nasce dall’esperienza degli Ombudsman del Nord Europa – ha rilevato Marco Cellai (An-PdL) –. E’ difficile comprendere perché non possano essere estese le sue competenze anche in questo settore, senza una duplicazione di strutture ed un aumento di costi”. La proposta di legge sarà all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale. (dp)