“Razionalizzazione amministrativa e riduzione delle spese non sono motivazioni fondate. La tutela esercitata dal Difensore civico semplifica i rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni, evita contenziosi, abbatte i costi del ricorso alla giustizia”. Su queste basi, come sulla “preoccupazione e il rammarico” che si guardi all’Istituito dell’Ombudsman come ad un “costo della politica che è necessario tagliare”, si fonda la risoluzione approvata dalla Conferenza dei Difensori civici della Toscana. Un documento illustrato dall’Ombudsman regionale Giorgio Morales, che invita Parlamento e Governo a “modificare la previsione della proposta di legge finanziaria, in modo da salvaguardare la tutela assicurata dalla Difesa civica comunale, prevedendo meccanismi di associazione territoriale che risultano certamente più efficaci di un’espressione centralistica”.
A Regione, Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Upi (Unione delle province d’Italia) e Consiglio delle Autonomie locali, si chiede invece di “attivarsi in tutte le sedi competenti, per promuovere ogni iniziativa utile al riconoscimento della centralità della Difesa civica ad ogni livello”. La risoluzione suggerisce anche gli Enti locali di rivendicare “funzioni proprie e quindi anche la scelta se mantenere o meno il Difensore civico in sede locale”. “Come Conferenza permanente – ha sottolineato Morales a margine dei lavori – condividiamo la necessità di attivare un processo di ristrutturazione delle modalità organizzative del sistema della Difesa civica, purché la finalità ultima sia quella di un potenziamento e di una valorizzazione dell’Istituto e non invece quella di una dispersione delle esperienze, in molti casi anche di alto profilo, maturate grazie alle iniziative assunte dalla rete di tutela particolarmente attiva e strutturata in Toscana”. Morales ha inoltre ricordato che la Costituzione Europea “garantisce anche nei confronti dell’Ue la Difesa civica” e “riconosce il diritto alla buona amministrazione”.
“Una tutela – ha concluso - peraltro sancita dallo Statuto regionale”. (f.cio)